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IL MARCHESE D’ARCAIS, UN SIGNORE SGRADITO<br />
123<br />
Nel febbraio di quell’anno morì Carlo Emanuele e salì al trono VittorioAmedeo.<br />
All’incoronazione del principe fecero seguito il clamoroso licenziamento di Bogino<br />
e la caduta in disgrazia dei suoi più stretti collaboratori. 62 I nuovi equilibri creatisi ai<br />
vertici torinesi non potevano lasciare indifferente la nobiltà feudale sarda: con il<br />
riemergere dell’antica aristocrazia piemontese a fianco di Vittorio Amedeo, anche<br />
le prerogative signorili in Sardegna sarebbero state messe al riparo da nuovi attacchi<br />
governativi.Alungo contenuta dentro i confini isolani dal ministro Bogino, l’ostilità<br />
nobiliare ai consigli poté infine varcare il mare. In occasione dell’omaggio al nuovo<br />
sovrano, il deputato del Regno don Ignazio Aymerich presentò a corte un fiume di<br />
rimostranze raccolte tra i tre stamenti del Regno: al centro stava la contestazione<br />
aristocratica dei nuovi istituti comunitari. 63<br />
Benché conclusasi drasticamente, la stagione delle riforme non trascorse<br />
invano e lasciò il segno nei lustri successivi. Se nel 1775 privilegi e prerogative<br />
dei consiglieri comunitativi furono ridotti, il nuovo istituto nel suo complesso<br />
resistette all’attacco signorile. 64 Peraltro, in contrasto con i mutamenti che sconvolsero<br />
il quadro politico torinese, l’apparato pubblico isolano non subì alcun<br />
rivolgimento e tutti i protagonisti della trascorsa stagione boginiana restarono<br />
nelle loro cariche. La compagine burocratica non s’indebolì nei restanti anni Set-<br />
61 Lettera del 21 aprile 1773 (ivi, v. 966).<br />
62 Sul nuovo clima creatosi a Torino al momento della successione al trono, cfr. G. RICUPERATI, Il<br />
Settecento cit., p. 571 ss.; sull’aristocrazia militare cfr. V. FERRONE, Tecnocrati militari e scienziati<br />
nel Piemonte dell’Antico Regime: alle origini della Reale Accademia delle Scienze di<br />
Torino, in «Rivista storica italiana», I (1984), ora in ID., La nuova Atlantide e i lumi. Scienza e<br />
politica nel Piemonte di Vittorio Amedeo III, Meyner, Torino 1988.<br />
63 Obiettivo principale della contestazione feudale era l’editto sui consigli comunitativi, e a tal fine fu<br />
presentata a corte la Rappresentanza del Deputato del Regno Marchese di Laconi riguardante gli<br />
abusi sull’osservanza dell’editto concernente i consigli di comunità (AST, Sardegna, Politico, cat.<br />
9, m. 1, n. 25). Per toglierle ogni eccezionalità, la protesta fu accompagnata da numerose altre<br />
suppliche inviate dalle città, dal clero e dalla stessa feudalità. Per lo stamento ecclesiastico cfr. il<br />
Memoriale presentato a S.M. per parte degli Arcivescovo e Capitolo di Cagliari (ASC, Segreteria<br />
di Stato, s. II, v. 54). Se le lamentele di Cagliari e dei suoi sobborghi, di Oristano, di Alghero, di<br />
Castelsardo e di Bosa non preoccuparono eccessivamente le autorità governative (ASC, Segreteria<br />
di Stato, s. I, v. 45; ivi, s. II v. 54 e AST, Sardegna, Pareri del Supremo Consiglio, registri III-V), più<br />
veemente parve la protesta di Sassari contro il governatore Maccarani (AST, Sardegna, Politico, cat.<br />
4, m. 3, n. 60). Tra i numerosi reclami dell’aristocrazia feudale, finalizzati a rilanciare il suo ruolo di<br />
tutore delle comunità, basti citare Dei pregiudizi che soffrono le povere comunità per l’annuale<br />
cavamento del sale (ASC, Segreteria di Stato, s. I, v. 44), Rappresentanza sul contributo paglia e<br />
vitelle presentata dal Marchese di Laconi come Deputato del Regno (ivi, v. 45) e Rappresentanza<br />
riguardante le angherie nella piazza de’ grani, e pregiudizi che ne risentono i villici nella vendita<br />
de’ medesimi (AST, Sardegna, Pareri del Supremo Consiglio, reg. IV).<br />
64 Cfr. l’Editto di S.M. riguardante li consigli d comunità relativo al precedente de’ 24 settembre<br />
1771, in data de’ 27 aprile 1775 (ASC, Atti governativi, v. 6, n. 341).