pubblicazione - 2° Circolo Didattico Colle di Val d'Elsa
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con<strong>di</strong>viso da parlante e ascoltatore) a permettere la deco<strong>di</strong>fica e la comprensione del<br />
messaggio.<br />
Esempio. Guido, Franca deve comprare altre caramelle.<br />
Tema sospeso. La struttura della frase cosiddetta a tema sospeso presenta caratteristiche<br />
simili alla <strong>di</strong>slocazione a sinistra, soprattutto relativamente alla sua funzione pragmatica <strong>di</strong><br />
tematizzazione, ma ha caratteristiche sintattiche <strong>di</strong>verse: il tema sospeso non si accompagna<br />
agli in<strong>di</strong>catori sintattici (le eventuali preposizioni) e richiede necessariamente una ripresa<br />
(generalmente, un pronome clitico).<br />
Esempio. Guido, Franca gli ha dato una caramella.<br />
Topicalizzazione. La struttura della frase cosiddetta topicalizzazione pone un costituente<br />
alla sinistra della frase, non come tema-dato ma come elemento nuovo. Per la<br />
topicalizzazione, si parla generalmente <strong>di</strong> focus contrastivo perché il rilievo del costituente<br />
<strong>di</strong>slocato implicitamente od esplicitamente richiama il contrasto. Per in<strong>di</strong>care il focus, siusa<br />
convenzionalmente il maiuscolo.<br />
Esempio. A GUIDO, Franca ha dato una caramella (non a Luigina).<br />
<strong>Val</strong>enza. La valenza del verbo si può spiegare come quel determinato numero <strong>di</strong> posti<br />
vuoti, controllati dal verbo, da riempire all’interno della frase. Ogni verbo ha un numero <strong>di</strong><br />
posti vuoti (argomenti) da riempire secondo il suo significato. Ogni verbo esprime una<br />
scena con degli attori (detti partecipanti o attanti) che possiedono ruoli specifici (ruoli<br />
tematici).<br />
Esempio. Edoardo dà un fiore a Cristina.<br />
Il verbo dare si accompagna tipicamente a 3 argomenti che possiedono dei ruoli tematici<br />
all’interno dell’evento espresso dal verbo: Edoardo è l’agente della frase; un fiore subisce<br />
l’azione ed è quin<strong>di</strong> il tema o l’oggetto dell’evento; Cristina è il destinatario <strong>di</strong> questo<br />
evento del dare, più semplicemente dove termina l’evento, dove viene a trovarsi l’oggetto<br />
alla fine dell’evento.<br />
La frase minima si forma attorno ad un nucleo fondamentale, il verbo, ed è costituita da<br />
esso più i suoi argomenti (da 0 a 4); al <strong>di</strong> là della frase minima, possono essere presenti altri<br />
elementi con funzione accessoria: le cosiddette espansioni.<br />
Per quanto riguarda la valenza, i verbi si classificano in:<br />
Verbi zerovalenti Piove.<br />
Verbi monovalenti Gino dorme.<br />
Verbi bivalenti Francesco bacia Francesca.<br />
Verbi trivalenti Francesco dà una lettera a Francesca.<br />
Verbi tetravalenti Marco trasferisce le sue cose da Firenze a Prato.<br />
Nella frase Francesco va in Liguria in auto, soltanto Francesco e in Liguria sono argomenti<br />
del verbo e costituiscono una frase minima; in auto è un elemento accessorio, fuori dalla<br />
frase minima.<br />
Varietà linguistiche. Il modo con cui si usa la lingua può variare per situazioni, canali <strong>di</strong><br />
trasmissione, luoghi, tempo. Per questo motivo, in letteratura si usa fare una <strong>di</strong>stinzione tra:<br />
Varietà <strong>di</strong>amesica: la variazione linguistica determinata dal canale <strong>di</strong> trasmissione (lingua<br />
orale/lingua scritta) dell’evento comunicativo;<br />
Varietà <strong>di</strong>atopica: la variazione linguistica determinata dall’uso della lingua che si fa in un<br />
determinato luogo geografico (l’italiano parlato in Toscana ha delle peculiarità sue proprie<br />
rispetto a quello parlato, per esempio, in Lombar<strong>di</strong>a o nel Lazio);<br />
Varietà <strong>di</strong>afasica: la variazione linguistica determinata dal contesto d’uso della lingua<br />
(italiano formale, italiano burocratico, italiano colloquiale, italiano informale trascurato);<br />
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