Cina - Paolino Vitolo
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Considerazioni sulla lingua cinese<br />
Premetto che le osservazioni che seguono non sono assolutamente rigorose,<br />
in quanto derivano dalla lettura di guide turistiche (Key Guide “<strong>Cina</strong>” del<br />
Touring Club Italiano), da informazioni faticosamente raccolte sul campo da<br />
persone di madre lingua cinese, che parlavano e comprendevano l’inglese<br />
quasi sempre peggio di me, da siti internet specializzati e da considerazioni<br />
e tentativi di razionalizzazione personali. La lingua cinese scritta è basata su<br />
migliaia di ideogrammi, a ciascuno dei quali corrisponde un suono sillabico<br />
(di una sola sillaba). Mentre l’ideogramma scritto ha un significato univoco,<br />
spesso il suono corrispondente non gode di questa proprietà. Ciò significa<br />
che uno stesso suono può corrispondere a più ideogrammi o, in altre parole,<br />
ci sono più ideogrammi che suoni sillabici. Per ovviare a questa mancanza,<br />
uno stesso suono può assumere vari significati (e corrispondere quindi a<br />
ideogrammi diversi) a seconda del tono con cui viene pronunciato. C’è poi<br />
un’altra complicazione: sebbene il disegno dell’ideogramma sia lo stesso in<br />
tutta la <strong>Cina</strong> (e forse anche in Giappone, con la grafia kanji, come mi disse<br />
alcuni anni fa Takihito Manabe, un collega IBM giapponese), il suono varia<br />
di molto da regione a regione, tanto che i diversi dialetti sono considerati<br />
lingue diverse. Le principali fra queste sono il mandarino, il cantonese e lo<br />
hakka. Il mandarino è la lingua ufficiale ed è compresa pressoché dapper‐<br />
tutto. Nel mandarino, come detto prima, uno stesso suono sillabico può<br />
essere pronunciato con quattro toni diversi più uno neutro: cambiando il<br />
tono dello stesso suono sillabico, cambia il significato (anche in maniera<br />
drastica) e ovviamente cambia anche l’ideogramma. Per poter rappresenta‐<br />
re i suoni della lingua cinese (mandarino) in alfabeto latino, dopo vari tenta‐<br />
tivi è stato adottato negli anni ‘50 del secolo scorso il sistema pinyin (pin<br />
significa trascrivere e yin significa suono). La pronuncia delle parole cinesi<br />
scritte in pinyin segue le regole descritte nella Tabella 1, che ho ricavato<br />
dalla succitata guida del TCI e integrato con considerazioni personali.<br />
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