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<strong>Gianni</strong> <strong>Savron</strong> <strong>Le</strong> <strong>Fobie</strong><br />
“ A Salvatore “<br />
“… Ora anche le affezioni dell’anima par che siano tutte congiunte con un corpo:<br />
il coraggio, la dolcezza, il timore, la misericordia, l’audacia e ancora la gioia, l’amo -<br />
re, l’odio, perché, quando si producono, il corpo subisce una modificazione … <strong>Le</strong> affe -<br />
zioni dell’Anima non sono separabili dalla materia fisica degli esseri viventi e in<br />
quanto tali appartengono ad essi, ad esempio, il coraggio e il timore e non come la<br />
linea e la superficie …” [Aristotele, De Anima]<br />
“… gli errori nascono da una falsa opinione, mentre la passione da una facoltà<br />
irrazionale che è dentro di noi e che recalcitra alla ragione … vi sono le passioni del -<br />
l’anima, che tutti conoscono, come la collera, l’ira, la paura, il dolore, l’invidia e il<br />
desiderio sfrenato … L’origine di tanti errori è dunque una falsa assunzione riguar -<br />
do al fine di ciascun tipo di esistenza … Da ciò è infatti possibile concludere che la<br />
natura dell’Anima non è in tutti la stessa: se la sostanza dell’Anima loro fosse inva -<br />
riabile essi compirebbero le stesse azioni e subirebbero da parte di cause uguali effet -<br />
ti uguali …”. [Galeno, <strong>Le</strong> passioni e gli errori dell’anima]<br />
“… Omnium hominum quos ad amorem veritatis natura superior impressit hoc<br />
maxime interesse videtur: ut, quemadmodum de labore antiquorum ditati sunt, ita et<br />
ipsi posteris prolaborent, quatenus ab eis posteritas habeat quo ditetur. Longe nanque<br />
ab offitio se esse non dubitet qui, publicis documentis imbutus, ad rem publicam ali -<br />
quid afferre non curat; non enim est lignum, quod secus decursus aquarum fructifi -<br />
cat in tempore suo, sed potius perniciosa vorago semper ingurgitans et nunquam<br />
ingurgitata refundens ...”. [Dante Alighieri, Monarchia]<br />
“… Questo sembra il compito precipuo degli uomini predisposti dalla<br />
natura superiore ad amare la verità: come hanno tratto vantaggio dalla fatica<br />
degli antichi, così debbono dedicare le loro energie ai posteri, affinchè questi<br />
ultimi abbiano a loro volta di che arricchirsi. Pertanto non dubiti di essere<br />
molto lontano dal proprio dovere chi, istruito nelle <strong>dott</strong>rine di pubblico interesse,<br />
non si cura di dare il suo apporto alla comunità; egli non è infatti l’albero<br />
che, piantato lungo il corso dell’acqua, fruttifica nella stagione opportuna,<br />
ma piuttosto, una perniciosa voragine, che inghiotte sempre e non restituisce<br />
mai quello che inghiotte …”. [Dante Alighieri, Monarchia]<br />
Caleidoscopio<br />
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