Cina - Paolino Vitolo
Cina - Paolino Vitolo
Cina - Paolino Vitolo
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
stabilisco che sono inglesi e questo accresce immediatamente l’aura di<br />
antipatia di cui istintivamente mi piace dotarle.<br />
Viaggiamo nei soliti viali di aspetto occidentale, disseminati di grattacieli e<br />
palazzi dall’architettura piacevolmente audace. Finalmente le costruzioni si<br />
diradano fino a scomparire e ci immettiamo su una vera e propria autostra‐<br />
da. Un grande cartello in cinese e in inglese avverte che essa è stata inaugu‐<br />
rata per le olimpiadi dello scorso agosto. Mi diverto a guardare i numerosi<br />
segnali e cartelli bilingui e ne approfitto per continuare il mio studio perso‐<br />
nale della lingua cinese, facilitato dal fatto che la posizione e la tipologia<br />
delle indicazioni corrisponde in tutto e per tutto ai nostri segnali autostra‐<br />
dali. Per prima cosa noto che il Telepass c’è anche qui e, nonostante si<br />
chiami misteriosamente ETC (senza forma cinese, visto che è un acronimo<br />
moderno, che forse potrebbe significare Electronic Tax Charge ), è facilissi‐<br />
mo riconoscerlo perché l’aspetto della segnaletica e delle piste è uguale a<br />
quello delle nostre autostrade. Le uscite, riconoscibili dalla traduzione in‐<br />
glese “exit”, sono indicate dai due segni 出口; analogamente le entrate,<br />
anch’esse riconoscibili dall’inglese “entrance”, si scrivono in cinese 入口. Al<br />
momento la pronuncia e il significato dei tre ideogrammi mi sono scono‐<br />
sciuti, ma noto che il secondo segno di entrambe le parole sembra proprio<br />
una porta, da cui deduco che il primo significa “ingresso” e l’insieme do‐<br />
vrebbe quindi tradursi rispettivamente come “porta di uscita” e “porta di<br />
ingresso” . Intuizione solo parzialmente corretta, come constaterò tra ven‐<br />
tiquattro ore a Xi’an, quando saprò il vero significato ed anche la pronuncia<br />
del simbolo 口. Ma non voglio anticipare l’agnizione, anche per stimolare la<br />
curiosità dei miei lettori.<br />
Dopo poche decine di chilometri usciamo dall’autostrada e arriviamo ai<br />
piedi di una catena di basse montagne, che interrompono finalmente la<br />
vasta pianura su cui sorge Pechino. Questa è la prima tappa della gita: le<br />
tombe dei Ming. La giornata è anche oggi soleggiata, ma c’è un forte vento,<br />
quindi Amy ci raccomanda di coprirci bene. Io ho il mio giaccone di piume<br />
(quello che uso d’inverno sulla vespa) e sto benissimo così; Gianfranco inve‐<br />
ce ha un giaccone con il cappuccio e, prendendo alla lettera il consiglio di<br />
Amy, si copre in modo da lasciare scoperti solo gli occhi e il naso e appena<br />
un po’ di bocca. Amy lo guarda divertita e gli chiede scherzando se sta ab‐<br />
bastanza caldo.<br />
Scendendo dal pulmino sento un crepitio di fuochi artificiali in lontananza,<br />
che mi immergono in un’atmosfera vagamente familiare: anche da noi al<br />
sud si spara a tutte le ore e in ogni occasione. Poi ricordo che i fuochi artifi‐<br />
ciali furono inventati proprio qui in <strong>Cina</strong>. Evidentemente la tradizione non si<br />
46