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Grazie a: peter bullard, per la ferrari f40. specialist cars di malton per la 959<br />
degli pneumatici che il suono a mitragliatrice che le pietruzze<br />
ed i detriti in gomma fanno contro il grosso e piatto pianale<br />
(la maggior parte della carrozzeria della F40 è in un<br />
composito rinforzato in kevlar).<br />
Ah, e questi cambi di marcia in punta-tacco! Tante Case<br />
automobilistiche oggi non sanno neanche cosa sia, e<br />
probabilmente non gliene potrebbe fregare di meno. Ma<br />
Ferrari lo sa, ed il modo in cui si può far perno con la pianta<br />
del piede destro dal pedale del freno per poi pizzicare il gas<br />
nelle scalate, il tutto accompagnato da un ringhio dal V8, è<br />
qualcosa di veramente magico.<br />
Ventisei anni dopo la F40 è ancora fantastica. A dire il<br />
vero, con l’ammorbidirsi delle auto stradali moderne, per<br />
abituarsi ai boulevard d’alta società di Pechino o Beverly Hills,<br />
la F40 con tutti i suoi pregi e difetti mi sembra ancor meglio<br />
di come me la ricordavo; una supercar che fa categoria a<br />
parte.<br />
La 959 è una bestia del tutto diversa. L’abitacolo è avvolto<br />
in pelle, invecchiato molto bene nell’auto che abbiamo<br />
noleggiato, ed i tappetini sono normali. Ci sembra un po’<br />
prosaica all’interno, come una 911 alla quale è stata aggiunta<br />
la strumentazione necessaria per tenere sotto controllo le<br />
innovazioni tecnologiche in più, fra cui la ripartizione della<br />
coppia e la pressione degli pneumatici. Queste sono tutte<br />
aggiunte che oggi sono comuni nelle vetture sportive ad alte<br />
prestazioni, ma erano novità assolute nel 1986 quando iniziò<br />
la produzione della 959.<br />
Il motore ha l’adorabile e classico grido tipico dei sei<br />
cilindri Porsche, col biturbo che fischia quando aumentano i<br />
giri. I controlli sono morbidi come la seta e facili da utilizzare.<br />
È un’auto veloce, ma gli manca la spigolosità e l’eccitazione<br />
nervosa della F40, in parte anche per colpa del maggior peso<br />
(quasi 300 kg in più). È anche più docile alle alte velocità in<br />
pista: c’è rollio, condiscendenza ed anche un pizzico di<br />
sciatteria. La F40 è più veloce, più emozionante, più<br />
impaziente.<br />
Purtroppo poi, non ho Georg Kacher al mio fianco oggi, a<br />
differenza del 1988. Gli faccio uno squillo e scopro che, per<br />
puro caso, anche lui ha riprovato di recente sia la 959 che la<br />
F40. La sua conclusione: “Quando guidi una 959 oggi ti<br />
sembra come di stare al volante di un qualcosa che è simile,<br />
ma chiaramente inferiore ad una Carrera 4. La F40 invece<br />
continua a darci la sensazione di guidare la carrozza del<br />
Demonio in persona, una delle vetture più entusiasmanti mai<br />
costruite”.<br />
Un aneddoto legato a quel test comparativo del 1988? “Ho<br />
portato la 959 da Stoccarda, ed ero terrorizzato che qualcuno<br />
me la rubasse durante il viaggio. Per cui, nella via di ritorno,<br />
ci dormii dentro”.<br />
Oggi come oggi, siamo d’accordo che la F40 è la vettura<br />
più impressionante, ed anche di molto. Eppure quando<br />
un’auto rappresenta l’ultimo esponente di una grande razza,<br />
quella della Berlinetta rosso sangue senza compromessi, e gli<br />
mettiamo contro il primo esemplare di un genere moderno<br />
più conosciuto, tutto questo pregiudizio a favore della bestia<br />
vecchio stile è probabilmente una cosa naturale.<br />
La F40 è stata l’ultimo baluardo di un’era ormai passata, e<br />
gran parte della sua magia deriva anche dal suo stile<br />
drammatico. La 959 rappresenta invece il titano tecnologico,<br />
il precursore di una nuova generazione: il capo branco a cui<br />
tutte le supercar seguenti devono rendere omaggio. È la<br />
vettura più importante, anche se, con gli occhi di oggi, è<br />
anche la meno speciale.<br />
La Honda NSX ristabilì le<br />
regole, facendo migliorare<br />
tutte le altre supercar<br />
LA Honda NSX distrusse il<br />
misticismo attorno alle supercar.<br />
Secondo i luoghi comuni di allora,<br />
dovevano essere vetture veloci,<br />
dal carattere obbligatoriamente<br />
capriccioso, crepitante, con una<br />
spiccata predisposizione nel<br />
guastarsi, difficili da guidare e<br />
che necessitavano di parecchia<br />
forza fisica per essere manovrate.<br />
In sostanza, automobili macho<br />
dedicate solo ai piloti maschi alfa.<br />
Le italiane, che avevano<br />
il maggior fascino mistico,<br />
erano quelle che tipicamente<br />
proponevano il compromesso<br />
migliore. Poco dietro venivano<br />
le supercar britanniche – Aston<br />
Vantage, Esprit Turbo. Le tedesche<br />
solitamente erano più affidabili<br />
ma anche loro avevano le loro<br />
stranezze, fra cui la tendenza<br />
della Porsche 911 a sbandare<br />
scodinzolando col posteriore.<br />
Quando ciò avveniva, era tutto<br />
tranne che il miglior amico<br />
dell’uomo.<br />
L’Honda NSX cambiò questo<br />
preconcetto. In vendita verso<br />
la fine degli anni ‘80, fu l’esatto<br />
contrario di molte delle sue folli<br />
contemporanee del Gruppo<br />
B. Solo la Porsche 959 gli<br />
assomigliava, anche se costava<br />
quattro volte di più.<br />
La NSX era facile da guidare,<br />
teneva bene la strada, era dotata di<br />
Speciale<br />
Storia delle <strong>Supercar</strong><br />
buona visibilità e allo stesso tempo<br />
riusciva ad andare veloce quanto le<br />
Ferrari di quel periodo (l’imperfetta<br />
348) pur avendo anche una<br />
maneggevolezza maggiore. In<br />
più, era anche finemente avvolta<br />
da una seducente monoscocca<br />
in alluminio e vantava delle<br />
sospensioni in lega forgiata. Le<br />
Ferrari, al contrario, erano tutt’al più<br />
costruite in prosaici tubi d’acciaio,<br />
coi pannelli anch’essi in acciaio<br />
saldati fra loro.<br />
Per aggiungere carne al fuoco,<br />
Ayrton Senna, che vinse tutti e tre<br />
i titoli mondiali sfruttando motori<br />
Honda, ebbe anche un ruolo nel<br />
suo sviluppo. Fu anche disponibile<br />
con cambio automatico, per<br />
accattivarsi gli americani, anche se<br />
era meglio evitare quella versione.<br />
La NSX ebbe un’enorme<br />
influenza. Una volta infranto<br />
il tabù, anche le Ferrari<br />
divennero più affidabili, più<br />
utilizzabili nell’uso quotidiano e<br />
migliorarono pure in qualità di<br />
costruzione. Le Porsche riuscirono<br />
gradualmente ad ammaestrare<br />
la loro guidabilità imprevedibile.<br />
Anche le Lamborghini offrirono<br />
occasionalmente delle auto<br />
affidabili.<br />
Grandi supercar adatte all’uso<br />
di tutti i giorni, come la Audi R8,<br />
furono proprio ispirate dall’epocale<br />
lezione impartita dalla NSX.<br />
GAVIN GREEN<br />
Facile da guidare,<br />
affidabile, piena di<br />
tecnologie e veloce<br />
come una Ferrari.<br />
Dopo la NSX le<br />
supercar non<br />
furono mai più le<br />
stesse