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L'esclusione sociale in Lombardia - Eupolis Lombardia - Regione ...

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dell’ultimo anno ha visto leggermente calare l’eccedenza pro-capite a disposizione,<br />

frutto del già citato slittamento della spesa della famiglie saldamente non povere verso<br />

la l<strong>in</strong>ea di povertà.<br />

5.3.1. Caratteristiche familiari<br />

5.3. La struttura della povertà<br />

L’unità di analisi ideale <strong>in</strong> un approccio statico della povertà è la famiglia <strong>in</strong>tesa come<br />

la “scatola” nella quale i s<strong>in</strong>goli <strong>in</strong>dividui vivono (Parisi, 2004) e unità economica nella<br />

quale si determ<strong>in</strong>ano le scelte di consumo (Giampaglia, R<strong>in</strong>aldi, 2003) ed ancora “la<br />

famiglia è il nucleo elementare e <strong>in</strong>eludibile del più ampio problema della questione<br />

delle scelte sociali: la famiglia è la fondamentale unità decisionale economica”<br />

(Campiglio, 2011) . Oltretutto la famiglia è essenziale nelle fasi <strong>in</strong>iziali e f<strong>in</strong>ali della<br />

vita <strong>in</strong> cui gli <strong>in</strong>dividui non sono autosufficienti e sono <strong>in</strong> condizioni di dipendenza<br />

economica; <strong>in</strong>oltre all’<strong>in</strong>terno della famiglia si sviluppano economie di scala di cui<br />

bisogna tener conto per il calcolo della povertà.<br />

Volendo qu<strong>in</strong>di quantificare il numero di famiglie lombarde che non sono <strong>in</strong> grado di<br />

sostenere una spesa mensile m<strong>in</strong>ima necessaria per acquisire il paniere di beni e servizi<br />

che, nel contesto italiano, sono considerati essenziali a conseguire uno standard di vita<br />

m<strong>in</strong>imamente accettabile, si può <strong>in</strong>nanzitutto notare come nel 2010 tale numero sia il<br />

più elevato da quando ISTAT ha ripreso il calcolo della povertà assoluta (anno 2005).<br />

Figura 5.4 - Famiglie <strong>in</strong> condizione di povertà assoluta e variazione percentuale rispetto<br />

all’anno precedente. <strong>Lombardia</strong>, anni 2005-2010<br />

175.000<br />

150.000<br />

125.000<br />

100.000<br />

75.000<br />

50.000<br />

25.000<br />

0<br />

-25.000<br />

107.744<br />

27,6<br />

137.514 133.018 132.665<br />

129<br />

-0,3<br />

142.936<br />

149.909<br />

2005 2006 2007 2008 2009 2010<br />

-3,3<br />

7,7<br />

Famiglie povere Variazione %<br />

Fonte: elaborazione ORES su dati ISTAT “I consumi delle famiglie”<br />

Se <strong>in</strong> media nel Paese gli effetti della crisi economico f<strong>in</strong>anziaria erano evidenti già nel<br />

2008, <strong>in</strong> <strong>Lombardia</strong> hanno <strong>in</strong>iziato ad essere visibili tra le famiglie a partire dal 2009<br />

(Cavedo, 2011): il numero di famiglie che non sono <strong>in</strong> grado di condurre una vita<br />

dignitosa è <strong>in</strong>fatti via via aumentato e nell’ultimo anno si possono contare quasi 150<br />

mila famiglie sotto la soglia di povertà assoluta. Dal 2008 al 2009 l’impatto della crisi<br />

4,9<br />

35<br />

30<br />

25<br />

20<br />

15<br />

10<br />

5<br />

0<br />

-5

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