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L'esclusione sociale in Lombardia - Eupolis Lombardia - Regione ...

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Tabella 5.4 - Distribuzione dei consumi per condizione di povertà delle famiglie.<br />

<strong>Lombardia</strong>, anno 2010<br />

famiglie “povere” famiglie “non povere”<br />

Abitazione 42,6 32,7<br />

Alimentari 27,0 18,6<br />

Combustibili ed energia 10,3 5,8<br />

Trasporti 6,2 12,1<br />

Altri beni e servizi 3,8 9,9<br />

Comunicazioni 3,4 2,1<br />

Sanità 1,6 3,5<br />

Abbigliamento e calzature 1,6 4,5<br />

Mobili, elettrodomestici e altro casa 1,4 4,7<br />

Tempo libero, cultura e giochi 1,3 4,6<br />

Tabacchi 0,6 0,8<br />

Istruzione 0,0 0,8<br />

Fonte: elaborazione ORES su dati ISTAT “I consumi delle famiglie”<br />

Partendo dalle disuguaglianze nella distribuzione della spesa per consumi tra le famiglie<br />

povere e quelle non povere è stato possibile costruire un “<strong>in</strong>dice di orientamento 7 fra le<br />

voci di spesa” con lo scopo di mettere <strong>in</strong> evidenza quali sono le differenze di<br />

orientamento nei consumi fra chi non riesce o non può permettersi di raggiungere uno<br />

standard di vita m<strong>in</strong>imamente accettabile e chi <strong>in</strong>vece può farlo. L’<strong>in</strong>dice di<br />

orientamento varia da 100 (nell’ipotesi estrema <strong>in</strong> cui la spesa per una specifica voce sia<br />

esclusiva delle famiglie “non povere”, mentre sia nulla per le famiglie “povere”) a -100<br />

(se al contrario la spesa per una specifica voce sia nulla nei “non poveri”, e<br />

conseguentemente esclusivamente presente nei consumi dei “poveri”); l’<strong>in</strong>dice di<br />

orientamento è <strong>in</strong>vece pari a 0 se una specifica voce di spesa <strong>in</strong>cide sul totale dei<br />

consumi familiari <strong>in</strong> ugual misura per le famiglie povere e non povere (situazione di<br />

equilibrio).<br />

Osservando i risultati emersi si nota come <strong>in</strong> <strong>Lombardia</strong> le famiglie povere a<br />

differenza delle non povere debbano dare priorità a spese quali i combustibili e l’energia,<br />

l’alimentare e l’abitazione, ma non r<strong>in</strong>unc<strong>in</strong>o alle spese per le comunicazioni: il<br />

telefon<strong>in</strong>o è giudicato di fatto <strong>in</strong>dispensabile sia come status symbol, sia come<br />

opportunità di relazione (Bovone, Lunghi, 2009). Di contro le famiglie la cui spesa<br />

mensile supera la specifica soglia di povertà assoluta possono <strong>in</strong>vece permettersi di<br />

distribuire le proprie risorse anche per l’istruzione, il tempo libero, la cultura,<br />

l’abbigliamento che risultano essere di fatto spese a maggiore esclusiva delle famiglie<br />

“non povere”.<br />

(<strong>in</strong>cidenza spesa " non poveri" - <strong>in</strong>cidenza spesa " poveri" )<br />

x .<br />

(max differenza - m<strong>in</strong> differenza )<br />

136<br />

7 Indice di orientamento = 100

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