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Percorsi didattici Sulle orme… dei collezionisti - Vie dell'Arte

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progetto 4 Strano zoo al Vittoriale progetto 4 Strano zoo al Vittoriale<br />

Alla fine di questo lavoro i bambini avevano molte curiosità da soddisfare…<br />

Come mai al Vittoriale sono rappresentati tanti animali? Forse d’Annunzio li amava molto, ma<br />

nella sua casa c’erano anche animali veri?<br />

Così abbiamo avuto un incontro con la responsabile dell’archivio del Museo, che ha risposto<br />

alle domande degli alunni e ci ha raccontato tutto sulla passione del poeta per gli animali in<br />

genere.<br />

I bambini hanno così scoperto che:<br />

Quando viveva in Francia D’Annunzio possedeva <strong>dei</strong> cavalli e aveva un allevamento di cani da<br />

corsa, levrieri; in quello stesso periodo partecipò anche a gare di corsa di cani in Inghilterra.<br />

Anche al Vittoriale il poeta teneva con sé <strong>dei</strong> levrieri, come Zan Zan e Krissa, che ora sono<br />

sepolti nei suoi giardini privati nel “cimitero <strong>dei</strong> cani”; aveva anche <strong>dei</strong> mastini con <strong>dei</strong> nomi<br />

molto particolari, Danchi, Dangero, Danzetta e Dannaggio, tutti inizianti con “Dan”, per i quali<br />

aveva fatto fare <strong>dei</strong> collari in cuoio ed argento, con nastri rossi e blu (colori dello stemma di<br />

Montenevoso, di cui era il Principe ). Per questi cani di razze delicate Gabriele faceva preparare<br />

diete molto rigide ed era molto severo anche con le persone che si prendevano cura di essi.<br />

Il carapace della tartaruga in bronzo, la cheli, appoggiata sul tavolo della sala da pranzo,<br />

apparteneva ad una vera enorme tartaruga, regalata al poeta nel 1924 e proveniente da un<br />

circo di Budapest: morì per indigestione di tuberose e fu messa in tavola per ammonire gli<br />

ospiti ingordi.<br />

Al Vittoriale vissero per un certo periodo anche <strong>dei</strong> caprioli che avevano una casetta (fatta<br />

costruire apposta a Milano) vicino al Laghetto delle Danze; dopo l’uccisione a cornate della<br />

femmina da parte del maschio, d’Annunzio decise di non ospitare più questo tipo di animali.<br />

Gabriele chiamava lo scultore – orafo Renato Brozzi, specializzato in animali, “il mio<br />

animaliere”: fu lui a creare il corpo in bronzo della tartaruga e a realizzare altre sculture di<br />

animali sparse per il Vittoriale. Aveva anche realizzato per d’Annunzio un anello con la testa di<br />

un’aquila che teneva tra il becco un rubino.<br />

I diversi animali in pietra che abbiamo visto nei giardini privati e sulla facciata della Prioria<br />

provengono da altri giardini e da altre ville importanti.<br />

Alla fine del percorso gli alunni hanno espresso il desiderio di inventare una storia<br />

relativa alla presenza degli animali nei giardini. Hanno lavorato in piccoli gruppi e,<br />

dalla condivisione delle diverse storie, è stato steso il seguente testo teatrale<br />

STRANO ZOO AL VITTORIALE<br />

Testo teatrale elaborato dagli alunni<br />

(Alcuni bambini, in gita scolastica al Vittoriale, entrano con la maestra nei giardini<br />

privati di D’Annunzio; tra gli alberi, i fiori e i diversi arredi, attorno a loro, immobili,<br />

tanti animali in pietra)<br />

78 Le vie dell’arte <strong>Sulle</strong> <strong>orme…</strong> <strong>dei</strong> <strong>collezionisti</strong> 79 Le vie dell’arte <strong>Sulle</strong> <strong>orme…</strong> <strong>dei</strong> <strong>collezionisti</strong><br />

Maestra Bambini, bambini, entriamo qui! Ora visitiamo i giardini privati del<br />

Vittoriale.<br />

Alunno Ma perchè? Finora quelli che abbiamo visto non erano giardini.<br />

Maestra Sì, erano giardini anche quelli, ma questo è un luogo particolare.<br />

Pensate che era riservato solo a d’Annunzio ed ai suoi ospiti speciali<br />

Alunno È grande!<br />

Alunno È bello!<br />

Alunno Guarda c’è una statua con le braccia aperte!<br />

Maestra È San Francesco<br />

Alunno Ma qui c’è una scritta!<br />

Maestra Prova a leggerla<br />

Alunno Rosam cape, spinam cave… Cosa vuol dire?<br />

Maestra È in latino. Prendi la rosa ed evita le spine.<br />

Alunno E qui cosa c’è scritto? Portico del parente…<br />

Quale parente? Cugino? Nonno? Parente di d’Annunzio?<br />

Maestra Michelangelo. Dovete sapere che d’Annunzio era molto vanitoso<br />

e per essere ancora più importante raccontava di essere parente<br />

addirittura del grande Michelangelo.<br />

Alunno E guardate cosa c’è qui, ai piedi di san Francesco. Sono lupi?<br />

C’è anche un gregge! Sembrano lupi!<br />

Alunno Guardate invece laggiù… Ci sono delle aquile!<br />

Alunno Andiamo a vedere…<br />

Alunno Ma quanti animali ci sono in questo giardino?<br />

Pecora Psss pssss…<br />

Alunno Cosa vuoi? Perché mi chiami?<br />

Alunno Ma cosa dici? Non ho detto niente!<br />

Pecora Psss psss…<br />

Alunno Smettila!<br />

Alunno Non sono io.<br />

Pecora Sono io… Girati.<br />

Alunno Guarda! È la pecora che parla.<br />

Pecora Eh, sì sono proprio io!<br />

Alunno Non ho mai visto un animale che parla! Non credo alle mie orecchie.<br />

Pecora Invece dovrai proprio crederci. Non solo io, ma tutti gli animali in pietra<br />

che sono qui parlano!<br />

Lupo Sì, anch’io!<br />

Serpente Anch’io!<br />

Alunno Ma caspita, quanti siete!<br />

Pecora Io mi chiamo Fiorangela e parlo a nome del mio gruppo.<br />

Sono la prima di un gregge di pecore.<br />

Tanto tempo fa vivevo sulle Alpi Graie. Che bellezza!!!<br />

Un’aria fresca e dolce e tanta, tanta erba fresca da mangiare.<br />

Tutti i giorni io ed il mio gregge andavamo a pascolare ed il nostro pastore<br />

ci guidava sempre più in alto.<br />

Adesso mi trovo qui, ferma, sotto ad una statua che ha le braccia aperte<br />

ed una veste lunga, lunga. La chiamano San Francesco.

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