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Lorenzo Natali in Europa

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Maria Fornasier,<br />

Membro del Gab<strong>in</strong>etto dal 1977 al 1989.<br />

Un’esistenza fatta di luce<br />

165<br />

Maria Fornasier<br />

a fianco di <strong>Natali</strong><br />

e del presidente<br />

del Parlamento<br />

europeo, Pierre<br />

Pfliml<strong>in</strong>, e vari<br />

commissari<br />

europei.<br />

Si riconoscono <strong>in</strong><br />

seconda fila<br />

Peter Sutherland e<br />

Claude Cheysson<br />

Non è possibile raccontare il tremolio della luce di una stella a chi non l’ha visto<br />

mai. E non so qu<strong>in</strong>di se, <strong>in</strong> queste poche pag<strong>in</strong>e, riuscirò a rendere l’immag<strong>in</strong>e di<br />

un’esistenza – quella di <strong>Lorenzo</strong> <strong>Natali</strong> – fatta di luce.<br />

Sono passati vent’anni da quel 30 agosto 1989, <strong>in</strong> cui, nonostante la “dispersione”<br />

dovuta al periodo di vacanze, ci trovammo <strong>in</strong> tanti, direi quasi tutti, all’Aquila, per<br />

rendere l’ultimo saluto al nostro vicepresidente. Noi, cioè coloro che ebbero il privilegio<br />

di lavorare con e per l’onorevole <strong>Natali</strong>. Il mio ricordo non è certo un documento<br />

di storia. E non devo nemmeno frugare nella mia memoria, perché m’accorgo<br />

che quei dodici anni sono f<strong>in</strong>iti ieri…<br />

Non so perché, ma quando la famiglia <strong>Natali</strong> mi parlò dell’<strong>in</strong>iziativa di scrivere un<br />

“ricordo” nel ventesimo anniversario della morte mi venne <strong>in</strong> mente una trasmissione vista<br />

alla televisione. Avevano <strong>in</strong>tervistato uno scienziato perché spiegasse la morte di una<br />

stella: il telescopio Hubble aveva fotografato la morte di Monocerotis V 838, un astro<br />

della nostra galassia – mi fa effetto dire ‘nostra’ di fronte ai dati della scienza, di fronte a<br />

cifre come mille milioni d’anni, di fronte alla morte ed alla distruzione non sento niente<br />

di mio! L’astronomo diceva che quella stella si trovava a 20mila anni luce dal Sole e a<br />

126mila dal centro della galassia e che faceva parte della costellazione dell’Unicorno.

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