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Le Fobie - dott. Gianni Savron

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<strong>Gianni</strong> <strong>Savron</strong> <strong>Le</strong> <strong>Fobie</strong><br />

Morel (1860) nel suo Traité des Maladies Mentales, riporta testualmente<br />

quanto Delasiauve scrisse della “pseudo-monomania”, diff e re n z i a n d o l a<br />

dalla “monomania”; infatti, nel trattato è possibile osservare descrizioni cliniche<br />

pertinenti sia alle ossessioni che alle fobie, poiché clinicamente la loro<br />

distinzione non era ancora stata effettuata.<br />

Così Morel scrive:”… Gli pseudo-monomaniaci veri non hanno, come i mono -<br />

maniaci, idee fisse e radicate. Sottomessi a una tendenza nervosa o sanguigna, il più<br />

sovente fluttuante, essi sono assillati in una maniera più o meno transitoria da idee<br />

bizzarre, da apprensioni senza oggetto, sorta di sogni da sveglio dove essi subiscono<br />

la fascinazione, e che frequentemente li spingono alla cieche e dannose determinazio -<br />

ni. Adifferenza dei monomaniaci, ostinati nelle loro credenze, questi sfortunati mala -<br />

ti sentono il loro stato, e ne comprendono il danno, temendo di diventare folli o fare<br />

un danno. Sovente è sufficiente che l’attenzione sia destata perché il malato rientri<br />

immediatamente nel mondo reale. Per molti il tormento, d’altronde variabile (l’illu -<br />

sione può essere allo stesso tempo dorata), non arriva che nella solitudine, e la lotta<br />

che qualcuno sostiene è efficace, al punto che alcuni pseudo-monomaniaci hanno<br />

potuto, durante dodici, quindici e venti anni,… dissimulare agli occhi del pubblico e<br />

delle persone vicine le loro emozioni e le loro paure. Talvolta le sensazioni sono così<br />

ingarbugliate e divergenti che i malati non sanno esprimersi … che per la penosa<br />

ansietà … Gli scrupoli insensati sono molto comuni …. La vista di un individuo<br />

suggerisce il bisogno di ucciderlo; presso un fiume, una finestra elevata, si ha la spin -<br />

ta di gettarsi. Di fronte a un ponte un artista era come immobilizzato da una forza<br />

interiore … All’esterno, la vista del cielo causava ad un signore un panico così vivo,<br />

che egli finiva, dopo una energica resistenza, per rientrare a casa … tremava alla<br />

vista di un coltello, di un’arma, per la sola apprensione di essere con<strong>dott</strong>o a poterse -<br />

ne servire. I pseudo-monomaniaci consevano la coscienza del loro stato; il loro deli -<br />

rio è parziale e diffuso …”.<br />

Quindi il delirio emotivo (délire emotif) non veniva considerato sinonimo<br />

di pazzia, ma di una nevrosi o disagio emozionale.<br />

Magnan (1860) inserisce il disturbo ossessivo, le fobie, l’agorafobia, le perversioni<br />

sessuali e gli stati ipocondriaci nella follia dei degenerati (folie des<br />

dègènèrès); tutti disturbi ritenuti essere il risultato di una patologia cerebrospinale.<br />

Così egli afferma: “…sono degni di essere considerati come stimmate psi -<br />

cologiche della degenerazione psichica…”; mentre, Benedikt nel 1870 individua<br />

come sintomo centrale dell’agorafobia la vertigine e non l’ansia.<br />

Cordes nel 1871 indica che l’ansia è in rapporto a ciò che il soggetto pensa<br />

e non in rapporto, in modo automatico, ad uno stimolo dell’ambiente; e<br />

<strong>Le</strong>grand du Saulle (1875) include in una medesima categoria nosografica le<br />

ossessioni, le fobie, i fenomeni vasomotori, il disturbo di panico e qualche<br />

caso di epilessia parziale.<br />

A seguito del maggior rigore nella ricerca clinica e della progressiva psicologizzazione,<br />

oltre che il progressivo sviluppo della teoria freudiana, in<br />

Francia agli inizi del 900 venne attributo al disturbo ossessivo, al panico,<br />

10 Caleidoscopio

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