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pubblicazione - 2° Circolo Didattico Colle di Val d'Elsa

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Dislocazione a destra. La struttura della frase cosiddetta <strong>di</strong>slocazione a destra presenta<br />

costituenti <strong>di</strong>slocati alla fine della frase che si riferiscono a qualcosa ritenuto dal parlante<br />

dato come tema del <strong>di</strong>scorso. La funzione pragmatica <strong>di</strong> questo or<strong>di</strong>ne marcato è la<br />

tematizzazione <strong>di</strong> alcuni elementi della frase.<br />

Esempio. Franca gli ha dato una caramella, a Guido. (Vd. Dato, Tema)<br />

Dislocazione a sinistra. La struttura della frase cosiddetta <strong>di</strong>slocazione a sinistra presenta<br />

un elemento dato tematizzato (tema = ciò <strong>di</strong> cui si parla) alla sinistra della frase. Il<br />

costituente <strong>di</strong>slocato presenta una connessione sintattica con il resto della frase: la<br />

preposizione e/o il pronome clitico <strong>di</strong> ripresa.<br />

Esempio. A Guido, Franca gli ha dato una caramella.<br />

I costituenti <strong>di</strong>slocati possono essere pronunciati con una pausa intonativa dal resto della<br />

frase. La virgola serve ad in<strong>di</strong>care tale pausa. (Vd. Dato, Tema)<br />

Esperiente. Ruolo tematico selezionato dal verbo/regista, che corrisponde a colui che prova<br />

un’emozione o una sensazione.<br />

Es.: A Luigina (esperiente) piace l’equitazione.<br />

Luigina (esperiente) ama l’equitazione.<br />

Sia l’agente sia l’esperiente sono ruoli semantici, con esiti grammaticali <strong>di</strong>versi che<br />

<strong>di</strong>pendono dalla scelta del verbo/regista.<br />

Frase. Frase è il termine generico per in<strong>di</strong>care l’unità strutturale <strong>di</strong> massima estensione<br />

composta <strong>di</strong> unità più piccole e costruita secondo regole sintattiche. Ci sono molte<br />

definizioni <strong>di</strong> frase: la definizione tra<strong>di</strong>zionale, <strong>di</strong> tipo semantico, <strong>di</strong>ce che la frase è “ogni<br />

sequenza <strong>di</strong> parole dotata <strong>di</strong> senso compiuto”; un’altra definizione <strong>di</strong> frase definisce la frase<br />

come unità costituita da soggetto e pre<strong>di</strong>cato (elemento centrale), seguiti da eventuali<br />

complementi, o unità costituita da verbo e attanti (argomenti e circostanziali); un’altra<br />

definizione vede la frase come unità formata da un sintagma nominale e da un sintagma<br />

verbale (F = SN + SV); un’ultima definizione in<strong>di</strong>vidua la frase come “una forma linguistica<br />

in<strong>di</strong>pendente, non compresa me<strong>di</strong>ante alcuna costruzione grammaticale in una forma<br />

linguistica maggiore”.<br />

La frase può essere semplice e in tal caso prende il nome <strong>di</strong> proposizione (Ludovico legge<br />

un bel libro <strong>di</strong> linguistica), o composta da più frasi semplici e in tal caso prende il nome <strong>di</strong><br />

frase complessa o periodo (Ludovico legge un bel libro <strong>di</strong> linguistica perché desidera<br />

migliorare la propria conoscenza dei meccanismi <strong>di</strong> funzionamento delle lingue).<br />

Frase scissa. La frase scissa si costruisce tipicamente attraverso strutture del tipo è x che<br />

(oppure con una preposizione è a x che…, ecc.) Ed ha la funzione pragmatica <strong>di</strong> mettere in<br />

rilievo o enfatizzare un elemento della frase anche in termini <strong>di</strong> contrasto più o meno<br />

esplicito.<br />

Esempio. È a Guido che Franca ha dato una caramella.<br />

Genere. Il genere è una categoria grammaticale presente nel sistema nominale (nomi,<br />

aggettivi, articoli) e talvolta anche nel sistema verbale. Il genere non apporta solitamente,<br />

salvo rare eccezioni (uomo/donna), informazioni semantiche (o <strong>di</strong> significato): è<br />

semplicemente una categoria grammaticale, non semantica (gli oggetti, per fare un esempio,<br />

non hanno sesso ma le parole che li designano possiedono genere). Questa categoria si<br />

riflette nell’accordo, cioè in quelle regole <strong>di</strong> combinazione delle parole che prevedono la<br />

con<strong>di</strong>visione <strong>di</strong> informazioni grammaticali (La mia mamma è andata al mercato preoccupata<br />

della salute <strong>di</strong> mio padre). In italiano, troviamo genere maschile (libro, cane, ecc.) e<br />

femminile (penna, chiave, ecc.).<br />

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