31.05.2013 Views

Cina - Paolino Vitolo

Cina - Paolino Vitolo

Cina - Paolino Vitolo

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

non ci hanno dato i biglietti di viaggio semplicemente perché non c’erano<br />

più posti disponibili.<br />

Quando stiamo per entrare nella stazione di Shanghainan, visto che sono le<br />

otto passate, decidiamo che non ci conviene tornare in albergo, ma prende‐<br />

remo un taxi per il centro, dove potremo cenare in un ristorante. La guida di<br />

Alfonso cita un buon ristorante in Nanjing Donglu e decidiamo di provarlo.<br />

La moderna stazione di Shanghainan, proprio come se fosse un aeroporto,<br />

ha un’uscita apposita per i taxi sotto il piano stradale. Per restare in caratte‐<br />

re con l’affollamento di tutta la giornata, anche qui dobbiamo fare una fila<br />

notevole prima di trovare un taxi e partire per il centro di Shanghai. Ovvia‐<br />

mente sulla guida di Alfonso l’indirizzo del ristorante è citato con il numero<br />

civico, il che non dice molto su un viale lungo alcuni chilometri, anche se<br />

capiamo che il locale dovrebbe essere vicino a piazza del Popolo. Farsi aiu‐<br />

tare dal tassista è come sempre impossibile e quindi alla fine ci facciamo<br />

lasciare in un punto imprecisato di Nanjing Donglu (che significa “viale est di<br />

Nanchino”). Di qui proseguiremo le ricerche a piedi, ma l’impresa appare<br />

subito piuttosto ardua, perché, proprio come a Napoli (ed anche in molte<br />

altre città italiane), i numeri civici sono un optional o meglio un’utopia. Già<br />

stanchi per la gita ad Hangzhou e per le emozioni della giornata, ci trasci‐<br />

niamo nell’umido della sera lungo questo enorme viale elegante. Ci avvici‐<br />

niamo ad ogni luce speranzosi, ma, a mano a mano che avanziamo, i risto‐<br />

ranti diventano sempre meno frequenti e aumentano invece i negozi di<br />

lusso. A un certo punto propongo di prendere la metropolitana per avvici‐<br />

narci ancor più a piazza del Popolo; la prendiamo e scendiamo alla stazione<br />

successiva, ma il risultato è deludente: la zona sembra sempre più deserta.<br />

Il nervosismo comincia a serpeggiare nella compagnia e l’ora comincia a<br />

essere piuttosto tarda, considerando che in <strong>Cina</strong> si cena abbastanza presto,<br />

secondo orari più che milanesi. Per uscire dall’empasse prendiamo un taxi<br />

al volo e ci facciamo portare sempre in Nanjing Donglu, ma molto più a est,<br />

nella zona pedonale dove abbiamo mangiato così bene ieri sera. Non ab‐<br />

biamo difficoltà ad indicare al tassista dove vogliamo andare, perché la<br />

strada è sempre la stessa e ormai la conosciamo benissimo e quindi ci riesce<br />

facile spiegarci a gesti. Arrivati nella zona pedonale, scegliamo un ristorante<br />

che ci ispira, ma siamo meno fortunati rispetto a ieri sera. Questo locale è<br />

cinese fino al midollo e ci serve delle zuppe, scelte ovviamente con l’aiuto<br />

della traduzione inglese e della foto, dove la cipolla e il peperoncino la fan‐<br />

no da padroni. Nel mio piatto i peperoncini rossi, del micidiale tipo a cor‐<br />

netto, sono in quantità tale da oscurare tutto il resto. Nonostante la mia<br />

consumata esperienza in cibi piccanti, sono in grave difficoltà. Per secondo<br />

ordiniamo finalmente un piatto che nei nostri discorsi sta diventando mitico:<br />

127

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!