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Lorenzo Natali in Europa

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della guerra fredda mentre le forze politiche cattoliche, repubblicane, liberali e socialdemnocratiche<br />

avevano sostenuto f<strong>in</strong> dal 1947 la strategia parallela della fedeltà<br />

atlantica e dell’impegno europeista schierandosi dunque dalla parte degli <strong>in</strong>novatori.<br />

Con coerenza, Sp<strong>in</strong>elli aveva <strong>in</strong>tessuto rapporti di collaborazione con le forze politiche<br />

<strong>in</strong>novatrici ed <strong>in</strong> particolare con De Gasperi ed Andreotti <strong>in</strong>sieme a tutti i laici<br />

provenienti dal Partito d’Azione – nel quale Sp<strong>in</strong>elli aveva militato dopo la f<strong>in</strong>e della<br />

seconda guerra mondiale – e quelli appartenenti all’area liberale e radicale.<br />

A partire dalla metà degli anni ‘60, prima con i socialisti di Nenni, di cui fu consigliere<br />

quando egli fu vicepresidente del Consiglio e m<strong>in</strong>istro degli esteri, e poi con i<br />

comunisti italiani che <strong>in</strong>iziavano ad aprirsi ad una prospettiva di riformismo europeo<br />

simile a quello scoperto dalla Spd dopo Bad Godesberg, Sp<strong>in</strong>elli <strong>in</strong>iziò a tessere le fila<br />

della sua azione europea utilizzando il luogo di dialogo “kennediano” de Il Mul<strong>in</strong>o<br />

a Bologna e la fuc<strong>in</strong>a dei giovani ricercatori dell’Istituto Affari Internazionali a Roma.<br />

Negli anni della Commissione europea (1970-1976), Sp<strong>in</strong>elli ebbe molteplici occasioni<br />

di <strong>in</strong>contri con <strong>Lorenzo</strong> <strong>Natali</strong> m<strong>in</strong>istro dell’agricoltura e l’<strong>in</strong>gresso del primo<br />

al Parlamento europeo e del secondo nella Commissione europea consentì di riprendere<br />

un dialogo che era <strong>in</strong>iziato nelle aule del Consiglio.<br />

Il primo mandato da commissario di <strong>Natali</strong> spaziava dall’allargamento all’ambiente<br />

f<strong>in</strong>o alla sicurezza nucleare ma a questi compiti, Jenk<strong>in</strong>s aveva aggiunto anche<br />

le relazioni con il Parlamento europeo e dunque le occasioni di dialogo politico fra<br />

l’uno e l’altro non potevano non essere <strong>in</strong>tense dato che Altiero aveva deciso di dedicare<br />

la sua ultima battaglia politica al rilancio di una nuova sovranità europea.<br />

Né il Parlamento europeo né la Commissione erano frequentati da una maggioranza<br />

di rivoluzionari federalisti e la complicità fra Sp<strong>in</strong>elli e <strong>Natali</strong> si consolidò rapidamente<br />

grazie alla comune conv<strong>in</strong>zione della necessità e dell’urgenza di una profonda<br />

modifica del sistema istituzionale europeo per dare veri poteri al Parlamento e<br />

rafforzare il ruolo di governo della Commissione.<br />

In materia ambientale e di sicurezza nucleare, <strong>Natali</strong> aveva trovato negli archivi<br />

della Commissione i dossier lasciati da Sp<strong>in</strong>elli da cui emergeva con chiarezza che, all’<strong>in</strong>izio<br />

degli anni ‘70, i primi passi verso una politica europea – si direbbe oggi – per<br />

uno sviluppo sostenibile erano stati compiuti da Sp<strong>in</strong>elli e dalla sua équipe e che da<br />

lui era nata l’idea di un programma pluriannuale comunitario.<br />

In materia di allargamento verso i paesi mediterranei usciti dal totalitarismo fascista,<br />

<strong>Natali</strong> aveva trovato <strong>in</strong> Sp<strong>in</strong>elli un acerrimo sostenitore della solidarietà europea a favore<br />

della Grecia, della Spagna e del Portogallo. Anche qui, <strong>Natali</strong> aveva trovato negli archivi<br />

della Commissione i resoconti di un epico scontro fra Sp<strong>in</strong>elli, palad<strong>in</strong>o della democrazia<br />

greca, e Ralf Dahrendorf che – a nome di un assurdo rispetto del pr<strong>in</strong>cipio <strong>in</strong>ternazionale<br />

pacta sunt servanda – era di fatto schierato a fianco dei colonnnelli.<br />

Fu tuttavia nelle due battaglie pr<strong>in</strong>cipali di Sp<strong>in</strong>elli al Parlamento europeo –<br />

quella sul bilancio ed <strong>in</strong> particolare sull’ammontare della politica regionale e quella

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