30.12.2014 Views

Piano Sociale - Comunità Alto Garda e Ledro

Piano Sociale - Comunità Alto Garda e Ledro

Piano Sociale - Comunità Alto Garda e Ledro

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

<strong>Piano</strong> <strong>Sociale</strong> di Comunità 2011-13 - Comunità <strong>Alto</strong> <strong>Garda</strong> e <strong>Ledro</strong><br />

Nei mesi di gennaio e febbraio il G11 definirà gli aspetti , di seguito indicati, che richiedono<br />

un ulteriore approfondimento e confronto:<br />

- gli standard gestionali (n. di personale per area, quale personale)<br />

- la ridefinizione degli ambiti territoriali in relazione alle aree<br />

- descrizione di buone prassi di collaborazione fra le aree<br />

- le modalità per la presa in carico dei casi complessi<br />

- la definizione delle attività di coordinamento fra le stesse aree negli ambiti territoriali<br />

(buone prassi)<br />

- la definizione dei livelli di integrazione con il piano sociale di comunità<br />

- i compiti dei coordinatori in relazione al nuovo modello organizzativo (l’introduzione di<br />

due aree richiede la definizione dei compiti delle coordinatrici)<br />

- lo strumento di documentazione del front-office per la raccolta delle informazione<br />

(cartella, diario, ….)<br />

- l’organizzazione del front-office nelle sedi periferiche.<br />

LA DOMICILIARITA'<br />

Per area della domiciliarità ci si riferisce a quell'insieme di opportunità date ai cittadini e alle loro<br />

famiglie di accedere ad interventi di natura sociale, socio sanitaria e sanitaria per sostenere la<br />

scelta di permanenza al domicilio della persona in condizione di dipendenza assistenziale in un<br />

percorso tendenzialmente alternativo alla residenzialità.<br />

Il piano sanitario nazionale 1998/2000 mette in rilievo il principio secondo cui curare a casa<br />

significa un cambiamento di prospettiva sostanziale: si tratta di passare “ dal malato che ruota<br />

attorno alle strutture erogatrici” alle “strutture e professionisti che assumono come centro di gravità<br />

la persona con i suoi bisogni”.<br />

Su questi aspetti il piano stabilisce la sua azione su principi di ordine organizzativo e professionale<br />

e richiede la complementarietà tra i diversi livelli e moduli assistenziali.<br />

E' nella complementarietà che trovano significato, specificità e definizione i diversi soggetti del<br />

sistema assistenziale che operano nella domiciliarità in quanto ogni componente con la sua<br />

peculiarità opera e contribuisce per il raggiungimento dell'unico scopo.<br />

La domiciliarità richiede infatti il coinvolgimento e l'integrazione tra soggetti diversi con<br />

appartenenze istituzionali diverse. E' un sistema nel quale l'integrazione tra le diverse componenti<br />

si realizza nell'incontro fra le diverse responsabilità: da un lato le professionalità sociali e sanitarie<br />

che accompagnano il cittadino nella lettura dei bisogni, nell'orientamento alle risorse e<br />

nell'accompagnamento durante il percorso evolutivo della situazione di bisogno stessa e dall'altra<br />

l'affermazione del principio di libera scelta del cittadino.<br />

PROPOSTA<br />

Da qui la proposta di una specifica area di competenza per quanto riguarda la popolazione<br />

anziana dove trovi spazio la prevenzione, la cura e la riabilitazione al fine di favorire spazi di<br />

approfondimento e costruzione di prassi, strumenti di integrazione alla luce anche della nuova<br />

normativa in materia sanitaria che prevede “moduli integrati con i servizi sociali diretti<br />

all'orientamento e alla presa in carico del cittadino attraverso i punti unici di accesso.”<br />

66

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!