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A. P.) Veramente necessarie sono quelle per il controllo climatologico e l’illuminotecnica.<br />

La conservazione preventiva ne ricava molto. Importantissime sono poi le teche<br />

climatizzate, con temperatura e umidità relativa costanti. Poi esistono campi d’azione di<br />

p<strong>art</strong>icolare importanza come nel caso del Salone dei Cinquecento (Firenze, Palazzo<br />

Vecchio). Si sta cercando di capire se, sotto gli affreschi di Vasari sia conservata la<br />

“Battaglia di Anghiari” di Leonardo da Vinci. Mi auguro che l’Università di San Diego<br />

(California) riesca a mettere a punto la strumentazione cui si lavora da qualche tempo.<br />

Con uno speciale apparecchio si arriverà a capire quali sostanze chimiche si trovano<br />

all’interno della parete. E poiché noi possediamo la lista della spesa di Leonardo per quel<br />

suo dipinto perduto‚Ätali analisi non distruttive potrebbero farcela ritrovare‚Äsarebbe<br />

una scoperta straordinaria.<br />

L. T.) Quali memorie aggiuntive utilizza nel suo lavoro? Chi sono i suoi collaboratori?<br />

A. P.) I 600 dipendenti dei Musei Vaticani: egittologi, etruscologi, restauratori (di metalli,<br />

st<strong>of</strong>fe, arazzi, dipinti, ecc.) e i custodi che devono monitorare e controllare 4.5 milioni di<br />

visitatori all’anno, compresi i potenziali vandalismi. Un dato Unesco ci dice che ci sono 5<br />

matti ogni 1000 persone, quindi ne abbiamo almeno uno tra i visitatori ogni giorno.<br />

L. T.) Ecco una domanda ancora<br />

difficile, che le ripropongo: la storia del<br />

collezionismo non evidenzia qualche<br />

paradosso, rispetto ad esempio, alle<br />

leggi del 1909 e del 1939 * ? E’ vero<br />

che in quei decenni l’Italia era stata<br />

teatro di indiscriminate spoliazioni di<br />

beni, commercializzati soprattutto<br />

oltreoceano, ma le cronache registrano<br />

spesso fatti paradossali per chi è<br />

veramente esperto. Chi sappia<br />

discernere ciò che è realmente<br />

importante per il patrimonio nazionale<br />

da ciò che non lo è, talvolta è<br />

interdetto di fronte alla modestia di<br />

certe opere sequestrate o notificate<br />

etc. Cosa ne pensa? Come lavorano,<br />

con quali mezzi e intenzionalità gli<br />

Uffici Esportazione italiani?<br />

A. P.) Sono d’accordo. Nel ’68<br />

notificavano anche le sedie<br />

scompagnate. Oggi ci ritroviamo con<br />

notifiche imbarazzanti. Attualmente<br />

abbiamo commissioni di funzionari<br />

talebani e altri che ragionano in modo<br />

corretto. Un’opera decontestualizzata<br />

può avere un tasso di esportabilità<br />

molto alto. Se un Tiepolo non può più tornare nel luogo per cui era stato concepito, cosa<br />

vuole che cambi se è a casa di un collezionista italiano piuttosto che tedesco?<br />

L. T.) Anche nel settore archeologico si può avvertire una discontinuità etica tra il<br />

collezionismo dei papi e dei principi, basato sulla passione umanistica e privata, all’ origine<br />

delle più grandi collezioni pubbliche. L’esistenza di un mercato illegale evidenzia anche<br />

aspirazioni, non solo deviazioni, del collezionismo a cui rispondono le leggi del 1909 e<br />

1939. I tecnici e i legislatori non potrebbero trovare risposte più adeguate?<br />

A. P.) Le vere prescrizioni provvidenziali le hanno fatte i papi coi fidecommessi vincolati<br />

alle città o alle sedi palaziali. Senza il ruolo storico avuto del fidecommesso [istituto<br />

giuridico che prevede la trasmissione ereditaria dei beni di famiglia solo al primogenito<br />

maschio, al fine di mantenere unito il patrimonio] le principali collezioni <strong>art</strong>istiche di Roma<br />

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