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Lorenzo Natali in Europa

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a Fonta<strong>in</strong>ebleau avete esam<strong>in</strong>ato la richiesta del Marocco di aderire alla Comunità<br />

europea?” Negò su tutta la l<strong>in</strong>ea, giurò e spergiurò. Gli credetti. E qualche mese dopo,<br />

il giornale Le Monde raccontò la storia <strong>in</strong> tutti i suoi dettagli: <strong>in</strong> quella riunione,<br />

Mitterrand <strong>in</strong>formò i partner di aver ricevuto dal re del Marocco la richiesta d’adesione<br />

del suo paese alla Comunità. Certo, argomentava Sua Maestà, fra voi e noi non<br />

c’è cont<strong>in</strong>uità territoriale, ma i legami storici e culturali del Marocco con l’<strong>Europa</strong><br />

giustificano ampiamente la nostra volontà di costruire con voi un avvenire comune.<br />

Ora bisognava dire di no a Rabat senza offendere Hassan II e il suo popolo. Innanzitutto<br />

occorreva impedire che dell’argomento si impadronisse la stampa e poi spiegare<br />

discretamente al re che l’”avvenire comune” era auspicato anche dagli europei, ma<br />

poteva essere realizzato meglio con strumenti diversi dall’adesione. Per esempio,<br />

rapporti bilaterali sempre più stretti, accordi di cooperazione privilegiati <strong>in</strong> tutti i<br />

settori. Così avvenne e i marocch<strong>in</strong>i, che forse proprio a questo puntavano, si accontentarono<br />

di buon grado. Io ci rimasi un po’ male, ma non dissi mai niente a <strong>Lorenzo</strong><br />

perché capii le ragioni che gli avevano imposto quel silenzio tombale.<br />

È stato tutto questo e molto altro, <strong>Lorenzo</strong> <strong>Natali</strong>. Seppi la notizia della sua morte<br />

dai giornali mentre lasciavo un albergo di Giard<strong>in</strong>i Naxos dove avevo passato le<br />

vacanze con la famiglia. Era già metà matt<strong>in</strong>ata: mai sarei arrivato ai suoi funerali, annunciati<br />

per il pomeriggio. Dettai agli stenografi di Repubblica una lettera nella quale<br />

raccontavo la mia amicizia per <strong>Natali</strong>, il dolore per la sua morte, l’affetto che mi legava<br />

ai suoi cari: la signora Paola, Elena e Maria Francesca. Pregai Eugenio Scalfari<br />

di pubblicarla nelle “lettere al direttore”. Ma il giorno dopo la pag<strong>in</strong>a delle lettere<br />

non c’era. Pensai stupidamente e con un po’ di presunzione: per non pubblicare il<br />

mio omaggio a <strong>Natali</strong> il direttore ha addirittura abolito per un giorno la rubrica delle<br />

lettere. E <strong>in</strong>vece era solo un problema di spazi: ricomparve quella rubrica il giorno<br />

successivo e si apriva proprio con l’omaggio a <strong>Lorenzo</strong> <strong>Natali</strong>.

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