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Percorsi didattici Sulle orme… dei collezionisti - Vie dell'Arte

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Acquaforte riproducente la<br />

valva del dittico <strong>dei</strong> Lampadii<br />

(1759)<br />

progetto 3 Il Cardinale Angelo Maria Querini collezionista di antichità<br />

DITTICO DEI LAMPADII<br />

Di ben altro tenore è invece l’episodio sottostante, il cui il movimento rotatorio, la vivacità<br />

ed il ritmo incalzante della scena risaltano in modo accentuato. La gara delle quadrighe<br />

che sono lanciate in una corsa dirompente intorno alla spina obliqua dell’ippodromo<br />

è rappresentata con impressionante senso dinamico ed efficace sensibilità spaziale.<br />

Lo scultore è riuscito a ricreare in uno spazio decisamente limitato la concitazione che<br />

caratterizzava le memorabili gare che si<br />

svolgevano nello stadio di Costantinopoli,<br />

alle cui caratteristiche sembrano ispirarsi<br />

direttamente la spina, sulla quale si erge<br />

con un’alta base un obelisco con geroglifici<br />

egiziani, le mete laterali a forma di tre<br />

lunghi coni ed anche il tribunal della scena<br />

soprastante. Degna di nota è anche la<br />

minuziosa ed attenta cura con cui sono<br />

descritti i singoli particolari: i pettorali e gli<br />

schinieri degli aurighi ritratti con sferze e<br />

spirculae, i cavalli con le zampe fasciate<br />

da fettucce ed i marchi sulla sommità<br />

della coscia distinguenti le fazioni, i primi<br />

quasi fieri per la meta appena toccata, gli<br />

altri ancora tesi nello sforzo della cosa.<br />

Quattro figurine, contrapposte a due a<br />

due a <strong>dei</strong> trofei, stanno sedute ai lati dello<br />

stadio in attesa dell’imminente premiazione<br />

del vincitore. I difficili problemi della<br />

identificazione del luogo di produzione e<br />

della datazione dell’opera sono stati di<br />

recente affrontati da alcuni studiosi che<br />

hanno proposto di considerare il dittico<br />

come il prodotto di una scuola dell’Italia<br />

settentrionale o della Gallia del sud. A<br />

tale conclusione rimandano anche le<br />

caratteristiche stilistiche della ricercatezza<br />

e finezza del modellato, la struttura<br />

salda e tornita delle figure, la presenza<br />

contemporanea della scena aulica (parte<br />

superiore) e della scena realistica (parte<br />

inferiore). La datazione può essere attribuita<br />

alla fine del IV od agli inizi del V secolo d.C.<br />

anche se ciò potrebbe portare a rinunciare<br />

ad identificare nel personaggio principale<br />

Postumio o Flavio Lampadio, console nel<br />

530. Affascinante sarebbe l’ipotesi di chi<br />

vorrebbe attribuire al pezzo il significato<br />

cosmologico ed eterno della corsa delle<br />

quattro stagioni attorno all’obelisco solare:<br />

chiara illusione questa ad una religiosità<br />

non prettamente cristiana, ad una strenua<br />

volontà di perpetuare i vecchi culti, a cui<br />

le famiglie senatorie della fine dell’Impero<br />

erano ancora legate e che per loro quasi si<br />

identificavano con il desiderio di difendere<br />

progetto 3 Il Cardinale Angelo Maria Querini collezionista di antichità<br />

la loro vecchia nobiltà a di rimandare il<br />

momento in cui avrebbero dovuto porre fine<br />

al loro potere ormai in declino.<br />

56 Le vie dell’arte <strong>Sulle</strong> <strong>orme…</strong> <strong>dei</strong> <strong>collezionisti</strong> 57 Le vie dell’arte <strong>Sulle</strong> <strong>orme…</strong> <strong>dei</strong> <strong>collezionisti</strong><br />

Ben conservata, ma frammentaria lungo<br />

entrambi i margini superiori e lungo quello<br />

inferiore destro. Il lato scolpito e figurato è<br />

interamente scorniciato da una fitta serie di<br />

modanature e mostra un’unica scena che,<br />

tuttavia, si svolge su due registri ben distinti.<br />

In basso si osserva una scena di giochi<br />

circensi realizzata con un notevole senso<br />

realistico, anche se molti particolari sono<br />

stati resi in modo stilizzato. Tutta la parte<br />

superiore è occupata da una imponente<br />

tribuna (il tribunal), sormontato dall’iscrizione<br />

in lettere capitali [L]AMPADIORVM e chiusa<br />

da monumentali transenne scandite da<br />

pilastrini su cui, quasi in forma di erma, sono<br />

modellate quattro teste. L’intera struttura è<br />

inquadrata da tre colonne con fusto liscio ed<br />

i capitelli corinzi sorreggono un arco serliano,<br />

decorato da un motivo ad ovuli continui, dal quale pendono <strong>dei</strong> velaria. Alla ripartizione<br />

architettonica fa riferimento la distribuzione <strong>dei</strong> personaggi: al centro, in trono, siede la figura<br />

più imponente e maestosa, avvolta in una ricchissima stoffa panneggiata, mentre ai suoi lati<br />

assistono allo spettacolo due altri personaggi maschili vestiti più semplicemente con la toga.<br />

Date le proporzioni gerarchicamente sottolineate, l’attenzione con cui sono resi i più minuti<br />

particolari della fisionomia e dell’abbigliamento, l’impassibile fissità e la ieratica solennità<br />

della figura principale non è difficile concludere che qui sia stato raffigurato il presidente <strong>dei</strong><br />

giochi, forse addirittura lo stesso imperatore che tiene nella mano sinistra lo scettro e nella<br />

destra impugna la mappa con la quale ha appena dato inizio alla gara. Le due figure laterali<br />

sono sicuramente persone di rango inferiore, sia per le proporzioni più piccole, sia per il loro<br />

abbigliamento meno ricco e sfarzoso, ma contribuiscono ugualmente a sottolineare la nobiltà<br />

aulica di una scena solenne e ormai fissata per sempre nel preziosissimo avorio.<br />

Note<br />

1 Collegio <strong>dei</strong> Gesuiti di S.Antonio, in<br />

contrada San Nazaro, tra via Cairoli e via<br />

Pace; l’antica dedicata al Santo di Padova,<br />

annessa fin dal 1560 nell’ex ospedale della<br />

comunità gesuitica, nel 1845 fu trasformata<br />

dall’architetto Luigi Donegani in cavallerizza.<br />

Attualmente l’ex sede della Cavallerizza è<br />

utilizzata come pubblica sala di lettura del<br />

Comune di Brescia.<br />

2 Convento di S.Faustino, fondato nel IX<br />

secolo dal vescovo Ramperto, venne retto<br />

dai monaci benedettini fino alla soppressione<br />

di epoca napoleonica, rappresentando per<br />

secoli uno <strong>dei</strong> poli spirituali e culturali più<br />

importanti della città. Attualmente nei suoi<br />

spazi, prospicienti via san Faustino, ha sede la<br />

Facoltà di Economia dell’Università di Brescia.<br />

3 Seminario Vescovile, nato per volontà<br />

del vescovo Bollani nel 1563 aveva sede<br />

negli ampi spazi annessi al convento di<br />

san Gaetano, lungo via Callegari nell’area<br />

poi occupata dall’ospedale militare e dalla<br />

sede del Distretto. Nella seconda metà del<br />

secolo XIX venne trasferito nel vicino palazzo<br />

Gambara Santangelo (oggi Centro Paolo<br />

VI), mentre l’attuale moderna sede è in via<br />

Domenico Bollani, nella zona settentrionale<br />

della città, verso Mompiano.<br />

4 Goa, città lungo la costa occidentale<br />

dell’India; all’apogeo nel XVI secolo, era<br />

una grande e splendida città commerciale,<br />

capitale delle colonie orientali portoghesi.<br />

Oggi é rinomata meta turistica e la regione<br />

omonima dal 1987 è divenuta 25° stato della<br />

Repubblica Indiana con capitale Panaji.<br />

5 Benedetto XIV, cardinale Prospero Lorenzo<br />

Lambertini (Bologna, 31 marzo 1675<br />

- Roma, 3 maggio 1758), fu eletto papa nel<br />

1740 dopo un conclave durato sei mesi.<br />

Certamente fu il più erudito e il più colto<br />

Valva in avorio intagliato del<br />

dittico <strong>dei</strong> Lampadii (fine IV<br />

– inizi V sec. d.C.)<br />

<strong>dei</strong> papi del suo secolo, appoggiò il sapere<br />

scientifico, istituì le cattedre di fisica, chimica<br />

e matematica presso l’Università di Roma,<br />

diede nuovo impulso all’attività accademica<br />

bolognese, attivando una moderna scuola di<br />

Chirurgia. Amante delle lettere e delle arti,<br />

Benedetto XIV acquisì preziosi volumi per la<br />

Biblioteca Vaticana e fece tradurre in italiano<br />

le opere più significative della letteratura<br />

inglese e francese. Tenne corrispondenza<br />

con Caterina di Russia, con Federico II, con<br />

Voltaire; fu stimato anche dai protestanti,<br />

specie quelli d’Inghilterra. Fu archeologo e<br />

collezionista di antichità; tra le sue raccolte<br />

assai importante è quella di 1500 monete, di<br />

cui 1340 imperiali e 160 di zecche greche<br />

e italiane in argento, con alcuni esemplari di<br />

eccezionale conservazione donate al Museo<br />

Archeologico bolognese.<br />

6 Domenico Passionei (Fossombrone, 2<br />

dicembre 1682 - Roma, 5 luglio 1761) di

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