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Revista Insula núm 1. Juny 2007

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GRAZIA DELEDDA SOTTO CENSURA NELLA SPAGNA FRANCHISTA<br />

Gabriel Andrés<br />

Università di Cagliari<br />

131<br />

La morte di Grazia Deledda coincise, a poche settimane di distanza, con uno dei<br />

fatti storici e politici rimasti impressi a lungo nell’immaginario collettivo di diverse<br />

generazioni: la Guerra Civil spagnola. Settanta anni dopo, questo duplice avvenimento<br />

si è rinnovato nelle rispettive commemorazioni. Per la verità, più in<br />

sordina nel caso della Deledda, mentre il conflitto spagnolo ha avuto una risonanza<br />

maggiore rispetto a quanto ci si potesse aspettare – merito degli aspri dibattiti<br />

legati all’attualità politica interna. Acontinuazione delineo lungo questa direttiva<br />

un ponte tra i due fatti citati, analizzando la diffusione delle opere della scrittrice<br />

in Spagna, in particolare attraverso la loro ricezione e censura durante il franchismo.<br />

Il fondo con gli incartamenti (expedientes) della censura presso l’Archivo<br />

General de la Administración (Alcalá de Henares, Madrid) conserva le istanze<br />

presentate dagli editori per la concessione del permesso di traduzione, importazione<br />

o stampa di libri. Queste sono accompagnate quasi sempre da una scheda<br />

analitica compilata dai funzionari della censura con i pareri favorevoli o contrari<br />

ai testi presentati dagli editori. Inoltre, qui viene specificato il valor (letterario,<br />

documentario, scientifico…), il matiz (‘ripercussione’) político degli scritti,<br />

eventuali tachaduras (‘cancellazioni’) da realizzare e, infine, le observaciones<br />

riassuntive sull’opera con il giudizio conclusivo del lettore (non sempre coincidente<br />

con quello definitivo stabilito dal capo sezione). Come previsto dalla legislazione,<br />

non di rado i carteggi includono allegata una copia dattiloscritta, le<br />

bozze o l’edizione originale (nel caso delle traduzioni) dell’opera che l’editore<br />

intendeva stampare. In tale caso, osservando le annotazioni in rosso e le<br />

cancellazioni suggerite dai lettori-censori, è possibile ricostruire l’intera vicenda<br />

percorsa dall’opera tra i meandri dell’amministrazione censoria.<br />

Nel caso della Deledda, due sono gli expedientes che censurano le sue opere;<br />

il primo del 1943 (exped. 4010-43) per l’istanza di pubblicazione della prima<br />

edizione di Cosima da parte dell’editrice Espasa-Calpe, contenente il parere<br />

dell’anonimo lettore numero 9:<br />

valor literario o artístico: «bueno».– valor documental: «Mucho en costumbres de<br />

Córcega (sic)». – tachaduras: «Con rigurosidad, hay estos pasajes de crisis de pubertad,<br />

escabrosos, pero de realidad: pag. 115-117».– observaciones: «El alma de Deledda<br />

INSULA, num. 1 (giugno <strong>2007</strong>) 131-140

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