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L'esclusione sociale in Lombardia - Eupolis Lombardia - Regione ...

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Sulla transizione <strong>in</strong> uscita degli assistiti <strong>in</strong>fluisce l’entità (più o meno grave) e la durata<br />

(più o meno lunga) dello stato di bisogno; quando questo stato diventa cronico, la<br />

probabilità di oltrepassare le difficoltà diventa praticamente nulla. Questa ambivalenza<br />

co<strong>in</strong>volge anche coloro che elargiscono aiuti e, più propriamente, i servizi che essi<br />

erogano <strong>in</strong> risposta al tipo di bisogni sottostanti.<br />

Per conseguenza potrebbe variare anche il significato da attribuire alla mobilità <strong>in</strong><br />

uscita, perché essa può <strong>in</strong>dicare talora la risoluzione del problema e talaltra<br />

semplicemente l’avvenuta erogazione di una prestazione per sua natura di breve durata.<br />

Una parte del turnover potrebbe <strong>in</strong>oltre essere legata alle regole di accesso ai servizi e/o<br />

alla durata predef<strong>in</strong>ita della permanenza <strong>in</strong> carico ai servizi derivanti da v<strong>in</strong>coli esterni<br />

(come nel caso di convenzioni con l’ente pubblico che prevedono prestazioni<br />

cont<strong>in</strong>gentate e a term<strong>in</strong>e), piuttosto che dal superamento della condizione di povertà.<br />

La verifica di queste ipotesi, resa possibile da alcuni <strong>in</strong>dicatori <strong>in</strong>seriti nel questionario,<br />

<strong>in</strong>dica che gli enti che vantano al loro attivo una maggior mobilità degli assistiti sono<br />

quelli che gestiscono servizi di orientamento al lavoro (69%), forniscono contributi <strong>in</strong><br />

denaro (62%), distribuiscono vestiti (58%) e pacchi alimentari (53%); gli enti con<br />

assistiti “immobili” nella condizione di povertà sono quelli che gestiscono dormitori<br />

(64%) e servizi per l’igiene (58%), forniscono assistenza sanitaria (63%), servizi mensa<br />

(64%), accoglienza <strong>in</strong> comunità (56%) (figura 3.23).<br />

Figura 3.23 - Tipo di servizi erogati e percentuale di assistiti usciti<br />

dalla condizione di povertà. <strong>Lombardia</strong>, anno 2011 (% enti)<br />

Altro<br />

Residenzialità<br />

Ascolto<br />

Lavoro<br />

Assistenza sanitaria<br />

Farmaci<br />

Denaro<br />

Igiene<br />

Dormitorio<br />

Vestiti<br />

Pacchi alimentari<br />

Mensa<br />

31<br />

41<br />

38<br />

42<br />

46<br />

47<br />

56<br />

52<br />

58<br />

63<br />

64<br />

60<br />

0% 20% 40% 60% 80% 100%<br />

nessuno f<strong>in</strong>o al 5% dal 6% al 10% dal 11% al 20% oltre 20%<br />

Fonte: elaborazione ORES su dati rilevati (Allegato 1)<br />

Un’<strong>in</strong>dicazione di policy molto rilevante proviene dalla constatazione che la fuoriuscita<br />

dalla povertà è più frequente (45%) negli enti che collaborano <strong>in</strong> modo costante e<br />

sistematico con i servizi istituzionali e sono dunque protagonisti di una rete allargata di<br />

protezione <strong>sociale</strong>. Al contrario, gli enti che non hanno forme di collaborazione con i<br />

servizi sociali istituzionali sono anche quelli che - <strong>in</strong> misura superiore alla media (70%<br />

vs. 53%) - non hanno registrato alcuna uscita dalla povertà dei loro assistiti (tabella 3.8):<br />

89<br />

53<br />

44<br />

51<br />

46<br />

24<br />

43<br />

32<br />

40<br />

34<br />

27<br />

30<br />

30<br />

7<br />

4<br />

8<br />

8<br />

12<br />

7<br />

8<br />

11<br />

6<br />

10<br />

4<br />

5<br />

8<br />

9<br />

5<br />

7<br />

4<br />

4<br />

4<br />

4<br />

5<br />

4<br />

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