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L'esclusione sociale in Lombardia - Eupolis Lombardia - Regione ...

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- La dimensione territoriale della povertà <strong>in</strong> <strong>Lombardia</strong> conferma una maggior<br />

<strong>in</strong>cidenza del fenomeno a Milano e più <strong>in</strong> generale nella sua prov<strong>in</strong>cia, dove sono<br />

presenti 6,8 persone assistite ogni 100 abitanti. Seguono Cremona (5,8%) e Sondrio<br />

(5,5%).<br />

- Come già rilevato nello scorso Rapporto, la crisi ha determ<strong>in</strong>ato d<strong>in</strong>amiche di<br />

stagnazione, la povertà è divenuta una condizione più stabile e di difficile rimozione<br />

dalla biografia personale. Più d<strong>in</strong>amica è <strong>in</strong>vece la situazione degli stranieri: <strong>in</strong> questi<br />

casi, <strong>in</strong>fatti, la percentuale di enti che non dichiara alcun fuoriuscito dalla povertà<br />

scende al 71%.<br />

2. L’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e panel: il profilo degli enti<br />

- Ogni anno ORES effettua nel mese di novembre un approfondimento su un panel di<br />

enti campionati rappresentativi dell’universo censuario. Dall’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e 2011 emerge<br />

come gli enti assistenziali e caritativi lombardi mostr<strong>in</strong>o una consolidata capacità di<br />

risposta ai bisogni: si caratterizzano fortemente per la distribuzione di cibo come<br />

pr<strong>in</strong>cipale servizio, ma al contempo è assai diffusa la capacità di risposta multi<br />

spettro. Anche <strong>in</strong> ragione di questa strutturazione organizzativa, gli enti mostrano un<br />

ampliamento del bac<strong>in</strong>o di utenza nel corso del 2011, anche nei casi più complessi<br />

come i dormitori.<br />

- Si assottiglia il numero di enti che non adottano criteri di accesso selettivi (8,5% dei<br />

casi, erano oltre il 13% nel 2009). Al contempo è sempre più robusta la quantità di<br />

enti il cui operato si collega strettamente a quello dei servizi sociali comunali<br />

(67,4%). Le <strong>in</strong>formazioni relative all’uscita dalla condizione di bisogno dicono per<br />

altro che questo legame pubblico-privato rappresenta un potente motore di<br />

emancipazione per le persone <strong>in</strong> difficoltà: gli enti che dichiarano maggiori successi<br />

nell’aiuto a persone <strong>in</strong> difficoltà sono <strong>in</strong> larga misura proprio quelli che dichiarano<br />

contestualmente un rapporto strutturato (anche se non formalizzato) con i servizi<br />

sociali territoriali.<br />

- Nonostante questo stretto legame operativo, il peso delle risorse f<strong>in</strong>anziarie<br />

pubbliche sul totale delle risorse disponibili è passato dal 28,1% del 2009 al 22,5%<br />

del 2011. Conseguentemente crescono i contributi provenienti da persone fisiche<br />

(cresciuti di 5 punti <strong>in</strong> due anni, attestandosi nel 2011 al 26%). Cambia dunque<br />

radicalmente la composizione delle fonti di f<strong>in</strong>anziamento, aprendo la strada a un<br />

cambiamento più profondo le cui conseguenze si devono ancora manifestare <strong>in</strong> modo<br />

compiuto.<br />

- È per altro s<strong>in</strong>tomatico delle difficoltà crescenti di questi anni il fatto che sia<br />

cresciuto costantemente il numero di enti che dichiarano di non essere riusciti ad<br />

accompagnare nessuna persona fuori dalla condizione di bisogno. Dal 2010 al 2011 il<br />

dato sembra tuttavia aver raggiunto una certa stabilità.<br />

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