L'esclusione sociale in Lombardia - Eupolis Lombardia - Regione ...

un approccio sussidiario ai bisogni delle persone: l’individuo in difficoltà non è soltanto
un soggetto che si rivolge al sistema istituzionale dei servizi al fine di soddisfare i suoi
bisogni generali, bensì è una persona fragile che vive in un contesto all’interno del quale
incontra una pluralità di attori, ciascuno dei quali offre risposte parziali ma efficaci
chiamando in gioco altri “luoghi accoglienti” per una presa in carico più puntuale e,
insieme, globale. Accanto alla segnalazione, l’accesso ai servizi è anche collegato alla
presenza di particolari requisiti: economici per il 26,1% degli enti, legali per il 25%
mentre solo l’8,5% dei centri afferma di erogare prestazioni senza valutare l’esistenza di
specifici criteri di accesso.
Figura 2.6 - Criteri di accesso alle prestazioni. Lombardia, 2011 (% di enti)
Segnalaz. nostri Operatori
2.1.3. Le risorse
Altri
Segnalaz. Enti
Segnalaz. Servizi
Requisiti Economici
Regolarità Documenti
Nessun Criterio
8,5
12,3
26,1
25
44
32,5
44,9
67,4
0 20 40 60 80
Fonte: elaborazione ORES su dati rilevati (Allegato 1)
La prima risorsa di cui dispongono gli enti è quella umana. Anche se in questo contesto
non possiamo soffermarci sulla dimensione qualitativa delle relazioni che gli operatori
sono in grado di stabilire con i soggetti presi in carico, occorre soffermarsi su alcuni dati
quantitativi che permettono di conoscere meglio di quali risorse umane dispongono gli
enti.
In media, sono 6,5 le persone che operano in modo retribuito all’interno dei centri,
mentre i volontari sono quasi il triplo: 17,6. Il 57,3% degli enti non ha alcun operatore
remunerato, mentre solo il 5% non può contare sul sostegno di volontari. Rinviando al
paragrafo 2.3 l’approfondimento di questi dati, qui vogliamo sottolineare la forte
vocazione alla gratuità degli enti che soddisfano i basic needs delle persone che vivono
in Lombardia e verificare il legame tra presenza di personale retribuito o volontario e
forma giuridica (figura 2.7).
Comitati informali e gruppi Caritas usufruiscono solo di personale volontario: 9
persone in media per i primi e 16 per i secondi. In entrambi i casi, però, è interessante
notare che la dimensione generalmente più limitata di queste realtà fa sì che si tratti di
valori inferiori al dato medio complessivo del numero di volontari (che si attesta a quota
17,6) e che viene superato dalle associazioni riconosciute (22,8) e da quelle non