Percorsi didattici Sulle orme… dei collezionisti - Vie dell'Arte
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progetto 11 <strong>Sulle</strong> orme di… Ugo Da Como collezionista<br />
SCHEDA N. 3<br />
Oggetto: Ritratto di Virginio Orsini 1<br />
Materiale: strappo d’affresco, eseguito da Bernardo Gallizioli nel 1884<br />
Epoca: prima metà del XVI<br />
Autore: già attribuito a F. Ferramola, attualmente si pensa all’ambito di Gerolamo Romanino<br />
Dimensioni: 136 x 130 cm<br />
Descrizione: lo strappo raffigura l’aragonese Virginio Orsini, descritto da Francesco<br />
Sansovino (1565) come un “illustre uomo di guerra”. Lo sguardo, nel volto autoritario posto<br />
di tre quarti, è acuto e penetrante: si fissa nel volto dello spettatore mettendolo quasi in<br />
soggezione. Volto e collo sono massicci e squadrati; caratteristiche enfatizzate dal copricapo<br />
geometrico simile a quello che compare nel ritratto di Federico da Montefeltro di Urbino,<br />
opera di Piero della Francesca. Il colore rosso del copricapo dimostra, mediante la quantità<br />
di luce che assorbe o riflette, le diverse posizioni <strong>dei</strong> piani entro lo spazio; l’abito enfatizza<br />
il ventre prominente. La sottile linea bianca della camicia fa risaltare il volto del condottiero,<br />
ruolo evidenziato anche dall’armatura e dal bastone del comando impugnato nella mano<br />
destra.<br />
Il personaggio si staglia imponente davanti a un vasto paesaggio, sullo sfondo di montagne<br />
verdi azzurre: queste soluzioni formali richiamano le novità del rapporto uomo-paesaggio<br />
della pittura di Giorgione e della scuola veneta in generale.<br />
progetto 11 <strong>Sulle</strong> orme di… Ugo Da Como collezionista<br />
Piano terra<br />
Collocazione: la serie di tre strappi<br />
da affresco è collocata nella Galleria<br />
della Casa sulla parete sud-est; la<br />
contestualizzazione voluta dal Senatore<br />
è legata alla funzione simile a quella di<br />
un’armeria, che in origine veniva attribuita<br />
a questa parte della casa.<br />
Provenienza: l’opera (proveniente da<br />
Palazzo Orsini a Ghedi) fu acquistata da Ugo Da Como attorno al 1920, per evitarne la<br />
dispersione e arredare la casa di Lonato.<br />
Note:<br />
1 - Virginio Orsini (1445 ca.-1497), importante esponente della nobile e potente famiglia<br />
degli Orsini, duca di Bracciano, venne educato alla corte aragonese di Napoli. All’abilità<br />
nell’arte militare unì un’attenzione per gli studi umanistici che lo portarono ad essere una<br />
delle figure preminenti nel panorama rinascimentale italiano. Sansovino lo ricorda infatti per<br />
la sua significativa capacità di conciliare l’attività politica e militare con quella intellettuale<br />
“esaltando la virtus come massima espressione dell’esistenza umana”.<br />
Documentazione: Franco Sansovino, Historia di casa Orsina, Venezia 1565<br />
Ivana Giangualano, Bernardo Gallizioli e gli Uomini d’arme nella Casa del Podestà, in “I<br />
Quaderni della Fondazione Ugo Da Como”, 13/2007<br />
Studente: Filippo Tognoli<br />
SCHEDA N. 4<br />
Oggetto: Ritratto di Cristina di Lorena<br />
Materiale: olio su tela<br />
Epoca: quarto decennio della prima metà<br />
del XVII secolo<br />
Autore: un maestro vicino a Tiberio Titi<br />
(Firenze, 1573-1627).<br />
In seguito ai dettami della Controriforma<br />
Titi divenne il diretto interprete della riforma<br />
pittorica alla corte medicea. Egli viene<br />
considerato l’inventore dello state portrait<br />
di Cristina di Lorena come dimostrano<br />
altri suoi ritratti raffiguranti la stessa,<br />
che presentano il medesimo modulo<br />
compositivo. Le sue tele sono caratterizzate<br />
da evidenti influenze con la ritrattistica<br />
fiamminga che divenne di riferimento per<br />
gli artisti fiorentini, soprattutto dopo l’arrivo<br />
a Firenze di Justus Sustermans.<br />
Dimensioni: 117 x 94 cm<br />
Descrizione: ritratto di gentildonna, vestita con abito vedovile piuttosto complesso composto<br />
da un voluminoso colletto bianco inamidato e da un ampio mantello che le copre la testa. La<br />
corona impreziosita di gemme, riconoscibile nella corona <strong>dei</strong> Granduchi di Toscana, e gli anelli<br />
denotano il suo alto rango. Nella mano destra regge un piccolo libro, forse un breviario a<br />
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