le idee di sei famosi executive chef per valorizzare i diversi momenti ...

È ora che alberghi e turismo
diventino una priorità
di Claudio Bonomi
Siamo agli inizi di un nuovo anno che
speriamo sia meno difficile e in salita di
quello appena trascorso. Anche se, come
emerge dai primi dati 2013 di Trademark Italia
sull’occupazione e di Federalberghi sulle presenze,
le premesse non sono certo esaltanti. Tuttavia, la
voglia di mettersi in gioco non manca e, nonostante
le recenti batoste dell’Imu e dell’imposta
di soggiorno, c’è la volontà di lasciarsi alle spalle
la crisi e mettersi a parlare finalmente di “ripresa”.
Una volontà ben rappresentata dai successi e dalle
sfide di piccoli e grandi imprenditori dell’ospitalità
che vi raccontiamo in questo numero. A partire
proprio dalla nostra “storia di copertina” dedicata
alla ristorazione in hotel o, per essere più precisi, a
quei professionisti che sono riusciti a trasformare
gli alberghi in veri e propri atelier del gusto.
Un successo “costato” decenni di lavoro e per nulla
scontato. Non molto tempo fa, il ristorante d’albergo
era considerato dai gourmet, tranne alcune luminose
eccezioni, un’opzione che non meritava attenzione,
figuriamoci una recensione. Oggi, invece, i locali più
osannati da guide e da critici si trovano sempre più
spesso fra le mura di una struttura ricettiva. Grande
è poi l’impegno sul fronte della sostenibilità e degli
standard ambientali: in queste pagine vi diamo inoltre
conto degli sforzi fatti anche da piccoli hotel a gestione
famigliare di mettersi al passo con una sensibilità
ecologica diffusa. Il tutto, ovviamente, a costo di
grandi sacrifici economici e personali.
Sacrifici che rischiano però di essere vani se non si
comincia a parlare di turismo come asset nodale per
il futuro del nostro Paese e attivare il piano strategico
sul turismo presentato dal Ministro per gli Affari
Regionali, il Turismo e lo Sport Piero Gnudi all’ultima
edizione della Bit di Milano. Un piano che prevede tra
i suoi numerosi punti anche la riqualificazione delle
strutture ricettive e che, secondo alcune stime prudenziali,
potrebbe portare entro il 2020 i seguenti
risultati: 500.000 nuovi posti di lavoro (da 2,2 a 2,7
milioni); un incremento di 30 miliardi del contributo
al Pil del settore turistico (da 134 a 164 miliardi);
una crescita dei ricavi da turismo internazionale che
passerebbero da 44 a 74 miliardi di euro. Una bella
prospettiva per un settore che non è mai stato
nell’agenda politica dei Governi. Ovviamente, faremo
il tifo perché tale piano, che prevede fra l’altro l’istituzione
di un Ministero del Turismo con portafoglio,
diventi realtà. Per le imprese sarebbe una parziale
“ricompensa” per tutti i sacrifici fatti finora. //
PIANETAHOTEL
primo piano
pianetahotel 1