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Revista Insula núm 1. Juny 2007

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FORME DI CULTURA CATALANA NELLA SARDEGNA MEDIOEVALE<br />

acudien a la cort de l’infant i hi trobaven la protecció que cercaven». 69 Poiché<br />

Ramon Muntaner nella sua cronaca fa un rapido riferimento a «rei Eus», Soldevila<br />

approfondisce l’evoluzione fonetica e paleografica che trasformò il nome del<br />

principe Heinrich, attraverso Heinz e Enzo, nel catalanizzato Ense o Ens, erroneamente<br />

interpretato, nelle diverse versioni della cronaca di Muntaner pubblicate<br />

fino ad allora, come «Eus». 70<br />

L’unico riferimento di Desclot all’isola di Sardegna è rintracciabile nel capitolo<br />

CIV della cronaca, ove viene raccontato lo sbarco di re Pietro a Capoterra («Cabo<br />

Terra»), avvenuto nel mese di maggio 1283, durante la traversata dalla Sicilia a<br />

Bordeaux, fatta in occasione del famoso incontro con Carlo d’Angiò, fissato per il<br />

primo giugno. Soldevila, come egli stesso spiega nel «Prefaci» del voluminoso<br />

studio da lui dedicato a Pere el Gran, aveva iniziato il suo progetto di ricerca<br />

sistematica sulla biografia del monarca con particolare riguardo a quest’argomento:<br />

«Pere II el Gran: el desafiamet amb Carles d’Anjou», articolo ripetutamente<br />

ristampato. 71 Nonostante la scarsa rilevanza storica dell’episodio, tale notizia (percorrendo<br />

la solita rotta delle isole e a causa di un improvviso mutamento del<br />

vento, il re ritenne opportuno fare sosta, per rinfrescarsi, in una terra intermedia)<br />

meriterebbe un maggiore rilievo. È un episodio poco citato, anche se offre alcuni<br />

spunti di notevole interesse, il primo dei quali già sottolineato da Ferran Soldevila:<br />

gli avvertimenti che Bernat Desclot mette in bocca al capitano Ramon Marquet, il<br />

quale afferma che «tota la Sardenya és plena de llenys armats de males gents»,<br />

«ens ajuden a conèixer – scrive Soldevila – un aspecte de la vida sarda en aquests<br />

temps anteriors a la conquesta de Jaume II: el de la pirateria practicada pels naturals<br />

i pels forasters»; 72 anche se noi aggiungiamo che nel 1283, e al sud dell’isola, per<br />

«naturals» dobbiamo intendere i pisani che avevano occupato l’antico Giudicato<br />

di Calari, diviso in sei parti tra il Comune di Pisa e i diversi rami della famiglia dei<br />

conti di Donoratico. È importante ricordare che a uno di questi apparteneva il<br />

famoso Ugolino della Gherardesca. 73<br />

69 F. SOLDEVILA, Pere el Gran cit., I, p. 232.<br />

70 F. SOLDEVILA, Sardenya en les cròniques cit., p. 109; F. SOLDEVILA, Pere el Gran cit., I, p. 232.<br />

71 La prima edizione fu pubblicata in «Estudis Universitaris Catalans», VI, 1915-1916 (1919).<br />

Nelle edizioni successive dell’opera, l’autore modificò leggermente il titolo: El desafiament de<br />

Pere el Gran amb Carles d’Anjou, perché il nome della collana (Pere II el Gran) doveva dare il<br />

titolo a una lunga serie di articoli che con gli anni diedero luogo a diversi capitoli della biografia<br />

del re (cfr. F. SOLDEVILA, «Prefaci» a Pere el Gran cit., p. IX).<br />

72 F. SOLDEVILA, Sardenya en les cròniques cit., p. 110.<br />

73 Per gli aspetti di carattere storico, si veda F.C. CASULA, La Sardegna aragonese, Sassari<br />

1990, con un validissimo apparato di note e un’ottima bibliografia; per quanto riguarda la<br />

presenza pisana nella Sardegna meridionale si veda il vol. I, cap. II.4, pp. 77-88.<br />

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