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Maria Lepori<br />
dell’immenso patrimonio. 85 In verità, né i curatori testamentari riuscirono a contenere<br />
l’asprezza dei contrasti con le ville del Campidano, né essi diminuirono<br />
quando Francesco, raggiunti i venticinque anni, entrò definitivamente in possesso<br />
del marchesato. 86 Appena la Regia Delegazione ne determinò il valore, il<br />
signore d’Arcais fu il primo feudatario isolano a cedere i propri diritti e a contrattarne<br />
il riscatto.<br />
mezzo d’altri quella cultura, direzione e istruzione, che sono proprie dello loro stato, sesso ed<br />
età, ed eziandio per la somma sua trascuratezza nel regolamento de’ suoi domestici interessi, e<br />
per la poco di lui regolata condotta viene comunemente riputato per incapace di ben educarli:<br />
pe’ quali motivi l’anzidetto marchese d’Arcais ha fatto istanza, affinché venisse detto don Alessandro<br />
Flores costretto a consegnargli i di lui figli sì maschi che femmine, offerendosi di farli a<br />
proprie spese allevare, ed educare secondo il loro grado, e condizione» (Lettera del 20 giugno<br />
1782, in ASC, Reale Udienza, Cause civili, v. 1797). In verità, la preoccupazione di don Damiano<br />
riguarda l’integrità di un patrimonio che si configura come monumento al suo fondatore. Se nel<br />
1774, per arginare i danni che il nipote potrebbe provocare, il marchese prende quelle misure<br />
testamentarie che fanno del presunto erede men che un usufruttuario, cui non si concede neppure<br />
l’uso dell’argenteria di famiglia (ASC, Archivio Notarile, Tappa d’Oristano, vol. 1486), nel<br />
1787 don Alessandro viene escluso da ogni beneficio, a favore dei figli. Don Damiano decide<br />
che non possa «tener parte alguna en dichos bienes y administracion de ellos directamente, ni<br />
indirectamente», neppure quale genitore, giacché è notoriamente «inabil a governar genero<br />
alguno de bienes, prodigo al excesso, haviendo enteramente destruido aun aquellos, que heredò<br />
de sus padres» (ivi, vol. 1486). Alessandro Flores muore prima dello zio nel 1789, e non conoscerà<br />
queste sue disposizioni.<br />
85 Per la clausola cfr. il testamento del 28 aprile 1790, in ASC, Atti notarili sciolti, Tappa di<br />
Oristano, v. 442, ff. 15-28. Fino alla maggiore età, ai curatori ed esecutori testamentari fu<br />
conferita «aquella authoridad, y facultad de que pueden necessitar sin la menor reserva, o<br />
limitacion». Non potendo impedire che il marchesato finisse nelle mani del pronipote, don<br />
Damiano dispose che, nell’accedere all’eredità, Francesco Flores rinunciasse al proprio per il<br />
cognome Nurra e non avesse opportunità alcuna di dissipare il ricco patrimonio. Contro ogni<br />
progetto, l’abolizione dei feudi avrebbe fatto di Francesco Flores l’ultimo marchese d’Arcais.<br />
86 Sui tentativi di mediazione degli anni Novanta e sull’inasprirsi delle tensioni nell’Ottocento cfr.<br />
la ricca documentazione raccolta in E. FLORES D’ARCAIS cit., v. IV.