Percorsi didattici Sulle orme… dei collezionisti - Vie dell'Arte
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progetto 2 <strong>Sulle</strong> orme del Cardinal Querini<br />
Anche per questo percorso è stata approntato quest’anno, con gli alunni della classe 1 a L un<br />
gioco dell’oca su Brescia romana, con domande sulla storia, sulla città e sul museo.<br />
Per gli alunni di seconda media, che partiranno nella loro visita sempre dal nostro cardinal<br />
Querini, è stato individuato un collegamento con “la stagione veneta: Brescia, città d’arte e,<br />
d’armi (senza dimenticare i commerci)”. Per questo percorso è stato prevista una visita sia al<br />
Museo di S.Giulia che alla Pinacoteca, come pure la partecipazione al laboratorio di tecniche<br />
pittoriche.<br />
Anche per questo percorso è utilizzabile un gioco dell’oca che ha per protagonista il Castello<br />
di Brescia, con la sua storia da Roma ai giorni nostri.<br />
progetto 2 <strong>Sulle</strong> orme del Cardinal Querini<br />
Parlano gli alunni<br />
Le nuove conoscenze<br />
Il Cardinale è una figura complessa: per<br />
organizzare una semplice presentazione<br />
della sua personalità e del suo ruolo nella<br />
vita del Settecento italiano (e non solo)<br />
abbiamo scelto di osservarlo da tre punti<br />
di vista diversi.<br />
38 Le vie dell’arte <strong>Sulle</strong> <strong>orme…</strong> <strong>dei</strong> <strong>collezionisti</strong> 39 Le vie dell’arte <strong>Sulle</strong> <strong>orme…</strong> <strong>dei</strong> <strong>collezionisti</strong><br />
ANGELO MARIA QUERINI, PATRIZIO VENETO<br />
Gerolamo nasce dalla nobile famiglia veneziana <strong>dei</strong> Querini, ramo Stampalia: la sua famiglia è una delle<br />
più importanti della Repubblica Anche se non ha dato alla Serenissima nessun doge, può vantare numerosi<br />
Procuratori di S. Marco, capitani della flotta, vescovi, ambasciatori, rettori di varie città.<br />
Studia nel collegio <strong>dei</strong> nobili di Brescia, retto dai Gesuiti, all’epoca gli educatori delle classi dirigenti: forse per<br />
questo i familiari non vedono di buon occhio la scelta del giovane Querini di non farsi gesuita, ma di entrare<br />
nell’ordine benedettino.<br />
Prima di iniziare la sua vita adulta, come i nobili della sua epoca, compie un ampio e lungo “Grand Tour” in<br />
Europa. Entra in contatto con personalità culturali e religiose grazie ai suoi studi e<br />
alla sua cultura, ma i contatti con tanti uomini illustri non sarebbero possibili per chi<br />
non appartiene al mondo <strong>dei</strong> Signori. Durante gli studi in Toscana frequenta la corte<br />
<strong>dei</strong> Medici, per tutta la vita intrattiene relazioni con intellettuali e principi, affronta<br />
delicate questioni diplomatiche (come la contesa tra Venezia e gli Asburgo per il<br />
patriarcato di Aquileia) agendo per incarico di Venezia a fianco degli ambasciatori<br />
ufficiali. Nella discussione con Ludovico Antonio Muratori sulla diminuzione delle<br />
feste di precetto, mostra di essere un difensore delle ragioni spirituali e teologiche<br />
(difende a spada tratta i 120 giorni festivi all’anno) mostrando forse di non<br />
comprendere appieno i problemi economici e sociali degli strati più umili della<br />
popolazione. Un altro episodio significativo può essere ritenuto l’invito rivolto,<br />
oltre alle autorità, ai soli nobili per presenziare ad una prima inaugurazione della<br />
Cattedrale, con una messa pontificale solenne e con musica: la preoccupazione è<br />
che i nobili possano trovare posto ed essere “alquanto agiati” nel presenziare alla<br />
fastosa cerimonia, e forse non prevede il desiderio del popolo di essere presente, a<br />
costo di far pressione sulle guardie che presidiano l’ingresso.<br />
Non c’è dubbio che il Cardinale sia sollecito in opere di carità verso i più poveri,<br />
ma non dimentica mai il suo rango anche quando si reca in visita pastorale alle<br />
parrocchie della diocesi. È sempre accompagnato da una piccola corte: il segretario<br />
personale ed il cancelliere vescovile, ma anche il cerimoniere, camerieri, cocchieri<br />
ed altre persone di servizio.<br />
Del patrizio ha le doti migliori, la liberalità ed il mecenatismo, ma anche l’attenzione<br />
alla sua immagine pubblica, tramandata da numerosi ritratti e sculture, incisioni e<br />
monete.<br />
L’imponente catafalco del<br />
Cardinale eretto nella “sua”<br />
Cattedrale<br />
Alla sua morte il testamento distribuisce cospicui beni, tra cui 500.000 zecchini: lasciti generosi vanno<br />
alla Congrega della Carità apostolica, la sua argenteria alla Fabbrica della Cattedrale nuova, libri e codici<br />
numerosissimi e preziosi alla Biblioteca.<br />
Il catafalco eretto per il funerale rispecchia la sua posizione di nobile e di principe della chiesa. Le esequie , per<br />
ordine delle autorità bresciane, sono per pubblico decreto organizzate con grande pompa e l’elogio funebre viene<br />
tenuto dal conte Durante Duranti, cavaliere <strong>dei</strong> santi Maurizio e Lazzaro, rivestito delle insegne del suo grado.