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First Drive<br />
È tutto molto<br />
essenziale, e non in<br />
senso austero, ma<br />
con autentico fascino<br />
risaltare la determinazione che la<br />
Citroën ha voluto dare alla loro<br />
funzionalità e alla loro<br />
caratterizzazione. La posizione di guida<br />
si dimostrerà un compromesso per<br />
qualcuno, giacché il ben rifinito volante<br />
a forma vagamente squadrata limita le<br />
regolazioni in altezza e impedisce gli<br />
aggiustamenti in profondità, rendendo<br />
la seduta troppo bassa per le persone<br />
più alte.<br />
Il tre cilindri 1.200 da 110 cv,<br />
completo di turbocompressore, sposta il<br />
nostro modello in allestimento Feel, con<br />
massa di 1.020 kg, in maniera vivace. È<br />
la versione più potente della gamma e<br />
costa 18.500 Euro senza l’aggiunta di<br />
optional, mentre altri modelli offrono lo<br />
stesso motore tre cilindri privo di turbo<br />
a prezzi ancora inferiori. La variante più<br />
ambientalista propone dati<br />
incoraggianti di 29,4 km/l e 87 g/km di<br />
CO2, e la Citroën dichiara un risparmio<br />
del 20% sulle spese di gestione rispetto<br />
alla C4 normale, anche se però<br />
quest’ultima già figura bene di fronte<br />
alle rivali.<br />
La taratura fra leva del cambio,<br />
pedale frizione e precisione di sterzata<br />
è ben studiata, e la briosa accelerazione<br />
sostenuta dall’incantevole blocco tre<br />
cilindri fa da complemento ad un<br />
comportamento su strada confortevole,<br />
che annulla correttamente le<br />
sollecitazioni del fondo sconnesso.<br />
I cerchi da 16 pollici della nostra<br />
vettura di prova, che riempiono<br />
brillantemente i passaruota, danno una<br />
mano alla causa poiché hanno un<br />
profilo vagamente sportivo, ma grazie<br />
alle eccellenti doti di controllo dell’auto<br />
non devono faticare troppo.<br />
Rimane del rollio, ovviamente, però<br />
è ben gestito e i sedili riescono<br />
comunque a trattenere il corpo. Il<br />
beccheggio e l’appoggio in frenata sono<br />
contenuti, né la Cactus soffre di derive<br />
e improvvisi cambi di direzione. Tutto è<br />
deliziosamente equilibrato e misurato,<br />
senza tuttavia alcuna sciatteria e<br />
piattezza, come a volte si riscontra nelle<br />
tedesche. Non è un SUV da prestazioni<br />
No ai cerchi da 20<br />
pollici e sì ad una<br />
gommatura dal<br />
profilo sportivo.<br />
Pneumatici<br />
rimpiccioliti per un<br />
miglior confort<br />
stradale<br />
Strumentazione<br />
digitale al posto dei<br />
dischi a lancette; su<br />
ogni versione anche<br />
touchscreen da 7<br />
pollici<br />
Dritti al punto<br />
Ci piace<br />
Design accattivante,<br />
sembra costosa ma<br />
non lo è<br />
Non ci piace<br />
Finestrini a<br />
compasso, assenza<br />
di divanetto<br />
sdoppiabile<br />
Verdetto<br />
Rara miscela di<br />
carattere, anima e<br />
pragmatismo<br />
hhhhh<br />
folgoranti, e neanche intende esserlo. Ci<br />
sono invece carattere e look innovativo,<br />
concepiti per rivolgersi alle persone in<br />
carne ed ossa.<br />
C’è molto spazio nella zona<br />
posteriore, sufficiente per persone<br />
adulte, e la capacità di carico nel baule<br />
è decisamente abbondante. Emergono<br />
solo fattori discutibili di minor<br />
importanza: il divanetto a struttura<br />
fissa non ha nessuna configurazione<br />
opzionale sdoppiabile e i finestrini<br />
posteriori non si aprono per<br />
scorrimento verticale ma solo con un<br />
meccanismo a compasso.<br />
Alla Citroën spiegano che questo<br />
serve a risparmiare peso (il sedile<br />
posteriore ha eliminato 6 kg, i cristalli<br />
altri 11), ma l’impressione è che<br />
l’esigenza primaria fosse il taglio dei<br />
costi.<br />
La C4 Cactus ci piace e ci colpisce. È<br />
una miscela formidabile tra l’esistente e<br />
il futuribile, messa in atto tramite un<br />
geniale design ponderato e intrepido,<br />
personificazione della Citroën d’altri<br />
tempi. Lloyd usa parole quali “sincera” e<br />
“non pretenziosa” quando parla di<br />
quest’auto. Noi concordiamo con lui. A<br />
quasi ogni lancio automobilistico,<br />
termini come “apripista” o “nuova alba”<br />
vengono saccheggiati liberamente, ma<br />
per una volta la realtà coincide con la<br />
retorica. Ci siamo innamorati della<br />
Cactus, che sfondi oppure no.<br />
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SETTEMBRE 2014 I CAR-MAGAZINE.it