03 comunic / libere /1 - Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed ...

COMUNICAZIONI - TEMI LIBERI G Ital Med Lav Erg 2003; 25:3 Suppl
212 www.gimle.fsm.it
D. Duscio 1 , L. Proietti 1 , M. Valentino 2 , V. Rapisarda 2 , G. Solina 2 , S. Giarrusso 1 , G. Internullo 3
Infortuni della mano sul lavoro in un’area a prevalenza
agricolo-artigianale
1 Clinica di Medicina del Lavoro, Università di Catania
2 Clinica di Medicina del Lavoro, Università Politecnica delle Marche
3 Divisione di Ortopedia, Ospedale di Caltagirone
RIASSUNTO. Gli infortuni alla mano costituiscono oltre il
20% dei traumi da lavoro. La studio di 237 casi infortuni
occorsi in lavoratori prevalentemente artigiani e agricoltori
permette di trarre alcune considerazioni sul ruolo del Medico
del Lavoro nella loro prevenzione.
Parole chiave: infortuni della mano, artigiani, agricoltori.
ABSTRACT. www.gimle.fsm.it
HAND INJURIES AT WORK IN CRAFTSMEN AND FARMERS. Hand
injuries exceed 20% of all occupational injuries. This article
reviews the history of 237 hand injuries mostly occurred in
craftsmen and farmers. The results allow us to make some
considerations on the role of occupational physician in their
prevention.
Key words: hand injuries, craftmen and farmers.
Introduzione
Le lesioni traumatiche delle mani sono i più comuni traumi professionali
specie nelle lavorazioni che presuppongono elevata manualità (1).
In Italia gli infortuni alla mano sono circa il 35% degli infortuni nell’industria
e il 20% nell’agricoltura. Tuttavia secondo l’INAIL nel 2002,
per la prima volta da un quinquennio, è stato registrato un calo in termini
assoluti del 2%, con flessioni del 3-7% nei settori a maggior rischio
quali agricoltura ed edilizia (www.inail.it).
In questo studio, partendo dall’esame dei casi di traumi professionali
alla mano occorsi in un area del territorio della provincia di Catania ad
economia prevalentemente agricolo-artigianale, abbiamo analizzato le
principali caratteristiche degli infortuni alla mano per poter risalire alle
migliori modalità di prevenzione.
Materiali e metodi
Abbiamo raccolto, dal Gennaio al Dicembre 2002, 237 casi di soggetti
con infortunio alla mano provenienti da un area di 17 comuni in cui
le attività produttive principali sono agricole e artigianali.
Ciascun soggetto dopo essersi recato al Pronto Soccorso è stato inviato
alla Divisione di Chirurgia della Mano dell’Ospedale di Caltagirone
e a quella di Ortopedia dell’Ospedale Cannizzaro di Catania.
Attraverso le cartelle cliniche di dimissione ospedaliera e successivamente
attraverso interviste telefoniche abbiamo raccolto informazioni
circa età, sesso, attività lavorativa, modalità e tipo di infortunio, esito del
trauma.
Sono stati inoltre valutati nove potenziali fattori di rischio per infortuni
alla mano correlati al lavoro (2): svolgimento di mansioni insolite;
metodiche di lavoro insolite; uso di attrezzi o equipaggiamenti malfunzionanti;
lavoro con materiali insoliti; mancato uso di guanti; lavoro in
orari straordinari; lavoro in urgenza; lavoro con disattenzione; lavoro in
scarse condizioni di salute.
Risultati e discussione
I 237 soggetti, 203 maschi (86%) e 34 femmine (14%), avevano età
media di 38,4 ±8,1 anni, e anzianità lavorativa di 18,4 ±3,1 anni.
I comparti produttivi interessati sono stati: artigianato (38%), agricoltura
(32%), edilizia (10%); commercio (10%) e personale amministrativo
(10%).
Nel 67% dei casi il trauma ha interessato la mano destra che nel 90%
era la mano dominante.
Il periodo medio di inabilità è stato di 35,8 ±18,6 giorni. La categoria
con maggior numero di giorni di assenza per infortunio (49,7 ±3,7
giorni) è stata quella degli impiegati. Ciò in relazione al maggior numero
di fratture ossee.
Dei 237 infortuni: 43% fratture ossee; 16% contusioni; 16% ferite da
taglio; 9% lussazioni; 5 traumi da schiacciamento senza fratture; 5% amputazioni
parziali delle falangi distali; 3% distorsioni e 3% ritenzione di
corpi estranei.