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Percorsi didattici Sulle orme… dei collezionisti - Vie dell'Arte

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progetto 11 <strong>Sulle</strong> orme di… Ugo Da Como collezionista<br />

3 - I LUOGHI DACOMOMIANI A LONATO<br />

Come la casa-museo rappresenta il “luogo” per eccellenza in cui si concretizzano i forti<br />

legami affettivi tra Ugo Da Como e il singolo oggetto collezionato, testimone di una storia<br />

precedente, così anche il centro storico di Lonato è custode di segni importanti di una vita<br />

precedente della città, voluti o ricontestualizzati grazie alla volontà del Senatore.<br />

Così ci è sembrato doveroso un percorso attraverso Lonato per riscoprire anche questo suo<br />

legame con la civitas e la sua memoria storica, partendo dalla Colonna veneta per arrivare<br />

alla Casa del Podestà.<br />

A Lonato Ugo Da Como fu legato fin da bambino, dato che il padre vi possedeva <strong>dei</strong> campi e<br />

una casa ereditata dai nonni; qui trascorreva piacevoli vacanze estive, che maturarono in lui<br />

l’amore per questi luoghi, che poi elesse come sua residenza abituale.<br />

3.1 Colonna veneta<br />

Situata nella piazza principale davanti al Municipio e sormontata dal leone di San Marco,<br />

testimonia l’appartenenza di Lonato alla Repubblica Veneta.<br />

Alla fine del XVIII secolo subì una distruzione ad opera <strong>dei</strong> Giacobini che abbatterono il leone:<br />

proprio grazie alla volontà di Ugo Da Como, essa fu riportata alla situazione originaria come<br />

emblema dell’appartenenza di Lonato alla Serenissima.<br />

3.2 Municipio<br />

Fabbricato del 1769 su preesistenza del XVI secolo e definitivamente ampliato e ristrutturato<br />

nel 1938, è dotato di vasto atrio e sontuoso scalone. Nella Sala consigliare è conservato il<br />

pregevole dipinto della Peste di Lonato di Andrea Celesti. Ugo Da Como, nella sua qualità<br />

di Assessore prima e poi di Revisore <strong>dei</strong> Conti del Comune, fece costruire a proprie spese<br />

il balcone posto sulla facciata d’onore, ottenendo in cambio di trasferire nella sua Casa del<br />

Podestà lo Stemma comunale.<br />

progetto 11 <strong>Sulle</strong> orme di… Ugo Da Como collezionista<br />

3.3 Monumento ai caduti della I guerra mondiale<br />

Le belle figure in bronzo, che compongono il monumento, realizzate su disegno di Luigi<br />

Contratti sono state ricavate dalla fusione di cannoni donati dal Ministero della Guerra per<br />

interessamento di Ugo Da Como. Fu collocato nella Piazza Martiri della Libertà l’1 ottobre<br />

1924.<br />

164 Le vie dell’arte <strong>Sulle</strong> <strong>orme…</strong> <strong>dei</strong> <strong>collezionisti</strong> 165 Le vie dell’arte <strong>Sulle</strong> <strong>orme…</strong> <strong>dei</strong> <strong>collezionisti</strong><br />

3.4 Torre dell’orologio<br />

Torre civica del XVI secolo, alta 55 m, inserita nell’antico complesso delle fortificazioni,<br />

appartiene al Comune dal 1826. L’architetto bresciano Antonio Tagliaferri, alla fine del XIX<br />

secolo, la completò con una cella campanaria e un coronamento merlato, sopra il cornicione<br />

marcapiano.<br />

3.5 Rocca o Castello<br />

Riedificata e ampliata nella seconda metà del XIV secolo dal duca Azzone Visconti di Milano,<br />

l’antica fortificazione passò nel 1404 ai Gonzaga di Mantova e nel 1441 a Venezia, che ne<br />

mantenne il possesso per tre secoli circa fino al 1797 (salvo un brevissimo intervallo tra<br />

il 1509 e il 1516). Passò quindi al demanio austriaco che nel 1827 la cedette a privati.<br />

Pur essendo stata abbandonata durante l’Ottocento, nel 1912 fu dichiarata monumento<br />

nazionale. Nel 1920 venne acquistata per 50.000 lire dal Da Como, che si preoccupò di<br />

restaurarla parzialmente. Dalla morte del Senatore fa parte della Fondazione da lui stesso<br />

voluta insieme alla Casa del Podestà.<br />

3.6 Casa del Podestà<br />

Di origine quattrocentesca, sede del Podestà della Serenissima, è situata nel recinto<br />

del castello. Fu acquistata ad un’asta pubblica dall’avvocato Ugo Da Como nel 1906<br />

e restaurata in stile rinascimentale lombardo dall’insigne architetto bresciano Antonio<br />

Tagliaferri.<br />

Oggi è una delle case museo meglio conservate in Italia, accogliendo anche la pregevole e<br />

ricchissima Biblioteca del Senatore.<br />

3.7 Chiesa di S. Antonio Abate<br />

Edificata sulle rovine di una precedente chiesa, l’attuale edificio risale alla fine del XVI<br />

secolo. Deteriorato durante la I guerra mondiale fino a divenire inservibile, dal 1924 passò<br />

in consegna, con regolare rogito notarile, a Ugo Da Como, che si assunse le spese per<br />

il restauro e la costruzione di una cappella dedicata ai Caduti della guerra. La chiesa è<br />

adiacente alla Rocca di proprietà del Senatore e spesso fu per lui luogo privilegiato di<br />

raccoglimento.<br />

3.8 La casa <strong>dei</strong> nonni<br />

Il Palazzo, situato in via Gaspari, fu edificato nel XVII secolo, come si evince dalla data<br />

riportata sulla chiave di volta del portale; fu l’abitazione <strong>dei</strong> nonni di Ugo Da Como, che poi<br />

vendette.<br />

3.9 Villa De Riva Sabelli<br />

Palazzo signorile sito in via Girelli, del XVII secolo, fu ampliato dall’architetto Antonio<br />

Tagliaferri alla fine del XIX secolo, riproponendo l’architettura tipica del Rinascimento<br />

lombardo, proprio come nell’intervento di restauro della Casa del Podestà.<br />

3.10 Palazzo Cerutti<br />

Fu la residenza di Jacopo Cerutti, erudito lonatese vissuto nel XIX secolo, di cui Ugo Da<br />

Como acquisì il fondo di libri antichi, poi collocati in quella che il Senatore stesso chiamò<br />

Sala Cerutti al primo piano della sua residenza.

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