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<strong>Gianni</strong> <strong>Savron</strong> <strong>Le</strong> <strong>Fobie</strong><br />
Ma se i trasduttori sono lesi, com’è possibile che lo stimolo giunga al cervello<br />
e quindi alla mente? Ciò è possibile nei casi in cui i sistemi principali,<br />
le vie nervose, risultano parzialmente lesi e ancora rispondenti ai fattori di<br />
crescita, permettendo quindi una seppur minima comunicazione interno -<br />
esterno ed esterno - interno dell’Essere, oppure quando i sistemi cerebrali<br />
modulari in parallelo riescono a condurre il significato.<br />
Infine, se si considera che nel corso di un mese tutte le cellule del corpo<br />
vengono rinnovate, ad eccezione di quelle nervose che invece impiegano tre<br />
anni per riprodursi, risulta abbastanza evidente come il coma possa rappresentare<br />
la condizione ed il tempo necessario per ricondurre alla normalità<br />
fisiologica, mediante stimolazioni interne ed esterne, l’organismo umano.<br />
A questo punto potremmo ipotizzare la presenza di una funzione simile<br />
nel sogno e nel coma.<br />
Il pensiero (funzione della mente) tramite il simbolo, permetterebbe di<br />
attivare o mantenere attive (con tutti i fattori di crescita necessari di cui<br />
dispone il cervello) contemporaneamente tutte le connessioni nervose appartenenti<br />
ed espresse dal simbolo e dalla succesione di significati ad esso associati,<br />
nei vari distretti cerebrali.. Un meccanismo simile in fondo è già utilizzato<br />
quando interagiamo con soggetti che presentano deterioramento mentale<br />
o che abbiano avuto una lesione cerebrale focale, i quali debbono essere<br />
stimolati mediante associazioni più estese per favorire un nuovo apprendimento<br />
e automatismo, e riattivare vecchi ricordi integrandoli e riconnettendoli<br />
al presente.<br />
Potremmo ora chiederci perché il sogno ci permette di supporre una funzione<br />
della mente indipendente dalle stimolazioni sensoriali?<br />
Perché la produzione onirica non dipende completamente dall’ambiente<br />
esterno, pur necessitando e rispecchiando le cognizioni soggettive esperenziali<br />
precedenti, poiché è tramite i sensi che si costruisce la parte materiale<br />
della mappa simbolica dell’uomo.<br />
Il feto, quando inizia a sognare, trasduce contemporaneamente tutti i<br />
segnali che giungono al suo cervello, costruendo giorno dopo giorno il substrato<br />
e la mappa che gli permetteranno di elaborare i concetti immagazzinati<br />
nei simboli, fino ad esprimere la propria funzione autonoma ed indipendente,<br />
senza dimenticare come sia necessario e desiderabile stimolare in tutti i<br />
modi le funzioni intellettive dei bambini proprio per favorire le connessioni<br />
concettuali.<br />
È inoltre possibile pensare al tempo trascorso nel sonno sognando come<br />
una fase di elaborazione attiva e continuativa che consegue alla veglia.<br />
Se il sogno dipendesse dalle stimolazioni esterne noi sogneremmo solamente<br />
simboli e segni frutto delle precedenti esperienze e considerazioni, invece<br />
durante il sogno possono esservi delle rappresentazioni e dei significati del<br />
tutto estranei alle nostre normali cognizioni, conoscenze e supposizioni.<br />
92 Caleidoscopio