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Supercar

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nella ghiandola adrenalinica del pilota, visto che la vettura<br />

subisce tutto il suo progresso con sorprendente noncuranza,<br />

bilanciandosi semplicemente sui tacchi ed esplodendo in<br />

avanti in un impeto continuo di implacabile potenza, con le<br />

seconde e terze cifre del tachimetro digitale che scorrono alla<br />

stessa velocità dei centesimi su una pompa di benzina in<br />

rifornimento.<br />

Il ruolo che svolge in tutto questo l’eccezionale<br />

trasmissione a sette rapporti a doppia frizione non è da<br />

sottovalutare. Viene spontaneo chiedersi come avranno fatto<br />

gli ingegneri di Ricardo a generare una trasmissione capace<br />

di gestire i 1.490 Nm di coppia ed allo stesso tempo avere la<br />

stessa consistenza di un gomitolo di lana: è qualcosa di<br />

incredibile. Prendete una damigella col suo dolce pigiama di<br />

seta e fatela scivolare per una balaustra di un palazzo<br />

ottocentesco francese, e lei avrà un’esperienza decisamente<br />

più convulsa di quella a cui questo cambio potrà mai<br />

sottoporvi.<br />

Questo sicuramente gioca un ruolo determinante nel<br />

rendere l’accelerazione un’esperienza tanto unica. Non è<br />

semplicemente per il modo esilarante in cui va avanti ed<br />

avanti ed avanti in maniera precisa... è anche incredibilmente<br />

morbido. Si fa una fatica enorme ad avvertire i cambi di<br />

rapporti. Ogni volta che stai lì che ti aspetti il movimento di<br />

un ingranaggio, col conseguente calo nella spinta del motore<br />

ad indicare un raccoglimento delle forze sotto la fascia di giri,<br />

questo ha già fatto tutto, l’accelerazione in poche parole<br />

continua ininterrotta, immutata e incedibile nella sua<br />

autorità.<br />

L’unico momento in cui ti si piega il capo è quando,<br />

avvistando un’auto davanti avvicinarsi così velocemente al<br />

BUGATTI<br />

VEYRON 16.4<br />

GRAND SPORT<br />

VITESSE<br />

PREZZO<br />

2.3 milioni di Euro circa<br />

MOTORE<br />

W16 7.993 cc<br />

quadriturbo, 1.200 cv,<br />

1.490 Nm<br />

TRASMISSIONE<br />

Cambio a 7 rapporti a<br />

doppia frizione, trazione<br />

integrale<br />

PRESTAZIONI<br />

2,6 sec 0-100 km/h,<br />

408,84 km/h<br />

PESO/MATERIALI<br />

1.990 kg/fibra di<br />

carbonio<br />

parabrezza che giureresti sia contromano in autostrada, ti<br />

tocca pigiare sui freni prodigiosamente potenti. L’alettone<br />

posteriore è un aiuto decisivo in questo caso: piegato a 55<br />

gradi, genera una potenza frenante di 0.8 g, più o meno quello<br />

che si esercita calpestando il pedale di una hatchback<br />

familiare.<br />

Ripeschiamo le tonsille finite nel cassetto portaoggetti.<br />

289 km/h e sono riuscito a stare col gas a tavoletta per<br />

un’eternità fatta da, ah, circa 5 secondi. “Ecco, vedi,” ringhia<br />

Wallace. “Questo è quello che mi infastidisce dei possessori di<br />

supercar che si vantano di guidare a 320 km/h. Noi li<br />

vorremmo raggiungere i 320 km/h, ma ci manca lo spazio per<br />

farlo”.<br />

In effetti, pur spingendo, la velocità di crociera della<br />

Bugatti andando a tavoletta ogni tanto, e nonostante il fatto<br />

che pare esserci pochissima differenza fra la furia<br />

accelerativa da 0-160 km/h e 160-320 km/h, trovare lo spazio<br />

necessario per viaggiare a 100-110 km/h in più si sta<br />

dimostrando una sfida dura da vincere. Considerato che a<br />

320 km/h la Veyron si divora la lunghezza di un campo di<br />

football ogni secondo, la cosa non ci sorprende, ma rimane<br />

comunque frustrante. E sempre più snervante.<br />

A queste velocità non vale neanche la pena di immaginare<br />

quello che accadrebbe se uno di questi sfortunati che stiamo<br />

superando decidesse di guizzare nella nostra corsia. In effetti<br />

Potrei aver appena provato il mio<br />

“vedi Napoli e poi muori”<br />

86<br />

SETTEMBRE 2014 I CAR-MAGAZINE.it

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