Revista Insula núm 1. Juny 2007

FORME DI CULTURA CATALANA NELLA SARDEGNA MEDIOEVALE
Saluts ab honor gran,
De mi lo Rey d’Amor.
[…]
Dada en lo loch gay
De la Joyosa Garda,
Lo jorn qui plus de tarda
D’agost a l’eximén
En l’any del nexemén
Mil e ccc. LXX.
In seguito il protagonista del poema – cioè lo stesso Jaume March – si rivolge
al re d’Amor e ne reclama la presenza nella città che deve fondare:
E donchs, Senyor molt car,
Fassets-me breu resposta,
Car m’arma és disposta
A far vostre voler.
Déus prech que·us lax veser
En breu, que molt me tarda,
Dins la Joyosa-Guarda.
Oltre a questo poema, sappiamo che i testi di tematica bretone erano letture
abituali nella famiglia reale catalana. Restando nell’ambito cronologico analizzato,
citiamo la lettera di Giovanni I a sua moglie, nella quale spiegava che
«ahir, cercants nostres llibres, ne trobam dos entre los altres, escrits abdós en
francès: la un és del rey Meliadux e del bon cavaller sense pahor, e de Gurm lo
cortès, e de Donahi lo ros ab d’altres cavallers molts; l’altre és de Tristany,
historiat». 168 In un’altra occasione, Pietro il Cerimonioso chiese a suo figlio,
l’infante Giovanni, quel Lancelot «escrit en llengua catalana» che leggeva quando
era a Barcellona. Molto più interessante è un’altra lettera scritta nel 1379 dall’infante
Giovanni al visconte di Roda, Ramon de Perellós, per informarlo d’esser
stato nella sua casa di Perpignano, dove aveva trovato un «Lançalot en
francès», e ammirato «per sa bellea havem-lo-us pres e retengut».
Diventato re nel 1387, Giovanni I si volle interessare alla questione sarda e
riprese le corti generali di Montsó, inaugurate il 12 giugno 1383 e ripetutamente
aggiornate. Nel 1388 furono presentate nove lettere nelle quali si preannunciavano
altre rivolte nell’isola. Solo la liberazione di Brancaleone Doria, il primo gennaio
1390, consentì una breve tregua, rotta a partire dal primo aprile 1391 con la
riconquista da parte arborense di tutti i territori ceduti pochi anni prima.
168 Seguiamo la citazione di F. SOLDEVILA, La llegenda arturiana en la nostra literatura cit., p. 34,
in cui l’autore rivede la documentazione raccolta da A. RUBIÓ I LLUCH, Documents per a la
història de la cultura catalana mig-eval cit.
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