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03 comunic / libere /1 - Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed ...

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G Ital M<strong>ed</strong> Lav Erg 20<strong>03</strong>; 25:3 Suppl COMUNICAZIONI - TEMI LIBERI<br />

www.gimle.fsm.it 179<br />

4. Il 31% si <strong>di</strong>scosta dalle linee-guida nelle modalità <strong>di</strong> preparazione dei<br />

farmaci contenuti in flaconcino, in fiala e nelle modalità <strong>di</strong> preparazione<br />

<strong>del</strong>la fleboclisi e <strong>di</strong> somministrazione dei farmaci.<br />

5. il 14% non adotta un comportamento corretto in caso <strong>di</strong> incidenti/<br />

infortuni, span<strong>di</strong>menti <strong>del</strong> farmaco<br />

Sulla base dei risultati <strong>del</strong>l’au<strong>di</strong>t, il personale esposto è stato adeguatamente<br />

informato sui rischi e sulle corrette modalità <strong>di</strong> manipolazione<br />

dei farmaci, dei materiali contaminati, <strong>del</strong>le cappe e dei d.p.i..<br />

Il programma <strong>di</strong> sorveglianza sanitaria è stato orientato specificamente<br />

ad identificare gli eventuali segni precoci <strong>di</strong> una deviazione dagli<br />

standard nelle aree identificate me<strong>di</strong>ante au<strong>di</strong>t.<br />

L’efficienza <strong>del</strong>le proc<strong>ed</strong>ure è stata verificata nel corso <strong>del</strong> sopralluogo<br />

congiunto tra me<strong>di</strong>co competente e responsabile <strong>del</strong> servizio <strong>di</strong> prevenzione<br />

e protezione e si è proc<strong>ed</strong>uto all’aggiornamento <strong>del</strong> documento<br />

<strong>di</strong> valutazione dei rischi con quanto attinente al rischio professionale da<br />

antiblastici.<br />

Conclusioni<br />

La terapia oncologica rappresenta un classico caso <strong>di</strong> rischio chimico/cancerogeno<br />

nelle attività sanitarie. L’impossibilità <strong>di</strong> eliminare il fattore<br />

<strong>di</strong> rischio attraverso la sua sostituzione o la riduzione <strong>del</strong>le dosi e le<br />

<strong>di</strong>fficoltà tecniche <strong>ed</strong> economiche <strong>del</strong> processo <strong>di</strong> valutazione <strong>del</strong>l’esposizione,<br />

devono spingere alla realizzazione <strong>del</strong>le misure <strong>di</strong> protezione<br />

ambientale e in<strong>di</strong>viduale e contemporaneamente ad istruire e motivare<br />

adeguatamente i lavoratori. Come sempre nel caso dei rischi a basse dosi,<br />

la percezione <strong>del</strong> rischio e l’adesione alle corrette pratiche <strong>di</strong> lavoro<br />

rappresentano le tappe fondamentali per la gestione <strong>del</strong> rischio. Il mo<strong>del</strong>lo<br />

A.S.I.A., con la graduale e coor<strong>di</strong>nata applicazione <strong>del</strong>le quattro fasi<br />

operative <strong>di</strong> au<strong>di</strong>t, sorveglianza sanitaria, informazione dei lavoratori e<br />

(ri)valutazione <strong>del</strong> rischio rappresenta un metodo valido <strong>ed</strong> efficiente per<br />

assicurare un continuo controllo <strong>del</strong> rischio.

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