le idee di sei famosi executive chef per valorizzare i diversi momenti ...

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turismi
Sono 136 le ville
che fanno parte del
circuito promosso
dalla Regione
Veneto. 1. Gli
interni di Villa
Contarini a Piazzola
sul Brenta (Pd).
2. Villa Barbaro
a Maser (Tv).
3. L’assessore
al Turismo della
Regione Veneto
Marino Finozzi
pianetahotel 22
Foto: Stefano Minuz
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Avanza l’ospitalità storica
Il veneto mETTE a sIsTEma lE suE 136 vIllE E FIssa sTaNDaRD DI QualITÀ
Ville gentilizie, castelli, antiche dimore, palazzi:
tutti oggi puntano a valorizzare il patrimonio
di edifici e manufatti storici che si trovano
nei propri territori. E in prima fila ci sono alcune amministrazioni
regionali come il Veneto che recentemente
ha messo a sistema il circuito delle sue ville, ampliando
la rete pubblico-privata creata già dal 2008 insieme
alle associazioni dei proprietari. E dando forma a un
nuovo “prodotto turistico” integrato, che si affianca ai
tradizionali assi nella manica (mare, montagna, lago,
terme, città d’arte, parchi) che fanno del Veneto la
prima regione d’Italia nel settore con oltre 53,4 milioni
di presenze registrate nel 2011 (per il 62% si tratta di
stranieri). Attualmente sono 136 le ville storiche presenti
sul territorio che aprono le loro porte non solo a
chi è interessato a visitarne gli interni o i parchi, ma
anche a coloro che vogliono soggiornarvi. Un circuito
che guarda all’esempio dei Castelli della Loira (7,5
Dimore storiche e app. Un
binomio vincente anche per Abitare la
Storia, associazione senza scopo di
lucro fondata nel 1995 e presieduta da
Alissia Mancino del Grand Hotel et de
Milan (28 le strutture associate), che
in partnership con Historic Hotels of
Europe ha attivato una app per iPhone
dove sono raggruppate 700 dimore
storiche europee. L’app è gratuita e
scaricabile da historichotelsofeurope.
com/iphone
milioni di presenze l’anno per 1 miliardo di euro di fatturato)
e che punta a far fruttare un primato: il Veneto
è, infatti, il territorio con la più alta concentrazione di
dimore storico-artistiche del mondo: ben 3.477, tra
cui le 23 ville del Palladio riconosciute dall’Unesco
patrimonio mondiale dell’umanità. La proposta regionale
è incentrata su una “carta dei servizi” che viene
sottoscritta dai proprietari delle ville e che stabilisce
requisiti minimi d’ospitalità e standard di qualità.
Un “prodotto” ancora giovane
I proprietari che aderiscono alla “carta dei servizi”
vengono iscritti in un elenco che prevede 3 tipologie
di strutture: le ville “luoghi della cultura”; le ville che
ospitano una struttura ricettiva e le ville che aprono
al pubblico solo parchi o giardini. Per far conoscere il
“prodotto” è stata creata un’apposita sezione all’interno
del portale turistico (veneto.to) ed è inoltre partita
una campagna di promozione in Italia e all’estero, gestita
da Veneto Promozione, che conta su un budget di
250mila euro. Inoltre la Regione finanzierà anche per il
2013 il programma di visite da parte delle scolaresche.
«Quello delle ville venete è un prodotto turistico nuovo
e giovane - ha spiegato l’assessore al Turismo Marino
Finozzi - capace di attirare nuovi turisti soprattutto
stranieri, e di dare ulteriore qualità all’offerta culturale
regionale». La speranza è che il circuito alimenti non
un turismo mordi e fuggi (stile Venezia) e che operi in
cooperazione con il sistema alberghiero locale. M.S.