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Porsche 918<br />
Una 1.000 miglia di test<br />
Testo: Georg Kacher I Foto: Jürgen Skarwan<br />
AStoccarda è arrivato il Giorno del<br />
Giudizio. Pioggia, grandine, neve. Il nostro viaggio è a<br />
rischio, ma il laboratorio Porsche ha rifornito il suo<br />
prototipo di ganasce freno nere in lega leggera e le ha<br />
accoppiate a gomme Pirelli Sottozero. L’impianto di<br />
fabbricazione apre i cancelli solo alle 10,30 di mattina e ci<br />
consegna una 918 azzurro cromo.<br />
Si può comprendere l’incertezza della Porsche, la vernice<br />
da sola è un optional da 47.000 Euro. Prendiamo la<br />
scenografica via per Valencia, 1.700 chilometri e 23 ore di<br />
guida. Il mio accompagnatore-passeggero è Sebastian Rüger,<br />
un giovane, geniale ingegnere di belle speranze che sa tutto<br />
di auto ibride e di qualunque cosa abbia attinenza con la 918.<br />
Di comune accordo decidiamo di coprire il tratto iniziale della<br />
nostra lunga traversata nella modalità elettrica E-power. I due<br />
motori elettrici (uno per ciascun asse) fischiano e ronzano in<br />
un felice duetto a cappella che risuona inaspettatamente<br />
sommesso dentro la macchina, mentre coglie di sorpresa i<br />
pedoni al di fuori.<br />
Operando congiuntamente, le due compatte unità liberano<br />
285 cv e un’impressionante coppia di 584 Nm. A seconda<br />
dello stile di guida, l’assetto E-power offre una percorrenza<br />
massima a zero emissioni di 30 chilometri o un picco di<br />
velocità di 150 km/h. Sulla corsia di raccordo per l’autostrada<br />
A81, una bomba viene sganciata improvvisamente sul nostro<br />
idillio acustico non appena il V8 entra in scena, chiassoso e<br />
furibondo.<br />
I lubrificanti ghiacciati all’interno del 4.6 litri a iniezione<br />
diretta con albero motore piatto sono evidentemente ai ferri<br />
corti con l’umiliante limite di velocità fissato a 120 km/h. Fino<br />
ai 3.000 giri, il 32 valvole aspirato suona rude e rauco. Tra i<br />
3.500 e i 6.500, l’alimentazione, la sequenza scocca-scintille e<br />
l’apetura valvole trovano finalmente un accordo su un ritmo e<br />
un andamento più coordinato. Ma è soltanto dai 7.000 giri, fin<br />
su ai 9.150 dell’autolimitazione di velocità, che avviene la<br />
metamorfosi in un denso, energico flusso da stantuffo<br />
impazzito. “In sostanza, la 918 è un mezzo da corsa con<br />
omologazione stradale” spiega il capo progetto Eugen<br />
Obermann. “Riguarda non solo l’albero di trasmissione, ma<br />
pure il telaio, lo sterzo e i freni”.<br />
Fin troppo vero. Il sedile da corsa è avvolgente, le<br />
sospensioni sportive ci massacrano per tutto il giorno,<br />
l’impianto frenante arresta con uno stridìo allucinante. Il<br />
bagagliaio ha il formato di un’auto da competizione, la<br />
visibilità posteriore è da auto da gara, compromessa da tutti<br />
quei listelli e da quelle branchie, oltreché dall’alettone extralarge.<br />
I livelli di rumore alle andature forzate eguagliano una<br />
vettura da gara per acutezza e persistenza. Il consumo di<br />
carburante, d’altra parte, è quello di una classe media. In<br />
verità, non siamo arrivati a sfiorare i 32 km/l dichiarati, ma i<br />
9,45 non sono mica tanto male per una supercoupé che tocca<br />
i 345 km/h. Svuotare una carica piena di E-power è semplice:<br />
basta ignorare il meccanismo di deterrenza dell’acceleratore<br />
oppure premere il pulsante del giro-qualifica, e tenersi<br />
avvinghiati al proprio posto contro l’effetto fisico esplosivo<br />
conseguente. Ripristinare al suo picco di 6.8kWh l’energia<br />
spesa è ugualmente semplice: bisogna tenere il motore<br />
termico in funzione a medio regime per circa 15 minuti in<br />
50<br />
SETTEMBRE 2014 I CAR-MAGAZINE.it