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Schede normative in versione pdf - Unione dei Comuni del ...

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<strong>del</strong>l’efficienza <strong>del</strong> reticolo superficiale<br />

- piantumazione di alberature di alto fusto lungo il perimetro <strong>dei</strong><br />

s<strong>in</strong>goli lotti<br />

- adeguamento <strong>del</strong>la carreggiata stradale <strong>del</strong>la vecchia via Piomb<strong>in</strong>ese<br />

e realizzazione impianto di pubblica illum<strong>in</strong>azione, <strong>in</strong> coerenza con le<br />

<strong>in</strong>dicazioni progettuali fornite per il tratto frontistante l’At16 (<strong>in</strong><br />

attuazione con gli ambiti D5/1 e D5/3).<br />

La convenzione generale discipl<strong>in</strong>erà con maggiore dettaglio la<br />

temporalità degli <strong>in</strong>terventi d’urbanizzazione primaria <strong>in</strong> relazione<br />

all’attuazione <strong>dei</strong> s<strong>in</strong>goli ambiti.Tutte le aree dest<strong>in</strong>ate alla realizzazione<br />

di opere pubbliche, compreso le reti tecnologiche sopra e sottoterra,<br />

saranno cedute gratuitamente al Comune, mentre le aree dest<strong>in</strong>ate alla<br />

realizzazione di opere di uso pubblico, e le relative reti, potranno<br />

rimanere nella disponibilità <strong>del</strong> soggetto attuatore.<br />

La realizzazione di tali opere pubbliche e la cessione gratuita <strong>del</strong>le<br />

relative aree, rientrano nell’ambito <strong>del</strong>l’ord<strong>in</strong>aria corresponsione <strong>del</strong><br />

contributo per oneri d’urbanizzazione aventi natura di corrispettivo di<br />

diritto pubblico. A tal f<strong>in</strong>e, pertanto, il privato attuatore può, <strong>in</strong> sede di<br />

convenzione con la pubblica amm<strong>in</strong>istrazione, liberamente assumere<br />

maggiori impegni patrimoniali.<br />

INVARIANTI STRUTTURALI<br />

E VINCOLI<br />

SOVRAORDINATI<br />

FATTIBILITA’ GEOLOGICO-<br />

IDRAULICA<br />

Le aree poste ad est <strong>del</strong>la SS398 ed una limitata porzione <strong>del</strong>l’appendice<br />

meridionale <strong>del</strong>l’area ad ovest <strong>del</strong>la stessa strada sono <strong>in</strong>teressate<br />

dall’<strong>in</strong>variante strutturale di P.S. , denom<strong>in</strong>ata “Area di pert<strong>in</strong>enza<br />

fluviale”.<br />

Gli <strong>in</strong>terventi previsti per tali aree – identificate con le sigle D5/3, OI e<br />

D5/AP – risultano conformi con quanto ammesso dall’art. 57 <strong>del</strong>le norme<br />

di P.S.<br />

Dette aree sono altresì soggette al V<strong>in</strong>colo di tutela ambientale di cui al<br />

Decreto Legislativo 22/01/2004 n.42 art. 142 e al v<strong>in</strong>colo di<br />

<strong>in</strong>edificabilità assoluta di 10 mt previsto dalle “acque pubbliche” ai sensi<br />

<strong>del</strong> R.D. n. 523/1904 (“Ambito A” di cui alla Delibera Regione Toscana<br />

n.1212/99)<br />

Sotto l'aspetto geomorfologico, la zona ricade nella Classe G.2c<br />

(pericolosità media) <strong>in</strong> relazione alle caratteristiche litotecniche <strong>del</strong><br />

substrato (tavole 8.3 <strong>del</strong> R.U.).<br />

A seguito degli studi idraulici effettuati, la zone è <strong>in</strong>serita parzialmente<br />

nella Classe I.4 (pericolosità molto elevata), <strong>in</strong> quanto vulnerabile per<br />

eventi con tempo di ritorno <strong>in</strong>feriori a 30 anni (Tr30), e parzialmente<br />

nella Classe I.3 (pericolosità elevata) poiché a rischio per eventi<br />

duecentennali (Tr200).<br />

Rispetto alla Tutela <strong>del</strong>la Risorsa idrica, la zona è <strong>in</strong>serita nella Classe 3<br />

– Tutela Elevata.<br />

Il giudizio di Fattibilità discendente dalle valutazioni di pericolosità sopra<br />

espresse corrisponde alla Classe F.2.g (fattibilità con normali v<strong>in</strong>coli) per<br />

gli aspetti geomorfologici, alla Classe F.4.i. (fattibilità limitata) per gli<br />

aspetti idraulici ed alla Classe F.3.t. (fattibilità condizionata), circa la<br />

tutela <strong>del</strong>la risorsa idrica.<br />

Condizioni alla Trasformazione ed Interventi di messa <strong>in</strong> sicurezza:<br />

Relativamente al rischio idraulico gli <strong>in</strong>terventi di trasformazione sono<br />

legati alla messa <strong>in</strong> sicurezza def<strong>in</strong>ita a partire dagli scenari <strong>in</strong>dividuati<br />

negli studi idraulici condotti a supporto <strong>del</strong> presente R.U.: gli <strong>in</strong>terventi<br />

attualmente <strong>in</strong> corso sul Fiume Cornia concorrono alla riduzione <strong>dei</strong><br />

volumi di esondazione, che localmente risultano di rilevante entità<br />

Le valutazioni <strong>del</strong> rischio residuo dovranno essere condotte valutando i<br />

benefici <strong>del</strong>le opere realizzate attraverso studi idraulici omogenei con<br />

quelli realizzati a supporto <strong>del</strong> presente R.U., def<strong>in</strong>endo le opere di<br />

messa <strong>in</strong> sicurezza e provvedendo anche alla mitigazione <strong>dei</strong> loro effetti<br />

sulle aree al contorno: la def<strong>in</strong>izione <strong>del</strong>le soluzioni dovrà prevedere<br />

necessariamente la compensazione <strong>in</strong> loco <strong>dei</strong> volumi di acqua sottratti<br />

dai nuovi <strong>in</strong>terventi, oltre ad evitare la realizzazione di opere che alter<strong>in</strong>o<br />

significativamente il deflusso <strong>del</strong>le acque superficiali.<br />

Le future ulteriori operazioni di sistemazione arg<strong>in</strong>ale (Lotto III) previste<br />

sul Fiume Cornia, progettate ma non ancora realizzate, potranno ridurre<br />

i battenti idraulici <strong>del</strong>le diverse aree come rappresentato nello scenario

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