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GRAZIA DELEDDA SOTTO CENSURA NELLA SPAGNA FRANCHISTA<br />
Gabriel Andrés<br />
Università di Cagliari<br />
131<br />
La morte di Grazia Deledda coincise, a poche settimane di distanza, con uno dei<br />
fatti storici e politici rimasti impressi a lungo nell’immaginario collettivo di diverse<br />
generazioni: la Guerra Civil spagnola. Settanta anni dopo, questo duplice avvenimento<br />
si è rinnovato nelle rispettive commemorazioni. Per la verità, più in<br />
sordina nel caso della Deledda, mentre il conflitto spagnolo ha avuto una risonanza<br />
maggiore rispetto a quanto ci si potesse aspettare – merito degli aspri dibattiti<br />
legati all’attualità politica interna. Acontinuazione delineo lungo questa direttiva<br />
un ponte tra i due fatti citati, analizzando la diffusione delle opere della scrittrice<br />
in Spagna, in particolare attraverso la loro ricezione e censura durante il franchismo.<br />
Il fondo con gli incartamenti (expedientes) della censura presso l’Archivo<br />
General de la Administración (Alcalá de Henares, Madrid) conserva le istanze<br />
presentate dagli editori per la concessione del permesso di traduzione, importazione<br />
o stampa di libri. Queste sono accompagnate quasi sempre da una scheda<br />
analitica compilata dai funzionari della censura con i pareri favorevoli o contrari<br />
ai testi presentati dagli editori. Inoltre, qui viene specificato il valor (letterario,<br />
documentario, scientifico…), il matiz (‘ripercussione’) político degli scritti,<br />
eventuali tachaduras (‘cancellazioni’) da realizzare e, infine, le observaciones<br />
riassuntive sull’opera con il giudizio conclusivo del lettore (non sempre coincidente<br />
con quello definitivo stabilito dal capo sezione). Come previsto dalla legislazione,<br />
non di rado i carteggi includono allegata una copia dattiloscritta, le<br />
bozze o l’edizione originale (nel caso delle traduzioni) dell’opera che l’editore<br />
intendeva stampare. In tale caso, osservando le annotazioni in rosso e le<br />
cancellazioni suggerite dai lettori-censori, è possibile ricostruire l’intera vicenda<br />
percorsa dall’opera tra i meandri dell’amministrazione censoria.<br />
Nel caso della Deledda, due sono gli expedientes che censurano le sue opere;<br />
il primo del 1943 (exped. 4010-43) per l’istanza di pubblicazione della prima<br />
edizione di Cosima da parte dell’editrice Espasa-Calpe, contenente il parere<br />
dell’anonimo lettore numero 9:<br />
valor literario o artístico: «bueno».– valor documental: «Mucho en costumbres de<br />
Córcega (sic)». – tachaduras: «Con rigurosidad, hay estos pasajes de crisis de pubertad,<br />
escabrosos, pero de realidad: pag. 115-117».– observaciones: «El alma de Deledda<br />
INSULA, num. 1 (giugno <strong>2007</strong>) 131-140