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Lorenzo Natali in Europa

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politico che lo metteva al centro dell’<strong>in</strong>teresse <strong>in</strong>ternazionale. I media di quei paesi,<br />

di nuova libertà, si mostravano esigenti di fronte ai comportamenti delle personalità<br />

di Bruxelles.<br />

Dopo i primi mesi da commissario, <strong>Natali</strong> giunse alla conclusione che una buona<br />

comunicazione a Bruxelles era non solo <strong>in</strong>eludibile, ma anche elemento essenziale<br />

per il successo nel suo <strong>in</strong>carico. A questa <strong>in</strong>tuizione, non così elementare allora, <strong>Natali</strong><br />

ne aggiungeva un’altra, ancor meno scontata. Lui, politico di successo nella prima<br />

Italia democristiana, era cresciuto tra le pratiche – diciamo – addomesticate dell’<strong>in</strong>formazione<br />

<strong>in</strong> una prov<strong>in</strong>cia del Mezzogiorno e nella capitale italiana del dopoguerra.<br />

Ebbe l’<strong>in</strong>telligenza di capire rapidamente che a Bruxelles il gioco mediatico<br />

era diverso. Quello che contava era la sostanza dei fatti, la loro carica di novità, il loro<br />

essere notizia. Non c’era rendita di posizione, a differenza che a Roma, per il fatto<br />

di occupare una posizione m<strong>in</strong>isteriale o un alto <strong>in</strong>carico di partito. Contava altresì la<br />

trasparenza dei comportamenti, la non discrim<strong>in</strong>azione, la disponibilità. A differenza<br />

che a Roma, a Bruxelles erano scarsamente rilevanti complicità di <strong>in</strong>teressi o “amicizie”<br />

con esponenti – giornalisti o editori – del mondo della comunicazione.<br />

Prendono corpo nella seconda parte del 1977 i l<strong>in</strong>eamenti della politica di comunicazione<br />

che <strong>Natali</strong> svilupperà con grande successo nel decennio successivo. Sarà<br />

un grande commissario non solo per la qualità della sua azione, ma anche per la immag<strong>in</strong>e<br />

di grande operatore europeo acquisita sui media di tutta <strong>Europa</strong>. La sala<br />

stampa della Commissione di Bruxelles diventa il teatro <strong>in</strong> cui sempre più spesso e<br />

più sicuro egli si presenta. Com<strong>in</strong>cia a scendere regolarmente dal suo tredicesimo<br />

piano per conferenze stampa <strong>in</strong> cui rivela una non comune qualità di comunicatore.<br />

Giostrando abilmente tra l’italiano, il francese e lo spagnolo, risponde conciso e pert<strong>in</strong>ente<br />

alle domande. Non cade <strong>in</strong> auto-celebrazioni. È sobrio nel riferire sulle <strong>in</strong>iziative<br />

decise dalla Commissione. Non rifugge dai contatti personali. Il tutto accompagnato<br />

da quegli sguardi penetranti e da quelle espressioni calorose che rivelano<br />

tutta l’energia dell’uomo <strong>in</strong>vestito di responsabilità europee <strong>in</strong> cui crede fortemente.<br />

Inizia a frequentare regolarmente i giornalisti italiani. Li <strong>in</strong>vita nella loro totalità a<br />

<strong>in</strong>contri <strong>in</strong> cui commenta l’attualità comunitaria nelle sue implicazioni italiane. Sono<br />

gli anni dei primi passi verso il mercato e verso la moneta unica. Sono gli anni delle<br />

prime grandi difficoltà italiane a tenere il passo, con il tasso di cambio della lira <strong>in</strong> caduta,<br />

le tentazioni protezionistiche e il sorgere del terrorismo. <strong>Natali</strong> non banalizza i<br />

problemi e le deficienze delle classi dirigenti italiane. Trasmette però un messaggio<br />

rassicurante quanto alla comprensione di Bruxelles e al ruolo fondamentale dell’Italia<br />

nella Comunità che si allarga verso il sud.<br />

Naturalmente si sviluppano rapporti personali privilegiati, aldilà delle testate di<br />

appartenenza. Franco Papitto di Repubblica, Arturo Guatelli del Corriere della Sera,<br />

per non citare che loro, stabiliscono una relazione umana che si traduce <strong>in</strong> frequentazioni<br />

sociali, oltre che nella discussione sulle questioni di attualità. L’abitazione di Na-

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