Lorenzo Natali in Europa
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toscana: il padre Giulio e la mamma Giulia, entrambi di Colle di Buggiano, paes<strong>in</strong>o<br />
medioevale <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia di Pistoia, erano stati protagonisti di una storia d’amore<br />
d’altri tempi tra la contess<strong>in</strong>a e il figlio del fattore che aveva studiato e s’era laureato<br />
<strong>in</strong> medic<strong>in</strong>a. <strong>Lorenzo</strong>, primo di quattro figli, Gianfranco, Crist<strong>in</strong>a e Giuliana, crebbe<br />
dall’età di tre anni <strong>in</strong> Abruzzo: la famiglia s’era trasferita all’Aquila dopo che il padre<br />
aveva v<strong>in</strong>to il concorso da primario dell’ospedale del capoluogo di regione.<br />
La figura del padre, un anti-fascista sempre legatissimo alla famiglia e ai figli, <strong>in</strong>fluenzò<br />
moltissimo <strong>Lorenzo</strong>, rimasto orfano di madre a sette anni, quando Giulia<br />
morì di parto a soli 29 anni dando alla luce la seconda bimba. Ragazz<strong>in</strong>o, <strong>Lorenzo</strong><br />
venne pers<strong>in</strong>o rimandato <strong>in</strong> g<strong>in</strong>nastica, perché, per sua ritrosia e con l’avallo paterno,<br />
non frequentava i raduni del regime.<br />
Dopo avere conseguito la maturità classica al liceo Domenico Cutugno, <strong>Lorenzo</strong>,<br />
studente di legge a Firenze, visse gli anni dell’Università ospite a Colle di Buggiano<br />
della zia Stefania. Studente <strong>in</strong> giurisprudenza, durante la guerra, nella clandest<strong>in</strong>ità,<br />
è responsabile di gruppi giovanili delle organizzazioni cattoliche e dei movimenti<br />
giovanili della Dc aquilana, prima di arruolarsi come volontario nel Corpo di Liberazione<br />
italiano.<br />
A fianco degli Alleati, il giovane <strong>Lorenzo</strong> combatte per liberare l’Italia dal nazi-fascismo<br />
e riceve una decorazione al valore militare sul campo. Il suo foglio matricolare<br />
testimonia che il caporale <strong>Natali</strong> partecipò dal 16 giugno 1944 al 17 luglio, quando<br />
venne ferito, alle operazioni della Guerra di Liberazione, nelle fila del 4.o reggimento<br />
XXXIII battaglione Bersaglieri.<br />
Il 17 luglio 1944, sul Fiume Musone, nelle Marche, viene trafitto da una baionetta<br />
al braccio s<strong>in</strong>istro e colpito alla gamba s<strong>in</strong>istra e al piede destro. Soccorso ed evacuato<br />
dal teatro di battaglia, è trasferito e curato presso il 517.o ospedale da campo.<br />
<strong>Lorenzo</strong>, che aveva il terrore del sangue, sviene, sul lett<strong>in</strong>o dell’ospedale, alla vista<br />
del suo vic<strong>in</strong>o, che aveva subito l’amputazione di una gamba. Quando riapre gli occhi,<br />
vede, accanto a sé, la figura del padre, accorso al suo capezzale.<br />
La Croce al Valor Militare venne attribuita al caporale <strong>Natali</strong> il 27 aprile 1945,<br />
due giorni dopo la Liberazione, perché – recita la motivazione – “comandante di pattuglia,<br />
durante una rischiosa puntata esplorativa, rimaneva ferito mentre coraggiosamente<br />
precedeva i suoi uom<strong>in</strong>i. Esempio di slancio e sprezzo del pericolo anche <strong>in</strong><br />
precedente combattimento, Testa di Ponte Fiume Musone, 18 luglio 1944”.<br />
Avvocato, militante della Democrazia Cristiana, attento all’esempio cattolico di<br />
Giorgio La Pira, dopo la guerra <strong>Natali</strong> torna all’Aquila, cui lo legherà sempre “un<br />
v<strong>in</strong>colo di cuore” e vi ricopre <strong>in</strong>carichi sia amm<strong>in</strong>istrativi (assessore al comune dell’Aquila)<br />
che politici (segretario prov<strong>in</strong>ciale della Dc).<br />
Candidato al Parlamento per la prima volta il 18 aprile 1948, nelle prime elezioni<br />
politiche dell’Italia repubblicana, prepara l’appuntamento elettorale nonostante le<br />
riserve del padre, che non fa campagna a suo favore perché vedeva con diffidenza