Lorenzo Natali in Europa
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tali, <strong>in</strong> un delizioso angolo della Bruxelles aristocratica, diventa teatro di ricevimenti e<br />
cene dove i giornalisti si mescolano alla diplomazia e all’alta dirigenza comunitaria.<br />
Si appoggia sempre più alle strutture di <strong>in</strong>formazione dell’istituzione. Nom<strong>in</strong>a<br />
non senza esitazioni il suo portavoce. Abituato ad addetti stampa che erano delf<strong>in</strong>i o<br />
seguaci di partito, si affida questa volta allo sconosciuto sottoscritto, persona espressa<br />
dall’establishment <strong>in</strong>formativo dell’istituzione. Persona senza alcuna aff<strong>in</strong>ità di<br />
partito né di background professionale. Fatta faticosamente la scelta, <strong>Lorenzo</strong> <strong>Natali</strong><br />
dà f<strong>in</strong> dall’<strong>in</strong>izio piena fiducia al suo portavoce. Lo <strong>in</strong>globa nella cerchia più ristretta<br />
dei suoi collaboratori. Gli manifesterà crescente simpatia, <strong>in</strong>curiosito anzi dalle<br />
differenze personali che emergono nella sempre più <strong>in</strong>tensa frequentazione. Nasce<br />
così un rapporto umano, che porterà il sottoscritto dalla stima per il commissario all’affezione<br />
(e forse anche qualcosa di più) per la persona di <strong>Lorenzo</strong> <strong>Natali</strong>.<br />
In giro per l’<strong>Europa</strong> si appoggia ai locali uffici di <strong>in</strong>formazione per brief<strong>in</strong>g e <strong>in</strong>contri<br />
con la stampa. L’ufficio della Commissione a Roma diventa gradualmente il<br />
tramite della sua presenza nella capitale. Al suo <strong>in</strong>terno, una piccola squadra organizza<br />
e da risonanza alle sue attività. Gianni Letta, allora direttore del Tempo di Roma<br />
(giornale molto letto <strong>in</strong> Abruzzo), resta suo contatto privilegiato per dare rilievo a<br />
sue attività particolarmente rilevanti per la regione. “Di questo ne parlo a Letta” era<br />
frase def<strong>in</strong>itiva che spegneva gli ardori comunicativi dei collaboratori di Bruxelles.<br />
Si conv<strong>in</strong>ce con il passare del tempo che l’altra capitale mediatica ed economica<br />
d’Italia, Milano, necessita di maggiore presenza <strong>in</strong>formativa delle Istituzioni europee.<br />
Prende così corpo il progetto di istituire una rappresentanza Cee anche a Milano,<br />
progetto che <strong>Natali</strong> condurrà a term<strong>in</strong>e con l’<strong>in</strong>augurazione della rappresentanza<br />
qualche anno dopo. La cerimonia nel 1982 vede tutta la Milano che conta, presidente<br />
del Consiglio (il milanese d’adozione Spadol<strong>in</strong>i) compreso, raccolta attorno a <strong>Natali</strong>.<br />
È per lui l’<strong>in</strong>izio di un’esperienza nuova. All’<strong>in</strong>izio riluttante, quasi <strong>in</strong>timorito,<br />
diventa poi regolare ospite della città. Ogni volta <strong>in</strong>contra un piccolo gruppo di giornalisti<br />
con cui si <strong>in</strong>trattiene sugli sviluppi dell’<strong>in</strong>tegrazione europea. È sorpreso dalla<br />
domanda di <strong>Europa</strong> e dal d<strong>in</strong>amismo della città. Gli succede di porre lui stesso domande<br />
ai suoi <strong>in</strong>terlocutori su economia e f<strong>in</strong>anza, rivelando <strong>in</strong>sospettate curiosità.<br />
<strong>Natali</strong> si afferma nel frattempo sempre più come “uomo forte” della Commissione<br />
Jenk<strong>in</strong>s. L’“ampliamento” della Comunità alle nuove democrazie del sud, pezzo forte<br />
delle sue competenze, diventa elemento centrale di tutte le politiche comunitarie. Si<br />
tratti di agricoltura, di flussi f<strong>in</strong>anziari, di movimento delle persone, di ammodernamento<br />
<strong>in</strong>dustriale, le <strong>in</strong>iziative comunitarie devono tenere conto della futura dimensione<br />
mediterranea della Comunità. E <strong>Natali</strong> ne diventa il co-protagonista. L’allargamento<br />
della Comunità da 9 a 12 paesi membri rende necessario un rafforzamento delle sue<br />
procedure decisionali. Rende altresì <strong>in</strong>dispensabile una migliore presa <strong>in</strong> conto del suo<br />
impatto sugli altri paesi del bac<strong>in</strong>o del Mediterraneo. <strong>Natali</strong> diventa così personaggio<br />
centrale nelle <strong>in</strong>iziative di rimodellamento istituzionale e di lancio di una nuova politi-