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Ut terras subeunt Latie riliqueque carine,<br />
Lìtus ad usque tuas agmen navale tenebat.<br />
Lubricaris, aquas, ripe cecidisse feruntur,<br />
Tanta premebat eas magne violentia classis.<br />
Hic, ubi mutavit lites concordia pace,<br />
Adveniunt sancti celeberrima festa Mathei.<br />
Tota nocte sonant tunc tintinabula cuncta,<br />
Vota vovent omnes, precibus votisque Tonantem<br />
Sollicitant, cuiusque colunt sollempnia sanctum. (vv. 543-556)<br />
Nella restante parte del poema è descritta la conquista di Maiorca, che si<br />
concluse, dopo venti mesi di combattimenti, con la vittoria dell’esercito cristiano<br />
sui saraceni. Per quanto concerne la partecipazione sarda alla spedizione, 20 il<br />
Liber maiorichinus contiene solamente un altro riferimento, quello dei versi in<br />
cui viene ricordata la vittoria di Saltaro sul principe saraceno Abrotano:<br />
Dum cadit Abrotani ruit inter lora fugacis<br />
Cuius Saltarus transiecerat ilia virga. (vv. 1938-1939)<br />
Joan Armangué i Herrero<br />
Com’era prevedibile, i riferimenti a Blanes contenuti nel Liber maiorichinus<br />
sono del tutto marginali. Per la moderna sensibilità, costituiscono addirittura<br />
un’amenità irrilevante, se si esclude un dato che merita un’attenta lettura. Rivediamo<br />
i fatti: «[I cristiani alleati] le terre ispane / incominciano a scorgere; ma<br />
credono / che sian le Baleari; infine l’ancora / presso il lido di Blanda vien<br />
calata. […] all’aste i segni / sospendon minacciosi di battaglia, […] Prendono o<br />
in fuga pongono i nativi, / tutti quelli che vedono, e li inseguono, / credendoli<br />
Moreschi; ma costoro / si dichiaran Cristiani e Catalani»; 21 cioè, con le parole<br />
del poeta: «Christicolas Catalanensesque».<br />
Possiamo dunque affermare che il riferimento a Blanes assume una funzione<br />
importante nel contesto del poema e, soprattutto, nelle intenzioni critiche<br />
o encomiastiche dell’autore. In primo luogo, che la flotta alleata si<br />
divida appena lasciata la Sardegna è sintomo inequivocabile di una grave<br />
mancanza d’unità politica e, soprattutto, di un atteggiamento di disobbedienza<br />
che l’autore sembra attribuire a patti poco chiari. 22 Inoltre, la tempesta che<br />
immediatamente si scatena e che dirotta verso Blanes parte della flotta altro<br />
20 Oltre a questo, è necessario tener presente che il libro terzo del Liber maiorichinus ricorda le<br />
campagne sarde (1015-1016) di Mugiâhid al-Amiri, signore di Dènia e di Maiorca, durante le<br />
quali i saraceni dovettero lottare contro i pisani e i genovesi.<br />
21 P. LOI, Il libro di Maiorca cit., pp. 28-29.<br />
22 Cfr. in particolare J. JUAN, Introducción aLAURENTII VERONENSIS, De Bello Maioricano cit., p.<br />
17, dove l’autore si sforza di evidenziare la tendenza critica del poeta.