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<strong>Gianni</strong> <strong>Savron</strong> <strong>Le</strong> <strong>Fobie</strong><br />
52-53% dei soggetti attribuissero la fobia ad eventi traumatici, il 16-24% ad<br />
apprendimento osservativo, il 3-7% a trasmissione di informazioni ed il 17-<br />
27% non ne ricordava l’esordio; mentre, in merito alle conseguenze negative<br />
del loro disturbo circa un terzo dei 111 soggetti intervistati riportava conseguenze<br />
negative al lavoro, un terzo in ambito sociale (figli, amici, ospedali,<br />
situazioni varie), ed un terzo dichiarava di avere solo un elevato distress.<br />
Alla richiesta di cosa i soggetti pensassero sarebbe potuto accadere nella<br />
ipotetica esposizione alla situazione fobica, l’81% dei soggetti affermava che<br />
sarebbero svenuti, il 4,5% che vi sarebbe stato un danno fisico o la morte,<br />
l’1,8% che si sarebbe ammalato o avrebbe vomitato ed il 12,5% non immaginava<br />
cosa sarebbe potuto accadere; suddividendo inoltre il campione in coloro<br />
che avevano avuto precedenti svenimenti da quelli che non erano svenuti,<br />
risultò che i primi riportavano nell’89% dei casi il timore di perdere i sensi<br />
rispetto al 60% di quelli in cui non si era verificato, sottolineando così l’importanza<br />
dell’esperienza già vissuta.<br />
I Soggetti con il disturbo di panico temono di stare male (morire, impazzire,<br />
ecc.) ma raramente svengono, mentre i soggetti con FSIF in genere non<br />
presentano panico nelle situazioni fobiche ma temono lo svenimento in sè e<br />
le possibili conseguenze.<br />
In ambito terapeutico, come già accennato in precedenza, il problema<br />
principale è rappresentato dalla riduzione pressoria che può avvenire nel<br />
corso dell’esposizione alla situazione fobica, per cui è necessario prevenire<br />
tale evento insegnando al soggetto a riconoscere i segni clinici che ne preannunciano<br />
l’insorgenza (vampate di calore, sudorazioni fredde, stordimento,<br />
nausea, sensazioni visive e uditive, ecc.) e le tecniche per gestirla.<br />
In genere la durata del trattamento è relativamente breve, da una sessione<br />
di 2-3 ore a 5 sessioni di circa un ora l’una.<br />
La FSIF inoltre può causare notevoli limitazioni e forti difficoltà in soggetti<br />
che necessitano di interventi medici come dialisi, fleboclisi, iniezioni,<br />
prelievi di sangue, cateterismi, angiografie, ecc. e può essere associata ad<br />
altre fobie, per cui è necessario effettuare una accurata valutazione ed intervenire<br />
in modo mirato per evitare la possibilità di un fallimento terapeutico<br />
che influenzerebbe negativamente la compliance e l’efficacia terapeutica.<br />
Fobia degli animali (FA).<br />
Rappresenta la categoria più frequente e trattandosi di una fobia specifica<br />
tende ad essere circoscritta al tipo di animale temuto, risultando così meno<br />
invalidante rispetto alle altre fobie; inoltre, può essere trattata più velocemente<br />
e risulta meno associata ad altri disturbi ansiosi.<br />
Gli studi degli ultimi 40 anni hanno dato un contributo consistente alla<br />
verifica di trattamenti terapeutici efficaci ed in particolare il trattamento delle<br />
fobie animali ha determinato quello sviluppo che ha permesso una ampia<br />
36 Caleidoscopio