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Il nostro Georg con<br />
l’ingegnere capo Jochen<br />
Hermann (al centro) e il<br />
capo supremo AMG<br />
Tobias Moers<br />
Ci saranno dei<br />
responsabili<br />
Porsche che vorranno<br />
leggere queste righe.<br />
Fintanto che la Mercedes<br />
si accontentava della sua<br />
odiosa e amabile SLS, la<br />
911 poteva dormire sonni<br />
tranquilli, ma adesso è<br />
tutto diverso. Questa<br />
volta la 911 era l’obiettivo,<br />
e l’obiettivo è stato inquadrato. La<br />
Mercedes AMG GT, che farà il suo<br />
debutto ad ottobre al Salone<br />
dell’Automobile di Parigi, segue le<br />
gigantesche orme lasciate dalla SLS,<br />
non nelle portiere ad ali di gabbiano,<br />
bensì in una trazione maggiorata, nel<br />
bilanciamento, nella precisione e nella<br />
velocità di sterzata. All’inizio verranno<br />
offerte due versioni: il modello con<br />
allestimento d’ingresso da 465 cv e 600<br />
Nm al prezzo indicativo di 115.000<br />
Euro, e la versione più pungente S da<br />
510 cv e 650 Nm che dovrebbe<br />
aggirarsi sui 130.000 Euro, optional<br />
esclusi. Stiamo sottoponendo la<br />
versione più potente al test finale su<br />
strada e su circuito con il capo della<br />
AMG Tobias Moers al volante. Io sono<br />
al suo fianco. E qui dentro è<br />
accogliente. La cellula per gli occupanti<br />
che affiora tra le paratìe anteriore e<br />
posteriore, è essenzialmente una copia<br />
della SLS, allo stesso modo del<br />
pavimento, dei predellini, dei montanti<br />
frontali e di alcuni elementi secondari<br />
del telaio. Però, nonostante questo, e<br />
nonostante il fatto che la produzione<br />
della SLS è terminata di recente, la<br />
AMG GT non ne è una sostituta<br />
diretta. È invece molto più una<br />
sportiva, abbordabile, ed ha un ciclo di<br />
vita minima di sei anni, oltre ad un più<br />
ambizioso target di vendite. Ad<br />
eccezione della struttura telaistica<br />
centrale, il corpo vettura in alluminio<br />
su scheletro reticolare è stato<br />
ridisegnato da zero dal responsabile del<br />
design Gorden Wagener e dal suo team<br />
di collaboratori. Il passo è stato<br />
accorciato di 50 mm per incrementarne<br />
l’agilità, e gli sbalzi esterni<br />
ulteriormente ridotti per mantenerne la<br />
massa critica quanto più vicina<br />
possibile al baricentro del veicolo. La<br />
larghezza, l’ingombro e le misure degli<br />
pneumatici rimangono sostanzialmente<br />
invariate. Il motore è nuovo, così come<br />
le sospensioni, lo sterzo, i freni,<br />
l’elettronica, gli esterni e gli interni. Il<br />
portellone di coda è in acciaio, il<br />
complesso della sezione anteriore è<br />
fatto di magnesio.<br />
Sebbene la nostra auto vesta ancora<br />
una terribile camuffatura, i contorni<br />
rivelano una silhouette mascolina<br />
retro-centrata con toni da SLS e 911.<br />
Sono ancora in parte coperti i LED<br />
adattivi ad alta intensità, le romboidali<br />
prese d’aria laterali a estrusione in stile<br />
SL e la forma regolare dell’aggressiva e<br />
vistosa griglia a bocca. Questo<br />
esemplare è fornito di pacchetto<br />
Dynamic Plus che comprende sedili<br />
anatomici, molle di sospensione<br />
irrigidite, ammortizzatori più tirati,<br />
supporti motore e supporti per il<br />
cambio a funzionamento idraulico<br />
comandati elettronicamente, cerchioni<br />
ultraleggeri multirazze e<br />
strumentazione a bordatura ambrata.<br />
Sotto il cofano c’è<br />
questo mascalzone:<br />
un biturbo AMG 4.0<br />
litri V8. Lo si<br />
riconosce appena lo<br />
si sente<br />
Mi viene detto che l’elenco degli altri<br />
accessori a richiesta pesa quanto il<br />
librone delle Pagine Gialle di<br />
Stoccarda.<br />
Intanto comincio ad agitarmi per la<br />
brama di dare inizio alla prova, ed è lo<br />
stesso per Tobias Moers. Lui è un<br />
uomo Mercedes di lungo corso,<br />
dirigeva il reparto Ricerca&Sviluppo<br />
prima che fosse promosso a Sig. AMG<br />
nel 2013, e ora non perde tempo nel<br />
picchiettare a tutta forza sulle sue<br />
impostazioni tecniche preferite: ESP<br />
spento, motore in Race, trasmissione in<br />
Manual, sospensioni in Sport, suono<br />
degli scarichi su Sport Plus. Si può<br />
memorizzare la composizione<br />
dell’indole dinamica che si esige dalla<br />
vettura nell’Unità AMG Drive o<br />
definirla per mezzo dei tasti ragguppati<br />
intorno al selettore delle marce.<br />
Siamo parcheggiati all’interno del<br />
garage dei prototipi e l’ambiente<br />
costituisce un’ottima camera acustica,<br />
tanto che Moers abbassa i finestrini<br />
prima di accendere il motore. “Solo<br />
così potrai capire perché l’AMG è un<br />
simbolo degli otto cilindri, e perché<br />
non finirà mai di esserlo”, mi dice. In<br />
perfetta battuta, il 4.0 litri erompe<br />
vivace con un tuoneggiante rimbombo<br />
che precede il brontolìo intonabile solo<br />
dai V8. Il suono penetrato nelle mie<br />
orecchie impiegherà giorni per<br />
sfumare, mentre il viaggio trascorso<br />
nella macchina sarà classificato per<br />
sempre nelle posizioni più alte tra le<br />
mie grandi avventure da passeggero.<br />
La prima parte del test ci porta<br />
attraverso i verdi territori piatti di<br />
Emsland, casualmente organizzati in<br />
strade secondarie curate, lunghi<br />
rettilinei e svolte a 90°. Cercando di<br />
Questa verniciatura<br />
verde la chiamano<br />
“camuffatura”.<br />
Strano. Non<br />
potrebbe essere<br />
più rivelatrice<br />
40<br />
SETTEMBRE 2014 I CAR-MAGAZINE.it