Percorsi didattici Sulle orme… dei collezionisti - Vie dell'Arte
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progetto 11 <strong>Sulle</strong> orme di… Ugo Da Como collezionista<br />
al XVI secolo. Fu collocato qui solo nel 1923, anno in cui fu<br />
costruita la Biblioteca dacomiana ad opera dell’ingegnere<br />
Arnaldo Trebeschi. Le spalle del camino sono ornate da due<br />
paraste scanalate, i cui capitelli sono decorati da motivi vegetali<br />
stilizzati inseriti in un contesto puramente lineare rigorosamente<br />
semplificato in forme squadrate. Le due spalle sorreggono una<br />
trave, al centro della quale è scolpito uno stemma di famiglia<br />
troncato all’aquila con fascia centrale decorata da una stella: ai lati<br />
dello stemma corre la scritta “D. illuminatio mea et salus mea” (Dio<br />
mia luce e mia salvezza) versetto del Salmo 26. Il bordo inferiore<br />
della trave è invece decorato da una cornice con una serie di ovoli<br />
di stile puramente rinascimentale.<br />
La cappa del camino, realizzata in intonaco al momento della<br />
collocazione dello stesso, è dipinta secondo un tema a scacchi<br />
bianchi e neri e al centro di essa è collocato lo stemma in pietra<br />
della città di Venezia (leone di San Marco che sorregge il libro<br />
aperto con la scritta Pax tibi Marce evangelista).<br />
L’interno del camino è ornato con un motivo a rombi bianchi e neri<br />
e al centro di esso è collocata una lapide in cui è scolpito il volto di<br />
un angelo circondato in due coppie di ali.<br />
Collocazione: Primo piano<br />
la collocazione nella Sala della Vittoria della<br />
Biblioteca voluta dal Senatore può far<br />
pensare alla volontà di sottolineare come i<br />
libri contribuiscano a illuminare e ad aprire<br />
la mente e il cuore a valenze superiori<br />
Provenienza: non è stato possibile<br />
identificare lo stemma di famiglia né<br />
rintracciare la provenienza del camino. Tuttavia il motto decorativo della trave rimanda a una<br />
possibile precedente collocazione originaria in un monastero o in un palazzo vescovile.<br />
Documentazione: notizie raccolte presso la Fondazione Ugo Da Como<br />
Studenti: Luca Pezzaioli e Eros Santini<br />
SCHEDA N. 18<br />
Oggetto: lastra tombale<br />
Materiale: pietra<br />
Epoca: 1521<br />
Autore: ignoto<br />
Dimensioni: 115 x 110 cm; il riquadro<br />
centrale misura 80 x 86 cm.<br />
Descrizione: esternamente la lapide è<br />
delimitata da una bordatura e il bassorilievo<br />
del riquadro centrale è composto da uno<br />
stemma e da un cartiglio contenente<br />
un’iscrizione. Lo stemma esibisce una<br />
progetto 11 <strong>Sulle</strong> orme di… Ugo Da Como collezionista<br />
zampa di leone che impugna tre ramoscelli d’ulivo; è probabilmente una variante dello<br />
stemma della famiglia lonatese Patuzzi, che originariamente era così descritto: “troncato,<br />
d’argento e di rosso, nel primo a due branche di leone d’oro, incrociate, nel secondo a una<br />
colomba d’argento, recante nel becco un ramoscello d’ulivo, di verde”. Dalla traduzione<br />
della iscrizione si deduce che la lapide è dedicata a Giovanni Francesco Patuzzi, cittadino<br />
bresciano.<br />
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Collocazione: oggi la lapide è situata sul<br />
muro della Biblioteca che si affaccia sul<br />
giardino interno della Casa del Podestà.<br />
Provenienza: è possibile che la lapide<br />
provenga, insieme al altre, dalla chiesa del<br />
Convento <strong>dei</strong> Frati minori di San Francesco<br />
al Lonatino che, sconsacrata, divenne poi<br />
una fabbrica di fiammiferi all’inizio del XX<br />
secolo.<br />
Note:<br />
si riporta l’iscrizione<br />
IO FRANC Q D REQVILIANI DE PATVTIIS<br />
BRIX CIVI IN VTRAQ2 Primo piano<br />
FORTVNA<br />
VIRO AC FIDE NOMORTVA PRO<br />
HREP SPECTA IO PETRV IV V DO<br />
ET HIER FILII D > P > A ETA MDXXI XMB<br />
Il testo risulta non tutto di facile interpretazione:<br />
“A Giovanni Francesco un tempo di Requiliano della famiglia <strong>dei</strong> Patuzzi<br />
Cittadino bresciano forte nella buona e nella cattiva sorte e di fede imperitura per…<br />
Giovanni Pietro… e Gerolamo figli… posero nell’anno 1521 per buona memoria”.<br />
Fra gli umanisti del XVI secolo, citati da Da Como, partecipi di un circolo letterario insieme<br />
allo Zini, viene citato anche un certo Requiliano Patuzzi amico con Segala e altri del medico<br />
condotto Giuseppe Pallavicino.<br />
Documentazione: s.v. Patuzzi, in A. Fappani (a cura di), Enciclopedia Bresciana,vol. XV, ed<br />
La Voce del Popolo, Brescia 1996<br />
Emilio Facchini, Lonato nella geografia e nella storia, Tipografia G. Ferrari, Lonato 1928<br />
G.D.C. Pasqualigo, Lonato e contorni. Monografia storico-medico-statistica, ed. Luigi Bigotti,<br />
Castiglione delle Stiviere 1873<br />
Studenti: Giovanna Zaglio e Arici Davide<br />
Scheda n. 19<br />
Oggetto: lastra tombale<br />
Materiale: pietra.<br />
Epoca: datata 1570<br />
Dimensioni: altezza cm 126,75 - larghezza cm 119,75<br />
Descrizione: la superficie si presenta consunta, essendo in origine<br />
una lastra pavimentale. La lastra è costituita da due rettangoli, uno<br />
interno all’altro. Nel riquadro più esterno troviamo in alto la sigla<br />
D.O.M. (Deo Optimo Maximo), in basso la data ANNO DNI MDLXX