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<strong>Gianni</strong> <strong>Savron</strong> <strong>Le</strong> <strong>Fobie</strong><br />
di Budda si indica l’esistenza di 4 tipi di sogni, rispettivamente: il primo causato<br />
da qualche fastidio organico o muscolare; il secondo che deriva da attività<br />
svolte durante il giorno; il terzo che rappresenta un evento reale nello<br />
stesso istante in cui si verifica ed il quarto relativo agli avvenimenti che debbono<br />
accadere (Hall & Lindzey, 1986).<br />
Quindi quale ruolo dare al pensiero ed al sogno?<br />
Già in un articolo, al quale si rimanda, è stato affrontato l’argomento e del<br />
quale vengono riportati alcuni concetti (<strong>Savron</strong>, 1998c).<br />
Il sonno rappresenta la fase ristorativa dall’organismo ed il sogno ne<br />
esprime la parte attiva.<br />
La progressiva disattivazione della sincronia cerebrale, con la relativa<br />
depolarizzazione che si verifica dalla fase 1 alla fase 4 del sonno NREM,<br />
esprime la necessità di riposo delle funzioni cerebrali al fine di ripristinare i<br />
fattori energetici e le sostanze necessarie ai meccanismi regolatori, fino ad un<br />
limite oltre il quale, dato il livello di disattivazione a cui si giunge progressivamente<br />
ed il fatto che il cervello deve sempre rimanere in attività, per l’organismo<br />
è necessario attivare tutti i sistemi che lo compongono.<br />
Il perdurare della disattivazione o desincronizzazione porterebbe infatti a<br />
danni irreparabili, e la fase REM permette, mediante le immagini mentali, di<br />
mantenere attive le connessioni nervose esistenti, e nel contempo stimolarne<br />
di nuove, lasciando l’individuo dormire.<br />
Il sogno rappresenta quindi il periodo del sonno in cui vengono attivati i<br />
circuiti cellulari mediante le immagini mentali (frutto anche delle riflessioni<br />
e considerazioni della veglia) che interagiscono con le funzioni di crescita e<br />
le connessioni cellulari mediante i concetti-significati che esprimono, assolvendo<br />
quindi ad una doppia funzione: a) una fase attiva, poiché il cervello<br />
non si ferma mai neppure durante il sonno, in cui si stimola la produzione<br />
enzimatica, le funzioni di crescita e le connessioni dei circuiti cerebrali; b) la<br />
tutela del sonno necessario al recupero psicofisico.<br />
Ciò è analogo a quanto si verifica durante il coma, che è dato dall’assenza<br />
più o meno lunga di coscienza, quale periodo di recupero per il ripristino<br />
dei sistemi danneggiati e delle strutture adibite alla “conversione e trasmissione”<br />
delle immagini e degli impulsi nervosi cellulari.<br />
Possiamo anche domandarci: perché alcune stimolazioni (musiche particolari,<br />
suoni, eventi affettivi, emozioni, ecc.) riescono ad attivare e ripristinare<br />
la coscienza dei pazienti in coma?<br />
Con tutta probabilità ciò accade attraverso l’interazione dell’immagine<br />
mentale pro<strong>dott</strong>a dal pensiero e dal suo significato simbolico, con la struttura<br />
adibita alla sua trasduzione, e poiché l’immagine viene attivata automaticamente<br />
anche da uno stimolo esterno, essa, contenendo contemporaneamente<br />
vari significati, attiva simultaneamente i vari sistemi cerebrali connessi<br />
allo stesso simbolo e significato o significato simile, favorendo il ripristino<br />
delle connessioni mente-cervello e cervello-cervello.<br />
Caleidoscopio<br />
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