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squadrate e spigolose da farci perdere lo sguardo ed ammirare la capacità dell’uomo di
costruire nella pietra per creare gradini che portano al cielo.
Uno sprazzo di luce, rubato all’alba nel silenzio di un antico monastero, diventa “tappeto
danzante” e mosaico naturale ove far riposare lo sguardo; petali di rosa, cerimonie
religiose, mani che si intrecciano, sguardi misteriosi ci trasportano in una realtà solo
apparentemente lontana dal nostro quotidiano.
La sensazione , nell’osservare le immagini, è che lo sguardo può cogliere differenze
graduali e conciliarleil “continuo presente” proiettato“nell’imminente futuro”.
Le foto in mostra diventano, semplicemente, una finestrasulla vita, uno sguardo a 360a
per farci fermare un attimo, regalarci un momento di fantasia, di raccoglimento con noi
stessi, per ricordarci che l’anima, l’avventura, la stessa esistenza esistono: bisogna solo
imparare a guardare.
Commenti a: "Max Wayne: fotografa l’India. A
Parigi | di Carmen Sardella"
#1 Commento: di patrik urbani il 14 dicembre 2009
questo artista lo conosco: visto a Parigi. Belle foto, spiritualità cosmica,
bellezza senza fronzoli. Insomma mi fa piacere che lo abbiate incrociato e
trattato in queste webpagine niente niente male!
#2 Commento: di Diletta il 14 dicembre 2009
Bravo il fotografo e bella la recensione..entrambi presentano riflessioni
profonde attraverso metodi di comunicazioni diversi, immagini e parole!
Complimenti
#3 Commento: di Adriano il 14 dicembre 2009
Mi hai fatto venire voglia di andare in India! Peccato che l’alitalia non ha più il
volo!
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