31.05.2013 Views

Cina - Paolino Vitolo

Cina - Paolino Vitolo

Cina - Paolino Vitolo

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Considerazioni sulla lingua cinese<br />

Premetto che le osservazioni che seguono non sono assolutamente rigorose,<br />

in quanto derivano dalla lettura di guide turistiche (Key Guide “<strong>Cina</strong>” del<br />

Touring Club Italiano), da informazioni faticosamente raccolte sul campo da<br />

persone di madre lingua cinese, che parlavano e comprendevano l’inglese<br />

quasi sempre peggio di me, da siti internet specializzati e da considerazioni<br />

e tentativi di razionalizzazione personali. La lingua cinese scritta è basata su<br />

migliaia di ideogrammi, a ciascuno dei quali corrisponde un suono sillabico<br />

(di una sola sillaba). Mentre l’ideogramma scritto ha un significato univoco,<br />

spesso il suono corrispondente non gode di questa proprietà. Ciò significa<br />

che uno stesso suono può corrispondere a più ideogrammi o, in altre parole,<br />

ci sono più ideogrammi che suoni sillabici. Per ovviare a questa mancanza,<br />

uno stesso suono può assumere vari significati (e corrispondere quindi a<br />

ideogrammi diversi) a seconda del tono con cui viene pronunciato. C’è poi<br />

un’altra complicazione: sebbene il disegno dell’ideogramma sia lo stesso in<br />

tutta la <strong>Cina</strong> (e forse anche in Giappone, con la grafia kanji, come mi disse<br />

alcuni anni fa Takihito Manabe, un collega IBM giapponese), il suono varia<br />

di molto da regione a regione, tanto che i diversi dialetti sono considerati<br />

lingue diverse. Le principali fra queste sono il mandarino, il cantonese e lo<br />

hakka. Il mandarino è la lingua ufficiale ed è compresa pressoché dapper‐<br />

tutto. Nel mandarino, come detto prima, uno stesso suono sillabico può<br />

essere pronunciato con quattro toni diversi più uno neutro: cambiando il<br />

tono dello stesso suono sillabico, cambia il significato (anche in maniera<br />

drastica) e ovviamente cambia anche l’ideogramma. Per poter rappresenta‐<br />

re i suoni della lingua cinese (mandarino) in alfabeto latino, dopo vari tenta‐<br />

tivi è stato adottato negli anni ‘50 del secolo scorso il sistema pinyin (pin<br />

significa trascrivere e yin significa suono). La pronuncia delle parole cinesi<br />

scritte in pinyin segue le regole descritte nella Tabella 1, che ho ricavato<br />

dalla succitata guida del TCI e integrato con considerazioni personali.<br />

5

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!