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In teoria è possibile<br />
guidare in elettrico per 30<br />
km. Si può anche andare a<br />
150 km/h, ma non<br />
entrambe le cose<br />
contemporaneamente,<br />
ovvio.<br />
modalità Sport, o meglio ancora in Race, e i pallini verdi<br />
doverosamente si riaffacceranno in forze.<br />
Lione ci dà il benvenuto con poliziotti sonnecchiosi a<br />
gamba stesa in aria, restringimenti vari da infarto,<br />
marciapiedi alti più di un essere umano medio e una rampa<br />
d’accesso al parcheggio dell’hotel da far saltar i nervi. Ma<br />
siamo diretti lì per trovare un punto di ricarica senza code<br />
d’attesa. Laddove una presa elettrica a ricarica veloce (la cui<br />
installazione esige un supplemento di 20.230 Euro) avrebbe<br />
svolto il lavoro in 25 minuti, collegare la macchina ad un<br />
pannello casalingo a basso voltaggio allunga il procedimento<br />
a quattro ore. Le batterie conservano sempre una carica<br />
d’emergenza del 25%, nell’eventualità che si voglia tornare<br />
improvvisamente a correre su pista, dove l’intera riserva<br />
d’energia può venir esaurita alla singola pressione del tasto<br />
rosso del giro a razzo.<br />
La mattina dopo seguiamo il fiume Rodano verso Sud a<br />
passo tranquillo, ronzando sottovoce e sgusciando via dal<br />
traffico delle auto più lente in elegante punta di piedi,<br />
ripetutamente bersagliati da applausi e pollici alzati.<br />
A carica completa, la potenza delle batterie riesce a<br />
scaraventare la 918 fino a 100 km/h in 6,2 secondi. Percorsi<br />
20 chilometri di strada, il sistema richiama la modalità<br />
Hybrid, segnalando che il V8 sta per fare il suo ingresso in<br />
campo e che verrà centellinato in base agli ordini inviati<br />
dall’acceleratore. Non vi colpisce granché? Allora girate<br />
l’interruttore di un altro scatto fermandolo in Sport e cercate<br />
di sopprimere il sorriso quando la macchina vi dà uno<br />
scossone per il collo. Tarata in Race, la Porsche si tramuta in<br />
un missile rasoterra, la scudisciata ultrarapida viene<br />
accompagnata ad una strategia di cambi marcia ancora più<br />
aggressivi. Il PDK a sette rapporti si mette a randellare le<br />
marce come un percussore infuriato, i motori elettrici ululano<br />
a perdifiato, il V8 emette brevi e rabbiosi sbuffi da toro<br />
lanciato alla carica. Non ci sono dubbi: quest’auto attacca tutti<br />
i sensi con nugoli di assalti concertati.<br />
L’Autoroute du Sud, diritta come una freccia scagliata<br />
nell’aria e stranamente deserta, è il luogo ideale per provare il<br />
rinnovato sistema di infotainment. Ne apprezziamo il<br />
contenuto esauriente, i celeri tempi di risposta, la corretta<br />
ergonomia. Non ci soddisfano i riflessi sullo schermo<br />
scintillante, l’incompleta coordinazione tra i due monitor, la<br />
mancanza di un ritorno sensoriale di tipo aptico sui comandi.<br />
L’impianto sonoro Burmester è sensazionale (e di serie), i<br />
sedili in vera pelle sono fantastici (ma valgono davvero i<br />
23.800 di differenza col tessuto del modello base?), la chiave<br />
d’accensione in tinta con la carrozzeria è godibile, ma per<br />
quale ragione il volante è regolabile solamente in profondità?<br />
E per quale ragione il riscaldamento elettrico è un<br />
supplemento dal costo di 5.950 Euro mentre gli scaldasedili<br />
sono gratis?<br />
Il tratto di viaggio più improbo è il ventoso percorso<br />
costiero tra Perpignan e il confine spagnolo. Benché sia<br />
costellato di strettoie, dossi e salitelle, la 918 fugge con la<br />
precisione di un aereo da combattimento, si aggrappa alla<br />
lingua di bitume come un magnete in corsa, decelera<br />
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SETTEMBRE 2014 I CAR-MAGAZINE.it