Cina - Paolino Vitolo
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ci ricordano che siamo in una<br />
moschea. In ogni angolo dei<br />
giardini ci sono gruppi di<br />
ragazzi, evidentemente stu‐<br />
denti di qualche scuola d’arte,<br />
che disegnano a carboncino<br />
(o anche con pennarello) i<br />
bellissimi scorci dell’edificio.<br />
Visitiamo rapidamente tutti<br />
gli edifici, perché il tempo<br />
incalza e dobbiamo ancora<br />
vedere la Grande e la Piccola<br />
Pagoda dell’Oca Selvaggia. Usciamo dalla moschea e percorriamo la via che<br />
porta verso la Torre del Tamburo, ma non possiamo fare a meno di soffer‐<br />
marci a fotografare le tante botteghe dove si cucinano cibi non cinesi, ma<br />
arabi. Finalmente attraversiamo una specie di portale e come per incanto ci<br />
troviamo fuori dal quartiere musulmano. Fermiamo un taxi al volo e, con<br />
l’aiuto della mappa ricevuta in omaggio all’albergo, ci facciamo portare alla<br />
Grande Pagoda dell’Oca Selvaggia. Manco a dirlo ci troviamo quasi bloccati<br />
nel traffico e il tassista, approfittando della nostra ignoranza, ha la bella<br />
idea di lasciarci a circa un chilometro dall’ingresso della Grande Pagoda. Ce<br />
ne rendiamo conto quando, dopo aver attraversato un grande e trafficato<br />
viale, ci troviamo in un grande spiazzo sul cui fondo, lontanissima, fa bella<br />
mostra di sé la pagoda. Notiamo che nello spiazzo ci sono dei trenini su<br />
gomma che conducono all’ingresso della pagoda. Per non perdere tempo<br />
decidiamo di fare un altro piccolo investimento e ci imbarchiamo.<br />
Mentre poco fa ci sembrava di essere in un paese arabo, ora ci sembra di<br />
essere in India. Sotto la pagoda, veramente maestosa, ci sono tempietti e<br />
statue di divinità indiane, davanti alle quali i fedeli accendono bastoncini di<br />
incenso. Si potrebbe an‐<br />
che salire sulla pagoda,<br />
ma la sua altezza, il fatto<br />
che ci siano solo scale e,<br />
ultima cosa ma non meno<br />
importante, l’ora ormai<br />
tarda ci spingono a desi‐<br />
stere. Siamo però abba‐<br />
stanza tranquilli, perché,<br />
entrando nel complesso<br />
della pagoda, avevamo<br />
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