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Revista Insula núm 1. Juny 2007

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anch’essa catalana, confermerebbero che gli insoliti diritti che le spettarono le<br />

furono concessi in forza della sua origine. 36<br />

Facendo un salto nel tempo, ricordiamo che a partire dalla metà del XIV<br />

secolo la presenza catalana nei castelli sardi non sarà più un fatto occasionale,<br />

capace solo di lasciare una leggera traccia nel leggendario locale, 37 ma una lotta<br />

serrata per il dominio di un complesso scacchiere in cui i giocatori si basavano<br />

sulla strategia di ciascun fortilizio. Avremo occasione di constatare ciò nelle<br />

pagine che seguono.<br />

3. I primi rapporti culturali fra la Sardegna e i Paesi Catalani *<br />

Joan Armangué i Herrero<br />

La presenza di famiglie nobili in Sardegna fece sì che il commercio fra l’isola e<br />

la Catalogna venisse a intensificarsi. Fu fondamentale, a tal proposito, l’aumento<br />

dei poteri genovese e pisano in tutti i giudicati sardi. Il porto di Oristano –<br />

quello più aperto verso la Catalogna e le Baleari – fungeva da base alle navi<br />

genovesi e pisane interessate al commercio nelle rotte più occidentali del Mediterraneo.<br />

È probabile che Pisa e Genova facessero da ponte all’introduzione, in<br />

Sardegna, di certe forme proprie della cultura catalana. Niente, infatti, testimonia<br />

che i commercianti sardi avessero stabilito contatti diretti con la Catalogna.<br />

Ciò nonostante, anche i catalani avevano interesse a mantenere rapporti commerciali<br />

con la Sardegna: il porto di Cagliari rappresentava una tappa fondamentale<br />

nelle rotte dirette in Sicilia, nel Magreb e nell’Impero Bizantino. L’interesse verso i<br />

porti sardi, tuttavia, non era di natura unicamente strategica; infatti, sappiamo che i<br />

commercianti catalani si recavano nell’isola anche per acquistare prodotti. 38<br />

A metà del XIII secolo, i mercanti catalani si stabilirono in modo permanente<br />

in tre dei quattro giudicati sardi. L’intensità delle relazioni economiche diede<br />

origine, a Cagliari, alla creazione del Consolato catalano d’oltremare, di cui si<br />

hanno notizie a partire dal 130<strong>1.</strong> 39<br />

36 A. OLIVA, La successione dinastica femminile nei troni giudicali sardi, in AA.VV., Miscellanea<br />

di studi medioevali sardo-catalani, Cagliari 1981, pp. 27-28.<br />

37 G. FARRIS, Nel castello di Medusa le impronte di una triste leggenda medioevale, «Quaderni<br />

Oristanesi», 17/18 (1988), pp. 3-17.<br />

* Abbiamo trattato questo argomento nel nostro articolo dedicato ai Primers contactes culturals<br />

entre els Països Catalans i Sardenya (1113-1323), «<strong>Revista</strong> de l’Alguer», IV, 4 (1993), pp. 35-<br />

53. Il presente capitolo ne è un riassunto.<br />

38 C. BATLLE, L’expansió baixmedieval (segles XIII-XV), inHistòria de Catalunya, III, a cura di<br />

Pierre VILAR, Barcelona 1988, p. 135.<br />

39 L. D’ARIENZO, Una nota sui consolati catalani in Sardegna nel secolo XIV, «Annali della Facoltà<br />

di Scienze Politiche», III (1977-78).

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