You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
138<br />
Gabriel Andrés<br />
La via del male, già dal titolo, poneva in allarme la censura per gli argomenti<br />
esposti, questa volta nel più puro solco del realismo ‘naturalizzante’,<br />
‘laicizzante’, ‘carnale’…; con tutte le provocazioni tipiche di quel genere di<br />
romanzo che faceva della scrittura un bisturi con cui dissezionare aberrazioni<br />
sociali o individuali poco gradite allo spirito della Nuova Europa in cui si collocava<br />
la Spagna franchista. Soprattutto se tale genere finiva nelle mani del lettore<br />
vulgar, vale a dire popolare, e per tanto suscettibile di cadere vittima di una<br />
sorta di bovarismo letterario, d’avere un rapporto vorace e straniante col testo,<br />
istigando in lui l’allentamento – attraverso i mondi fantastici della finzione –<br />
dei vincoli con la realtà, che il fascismo-falangismo pretendeva di tenere ben<br />
saldi e stretti al servizio di una missione salvifica di portata storica.<br />
Con la crudeza y realismo que le son característicos, Grazia Deledda, la Premio Nóbel,<br />
teje la simple y complicada trama de su novela; la novela de Pedro Benu, el criado, y de<br />
Maria Noaina, la hija de sus amos; la novela de un amor que comenzó en idilio y terminó<br />
en tragedia. La tragedia de una mujer que se casó con otro de su misma condición social<br />
y desoyó los dictados de su corazón, inclinado hacia el criado; y que acabó casándose, en<br />
segundas nupcias con él, despues que Pedro robara y matara a su marido, sin que ella lo<br />
supiera. Cuando lo supo, ya era tarde. La tragedia era inevitable y ella y el asesino hubieron<br />
de vivir atormentados y recelosos aunque nada se dijeran. Puede autorizarse.<br />
Tale è il parere del censore «F», che autorizza la traduzione diAlejandro Liaño<br />
per lo stesso editore Mateu nel 1958 e nel 1962 (exped. 3556-58); qui non risultano<br />
cancellati i brani indicati nella copia dattiloscritta dell’expediente del 1946.<br />
E così, se da parte della censura potevano ritenersi «para público no vulgar,<br />
un estudio valioso» alcune opere dell’autrice sarda, quali Cosima, non sempre<br />
la vicinanza con i temi e con i motivi tipici del romanzo popolare ne beneficiava<br />
altre, come La via del male. Il pericolo di una lettura ‘straniante’ da parte di un<br />
lettore ‘volgare’ incombeva su parte della produzione deleddiana, così come il<br />
sospetto che gli ideologi del regime avevano nei confronti delle traduzioni in sé,<br />
un fattore economico importante per l’editoria spagnola del primo dopoguerra,<br />
ma, allo stesso tempo, anche fattore d’incongruenza e d’insuccesso per una cultura<br />
che si voleva autoreferente e nazionale, pur senza dimostrarlo nei fatti. 8<br />
8 Basti ricordare che delle 1242 pubblicazioni letterarie del 1942, quasi la metà (527) erano<br />
traduzioni d’autori stranieri e, quindi, inutile era lo sfogo di chi vedeva un pericolo in questi<br />
processi culturali, come ricorda Martí MARTÍN (Història del franquisme a Catalunya, Pagès<br />
Editors-Eumo, Lleida 2006, pp. 203-204) a proposito della relazione contenuta in un numero<br />
della rivista «Bibliografía Hispánica»: «El caso más alarmante es el de la Literatura ¡527 libros<br />
traducidos! Las novelas, las biografías novelescas, los cuentos infantiles, lo que seduce, lo que<br />
subyuga la voluntad, lo que excita los sentimientos y los inclina, como el aire a la llama, de este<br />
lado o del otro, todo eso se traduce a caño abierto del extranjero, sin que exista medio humano<br />
de evitar que nos importen un concepto del mundo y de la vida totalmente contrario a la concepción<br />
que llamamos nuestra, que nos vanagloriamos de llamar española».